“Novena della Grazia”_ San Francesco Saverio_

san francesco saverio

Testo della “Novena della Grazia”

Carissimo S. Francesco Saverio, con te adoro Dio nostro Signore,

ringraziandolo per i grandi doni di grazia

che ti ha concesso durante la tua vita,

e per la gloria di cui ti ha coronato in Cielo.

Ti supplico con tutto il cuore di intercedere per me presso il Signore, perché mi dia anzitutto la grazia di vivere e morire santamente, e mi conceda la grazia particolare di cui ho bisogno in questo momento, sempre che sia secondo la Sua volontà e la Sua maggior gloria. Amen.

– Padre nostro – Ave Maria – Gloria.

– Prega per noi, S. Francesco Saverio.

– E saremo degni delle promesse di Cristo.

Preghiamo:

O Dio, che con la predicazione apostolica di S. Francesco Saverio hai chiamato molti popoli dell’Oriente alla luce del Vangelo, fa’ che ogni comunità cristiana abbia il suo fervore missionario, perché su tutta la terra la Santa Chiesa si allieti di nuovi figli.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

*

Con il Rosario, S. Francesco Saverio non solo faceva catechesi e inculcava l’amore filiale alla Madonna, ma operava anche guarigioni e miracoli. La cosa, dapprima sorprendente e meravigliosa, divenne poi semplice e comune fra i cristiani. La Madonna era davvero vicina a questo suo grande figlio e confermava con i miracoli la sua dottrina e la sua vita.

I fedeli si erano via via abituati a chiedere in prestito a S. Francesco Saverio la sua corona del Rosario e la facevano passare da un malato all’altro, perché guarissero. A guarigioni avvenute, spesso il Rosario non ritornava più a S. Francesco Saverio, perché si amava conservarlo per devozione e ricordo, con grande riconoscenza. A volte egli stesso era richiesto con insistenza per una visita a qualche ammalato. E, se gli era proprio impossibile, affidava il suo Rosario ad alcuni fanciulli, perché lo portassero all’infermo e glielo appoggiassero sopra. I ragazzi facevano così, e non era difficile che l’infermo guarisse!

Per questo persino gli stessi pagani, per curare i loro infermi, si facevano prestare il Rosario di S. Francesco Saverio. E la Madonna, Madre universale, non mancava di far sentire la sua presenza di grazia, anche a quei figli ancora lontani. Specialmente ai novelli convertiti, S. Francesco Saverio raccomandava con premura la devozione del S. Rosario, assicurandoli che con questo mezzo stavano sotto la protezione della Madonna e non sarebbero mai andati perduti. Una volta uno di questi, un mercante, andò a salutare il Santo prima di imbarcarsi e gli chiese un piccolo ricordo da portare sempre con sè. Insistette molto e S. Francesco Saverio, per accontentarlo, si tolse dal collo la corona del Rosario e gliela diede dicendogli:

Custoditela devotamente e voi non morirete in mare. Durante la traversata, infatti, una bufera spaventosa sfasciò la nave. Tutti perirono. Solo quel mercante, perduta la conoscenza si vide in compagnia di S. Francesco Saverio e, quando riprese i sensi, si trovò sano e salvo sulla spiaggia. […]

*

Nella prima domenica dopo l’Immacolata, l’11 dicembre 1633, si svolse nel palazzo reale di Napoli la festa tradizionale della monarchia spagnola, molto devota alla Vergine Maria. Per rendere più solenne la festa, il Viceré aveva voluto che nella loggia intorno al gran cortile fossero eretti quattro altari.

Ne fu affidata la realizzazione ad altrettanti nobili cavalieri, tra cui Carlo Brancaccio, fratello del cardinale omonimo. Carlo a sua volta, per meglio riuscire nell’intento, si rivolse al Padre Marcello Mastrilli s.j., sicuro che l’altare da lui eretto sarebbe risultato di sicura finezza artistica.

Terminata la festa, il P. Mastrilli volle tornare al suo altare dove gli operai si apprestavano a togliere gli addobbi. Ed ecco che improvvisamente uno degli operai, che lavorava su una lunga scala, si lasciò sfuggire un pesante martello, che colpì violentemente P. Mastrilli alla testa.

Soccorso e portato nel collegio gesuitico del “Gesù Vecchio”, il ferito ricevette tutte le cure possibili dai medici, ma – nonostante un breve periodo di miglioramento – ogni rimedio si rivelò vano, e P.Mastrilli si aggravò al punto che – dopo 21 giorni – il 2 gennaio 1634 era ormai in fin di vita, né c’erano altre speranze per salvarlo.

Il giorno seguente le sue condizioni erano sempre disperate, ma ecco che il mattino di mercoledì 4 gennaio P.Mastrilli fu visto, con stupore di tutti, all’altare a celebrare la Messa, quando ormai ci si attendeva la sua morte.

Evidentemente qualcosa di straordinario era avvenuto,

e fu lo stesso P.Mastrilli a riferirlo.

  1. Francesco Saverio guarisce il P. Mastrilli s.j.

Come scrisse in una relazione – firmata e consegnata alle autorità della Diocesi

– prima di ricevere l’estrema unzione fece voto, davanti al suo Padre Provinciale, P.Carlo di Sangro, di partire come missionario in India, se il Signore lo avesse voluto guarire.

Pregò quindi il suo confessore di far portare nella sua camera una immagine di S. Francesco Saverio, pregandolo che gli concedesse di poter fare la Comunione prima di morire, data la difficoltà che aveva di inghiottire. E per questo si accostò alla gola una piccola reliquia del Santo.

Difatti poté poi ricevere la Comunione, e per il resto del giorno, poiché si sentiva soffocare, pregò pure la Madonna di affrettare la sua morte. Ma ecco che a questo punto si sentì chiamare: “Marcello! Marcello!” Sentì poi ancora la medesima voce, e volgendo gli occhi verso l’immagine di San Francesco Saverio, ecco che scomparvero ai suoi occhi i confratelli che gli stavano vicino, e vide una persona vestita da pellegrino, col volto di San Francesco Saverio.

“Ebbene – gli disse il Santo – che si fa? Volete morire o andare alle Indie?” P. Mastrilli rispose che desiderava fare quello che Dio voleva. “Non vi ricordate -proseguì allora il Santo – che ieri, col permesso del vostro Provinciale, avete fatto voto di andare in India se Dio vi avesse ridato la salute?” Alla sua risposta affermativa il Santo continuò: “Dunque, allegramente, dite con me queste parole…” E il Santo gli fece ripetere, con alcune aggiunte concernenti la partenza per le Indie e la domanda del martirio, la formula dei voti propria della Compagnia di Gesù.

Infine aggiunse: “Ormai siete sano. Ringraziate Dio di un favore così grande, e in segno di adorazione baciate le cinque piaghe del vostro crocifisso».

Infatti, come tutti poterono costatare, il P.Mastrilli era completamente guarito.

E tre anni dopo partì per l’Oriente, dove tre anni dopo, nel 1637, morì martire in Giappone, a Nagasaki.

Grato della guarigione ottenuta, il Mastrilli conservò per S. Francesco Saverio una grande devozione, che si sforzò di diffondere tra quanti il Signore metteva nel suo cammino di missionario. Molti da allora testimoniarono di grazie ricevute da S. Francesco Saverio, e si diffuse così quella che venne chiamata la «Novena della Grazia», che in modo particolare si pratica dal 4 al 12 marzo.

Vita di San Francesco Saverio

Il Rosario di San Francesco Saverio_guarigioni e miracoli_

http://www.oasidiengaddi.it/?p=230

Related Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *