ACCOGLIERE E ADORARE

IL MISTERO DEL NATALE

Festa comune di tutta la creazione

 

Accogliamo dunque anche noi nei nostri cuori questa grande gioia. Questa gioia annunciano infatti gli angeli ai pastori (cfr. LC 2,10).

Con i Magi adoriamo, con i pastori glorifichiamo, con gli angeli esultiamo, «perché oggi ci è nato un Salvatore, che è Cristo Signore» (Lc 2,11).

«Il Signore Dio apparve anche a noi» (Ps 117,27), non «in forma di Dio» (Fil 2,6), per non atterrire quanto è debole, ma «in forma di schiavo» (Fil 2,7) liberare quanto è schiavo.

Chi così intorbidito d’anima, chi così ingrato da non gioire e [1472D) rallegrarsi e allietarsi per gli eventi che stanno accadendo?

Festa comune di tutta la creazione; essa dona al cosmo le realtà sovracosmiche; invia gli arcangeli da Zaccaria e da Maria; e forma cori di angeli che dicono: «Gloria nel più alto a Dio e pace sulla terra, buona volontà negli uomini» (Lc 2,14).

Gli astri si muovono dal cielo; i Magi [1473A] si spostano dalla loro gente; la terra accoglie in spelonca; nessuno inoperoso, nessuno irriconoscente.

Facciamo risuonare anche noi una voce di letizia; mettiamo nome alla nostra festa di celebriamo gli eventi salvifici del cosmo, il giorno genetliaco della umanità. Oggi c stata annullata la condanna di Adamo. Non più «terra sei e in terra ritornerai» (Gen 3,19), ma unito al Celeste (cfr. 1Cor 15,45-49) sarai trasportato in cielo.

Non più «nelle doglie genererai figli» (Gen 3,16), beata infatti quella che ha partorito l’Emmanuele e le mammelle che hanno allattato (cfr. Lc 11,27).

Per questo «un bambino ci è nato, e un figlio ci è stato donato, il cui regno è sulle sue spalle» (Is 9,5).

 

 

Insondabile mistero dell’inumanizzazione (enanthröpêsis)

Fiorisce il mio cuore e zampilla la mia mente, ma inadeguata [è) la lingua e debole la parola per annunziare una così grande gioia, Pensa in modo a Dio conveniente’ l’inumanizzazione [1473B] del Signore, pensa pura e integra la divinità anche se nasce in una natura terrena. Quanto è passionale viene emendato, essa non si riempie di passione . Non vedi che questo sole, pur trovandosi nel fango, non vien affatto imbrattato e, pur risplendendo su quanto è sudicio, non assorbe affatto del cattivo odore.  Al contrario elimina invece la putre fazione da ciò su cui ha battuto per lungo tempo. Perché dunque temi per la natura impassibile e incontaminabile che contragga qualche macchia da noi?

Per questo è stato partorito, perché tu venga purificato mediante colui che è della tua stessa razza.

Per questo cresce, perché tu divenga a Lui intimo mediante la convivenza.

 

Esortazioni finali

O profondità di bontà e di filantropia di Dio!

Per eccesso sovrabbondante dei doni noi non crediamo al Benefattore; per la grande filantropia del Sovrano noi ricusiamo di servirLo. O assurda e malvagia ingratitudine questa! I Magi adorano e i cristiani stanno ancora a ricercare ‘come Dio nella carne’, ‘in quale carne’ e ‘se perfetto uomo o imperfetto quello assunto.

Si metta a tacere nella Chiesa di Dio il superfluo e l’inutile; quanto è creduto; non si indaghi curiosamente su è custodito nel silenzio.

Unisci te stesso a quelli che con gioia hanno accolto il Signore dai cieli. Osserva i pastori comportarsi saggiamente, i profetizzare, le donne gioire quando Maria appena rallegrarsi da Gabriele (Lc 1,28), quando Elisabetta aveva Giovanni sobbalzante nelle proprie viscere (cfr. Lc 1 44), Anna annunciava una buona notizia (cfr. Lc 2,38), Simeone lo stringeva nelle proprie braccia (cfr. Lc 2,38), adorando nel piccolo infante il grande Di017; non disprezzando quanto si vedeva, [14731)) ma glorificando la maestà della sua divinità. 

” La divina potenza infatti traspariva attraverso il corpo umano come luce attraverso membrane trasparenti, illuminando coloro che avevano gli occhi del cuore purificati. Con questi potessimo anche noi essere enumerati “a contemplare a faccia scoperta la gloria del Signore, per essere anche noi trasformati di gloria in gloria” (2Cor 3,18) per grazia e filantropia del [1476A] Signore nostro Gesù Cristo al quale “la gloria e la potenza dei secoli dei secoli. Amen” (1Pt 4,11; Ap 1,6).

 

estratto da: “La generazione di Cristo”, di Basilio il Grande, Edizioni San Paolo s.r.l. 2017

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