Maria Valtorta – Creazione

Creazione

 

  • Non ci fu autogenesi, e non ci fu evoluzione; ma ci fu la Creazione voluta dal Creatore. La ragione, di cui siete tanto orgogliosi, dovrebbe farvi persuasi che dal nulla non si forma la cosa iniziale, e dalla cosa unica e iniziale, non può venire il tutto.
    Solo Dio può ordinare il caos e popolarlo d’innumeri creature che formano il Creato.  E questo potentissimo Creatore non ha avuto limitazioni nel suo creare, che fu molteplice, né nel creare creature già perfette, ognuna perfetta secondo il fine per il quale è stata creata.
    E’ stolto pensare che Dio abbia creato, volendo darsi un Creato, cose informi, attendendo di essere da esse glorificato quando le singole creature, e tutte le creature, avessero raggiunto, con successive evoluzioni, la perfezione della loro natura perché fossero atte al fine naturale o soprannaturale per il quale sono state create. (…)
    L’uomo attuale non è il risultato di un’evoluzione ascendentale, ma il doloroso risultato di un’evoluzione discendentale, perché la colpa di Adamo ha per sempre leso la perfezione fisico-morale-spirituale dell’uomo originale. (…)
    L’uomo non è il risultato di un’evoluzione, così come il Creato non è il prodotto di un’autogenesi. Per avere un’evoluzione occorre avere sempre una prima sorgente creativa. E pensare di avere avuto dall’autogenesi di ‘una sola’ cellula le infinite specie, è un assurdo impossibile. Rm 128 – 28.5.48

  • Il Padre si manifesta la prima volta nella Creazione. Immensa Epifania della Potenza che ha, dal nulla, fatto tutto, perché il Tutto può fare dal nulla le cose, mentre il nulla, il non essere, non può da sé formarsi né formare.
    Creare, è, quando dal nulla si ottiene questo tutto che vi circonda, questo firmamento coi suoi pianeti, questi mari con le loro acque, questa terra con le piante e gli animali che l’abitano, questi uomini sorti dalla polvere prima, da Dio trasformata in uomo, questo creato uomo che viene non solo vivificato di vita limitata, ma di vita eterna con lo spirito, non solo munito d’istinto ma di intelletto. Questo è creare. E il Creatore si è manifestato nel creare. Az 150 – 9.6.46

  • “Lo Spirito di Dio si librava sulle acque” è detto, ed è una delle prime parole della meravigliosa storia della Creazione.
    Già era Dio. Sempre Egli fu. E per il suo Essere potè creare dal nulla il tutto; dal disordine, l’ordine; dall’incompleto, più, dall’informe, il completo, formato con legge di sapienza potentissima. Dal caos sorse l’Universo. Dai vapori carichi di molecole confuse, dall’anarchia degli elementi  “creò il cielo e la terra”  e subito il suo Spirito “si librò sulle acque”.
    E a mano a mano che le successive opere della Creazione si compivano, “lo Spirito del Signore” si librava su di esse con le sue leggi e provvidenze, successive opere e sempre più potenti. Dal caos che si separa e ordina per famiglie – parti solide con parti solide per formare il globo del pianeta Terra, parti umide con parti umide, per formare successivamente i mari, i laghi, fiumi, ruscelli – alla luce, la prima delle cose non solo ordinate con elementi già esistenti nel caos, ma creata, con potere proprio, dal nulla.
    Perché la luce non era, “le tenebre coprivano la faccia dell’abisso”, ossia del caos nel quale confusamente si urtavano masse di vapori, carichi di umidità, di gas, di molecole. E Dio creò la luce. La sua luce. Egli concesse al mondo, che sorgeva dal nulla per suo volere, l’attributo, uno degli attributi suoi: la luce.
    Dio è Luce ed è il Padre della Luce e delle luci. E alla terra, sua prima creatura, concede e dona la luce. Rm 82 – 2-2-48

  • La Terra: uno dei milioni di mondi creati da Dio.
    Quanti misteri ha ancora l’Universo per voi! Siete immersi nel mistero. Mistero di Dio. Mistero dei perché di Dio. Mistero delle leggi cosmiche. Mistero di rapporti fra questo vostro pianeta e gli altri mondi28.8.43

