Dal Catechismo della Chiesa Cattolica n. 511
“Maria Vergine cooperò alla salvezza dell’uomo con libera fede e obbedienza. Ha detto il suo «fiat» « loco totius humanae naturae – in nome di tutta l’umanità»: per la sua obbedienza, è diventata la nuova Eva , madre dei viventi”

La celebrazione liturgica di questa festa, risale al secolo VI in Oriente e al secolo XIV in Occidente: si ricorda la consacrazione della chiesa di Santa Maria la Nuova, costruita accanto al tempio di Gerusalemme, per commemorare la donazione, che Maria fece di se stessa al Signore, antica tradizione attestata dal protovangelo di Giacomo. La Chiesa non ha voluto accogliere i racconti apocrifi che immaginano Maria nel Tempio, fin dall’età di tre anni, consacrata a Dio con voto di verginità; accetta, però, l’essenza della festa: cioè la prima volta che Maria si dona al Signore, amandoLo “con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze” (Dt 6,5), divenendo così modello di ogni anima che si consacra al Signore.

Fin dall’inizio della sua esistenza Maria, é stata “l’ancella del Signore” (Lc 1, 38), la risposta all’Angelo dell’Annunciazione esprimeva un atteggiamento già a lungo vissuto. Maria, figlia eletta della stirpe d’Israele, ha sempre vissuto in un dialogo continuo con suo Padre Dio nell’intimità del suo animo. Oggi è la festa dell’appartenenza totale della Vergine a Dio e della sua piena dedizione ai piani divini, Ella non ha mai negato nulla a Dio, e la sua corrispondenza alle grazie e alle mozioni dello Spirito Santo fu sempre piena. La Madonna si dedicò interamente a Dio, forse lo fece dall’età in cui i bambini cominciano ad avere l’uso della ragione, sempre consapevole che Dio non accetta un cuore diviso, ma lo vuole tutto consacrato al suo amore.

Questa festa può essere una buona occasione – tutti i giorni lo sono – per rinnovare la nostra donazione a Dio in mezzo alle normali attività quotidiane, lì dove Egli ci ha voluti.

Salve, Madre Santa,tu hai dato alla luce il Re,

che governa il cielo e la terra nei secoli, in eterno.

Ti consacro, o Regina, la mia mente

affinché pensi sempre all’amore che tu meriti,

la mia lingua perché ti lodi, il mio cuore perché ti ami.

Accetta, o Santissima Vergine,

l’offerta che ti presenta questo misero peccatore;

accettala ti prego, per quella consolazione che sentì il tuo cuore

quando nel tempio ti donasti a Dio …

O madre di misericordia, aiuta con la tua potente intercessione

la mia debolezza, impetrandomi dal tuo Gesù

la perseveranza e la forza per esserti fedele sino alla morte,

affinché, sempre servendoti in questa vita,

possa venire a lodarti in eterno nel Paradiso.

(S. Alfonso, Le glorie di Maria II, 1, 3, p 601-2)


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