  • La Terra! La lunga, dieci e dieci e dieci volte millenaria vita della terra cristiana e    la sette volte millenaria vita della Terra pianeta creato dal Padre, che è nel mio tempo? Un attimo di eternità. 22.9.43
  • Nel mio Universo sono pagine sterminate nelle quali l’occhio dell’uomo poteva, e Io avrei voluto così fosse, leggere soprannaturali insegnamenti e leggi di bellezza e bontà. Io l’ho creato, Io Dio Uno e Trino, quest’universo che vi circonda e in esso non ho messo del male per voi.
    Tutto nell’universo obbedisce ad una legge di amore verso Dio e verso l’ uomo. Ma voi, dal corso ordinato degli astri, dal succedersi delle stagioni, dal fruttificare del suolo, non imparate nulla. Nulla che serva a conquistare i Cieli. Unici che non obbedite, siete il disordine dell’Universo e il vostro disordine pagate con rovine continue, in cui perite come greggi impazzite che precipitano giù da un burrone in torrente mugghiante. 13.10.43

  • Non v’è bisogno di poderose opere di scienza per giungere a credere. Il più bel libro è l’universo che ho creato dal nulla e senza aiuto di uomo. Sappiate leggere in esso il nome di Dio e guardando l’immensità del firmamento, cominciate a capire l’immensità mia, guardando il moto degli astri, cominciate a capire la mia potenza.
    Atomi di polvere sul granello rotante negli spazi che chiamate Terra – un pulviscolo portato dal soffio di Dio e che passa veloce presso altri infiniti pulviscoli ad esso simili – non vi sentite stritolare la vostra superbia se contemplate il firmamento oltre il quali Io sono? Effimere che durate lo spazio di un attimo d’eternità, non cominciate a comprendere la mia Eternità la cui durata è baratro senza fondo in cui sprofondano i millenni e sono pulsazioni del mio ardore? 23.11.43

  • Pensate che Dio, dal nulla ha fatto l’Universo, e da millenni lancia i pianeti negli spazi e ne regola il percorso, pensate che contiene le acque sui lidi e senza barriere d’argini, pensate che dal fango ha fatto quell’organismo che voi siete, pensate che in esso organismo un seme e poche gocce di sangue che si mescolano, creano un nuovo uomo, il quale nel formarsi è in rapporto con fasi astrali, lontane migliaia di chilometri, ma che pure non sono assenti nell’opera di formazione di un essere, così come regolano, coi loro eteri e i loro sorgere e tramontare sui vostri cieli, il germinare delle biade ed il fiorire degli alberi; pensate che nel suo potere sapiente ha dotato i fiori dotati di organi atti a fecondare altri fiori ai quali fanno da pronubi i venti e gli insetti. Pensate che non vi è nulla che non sia stato creato da Dio, così perfettamente creato, dal sole al protozoo, e che voi a tale perfezione non potete nulla aggiungere. Pensate che la sua sapienza ha ordinato, dal sole al protozoo, tutte le leggi per vivere, e convincetevi che nulla è impossibile a Dio, il quale può disporre a suo agio di tutte le forze del cosmo, aumentarle, arrestarle, renderle più veloci, sol che il suo Pensiero lo pensi. 31/12/43
  • Si legge nella Genesi che Dio fece l’Uomo dominatore su tutto quanto era sulla Terra, ossia su tutto meno che su Dio e i suoi angelici ministri. 5/3/44

  • Dio Creatore è illimitato nel suo potere. Dio Creatore  è perfetto nel suo creare. Dio Creatore è previdente nel suo operare.
    Non ha fatto unicamente stelle per il cielo  (………)
    Non ha fatto unicamente le erbe del prato  (………)
    Non ha fatto unicamente i placidi ruminanti   (……..)
    E tutte queste specie ubbidiscono alla ragione per cui furono fatte, all’ordine che venne dato loro.  31/5/44

  • Il Catechismo insegna: “L’uomo fu creato ad immagine e somiglianza di Dio , perché l’anima umana è spirituale e ragionevole, libera nel suo operare, capace di conoscere e amare Dio e di goderlo eternamente, perfezioni che rispecchiano nell’uomo un raggio dell’infinita grandezza del Signore”.
    Dunque Dio creò l’uomo composto di due sostanze, una detta corpo, inizialmente creata col fango e susseguentemente procreata con la carne e il sangue dell’uomo, e di una detta anima, la quale creata volta per volta da Dio, per una sola volta e per una sola carne, scende ad unirsi alla carne che si forma in un seno. Senza l’anima l’uomo sarebbe una creatura animale guidata dall’istinto e dalle doti naturali. Senza il corpo l’uomo sarebbe una creatura spirituale con doti soprannaturali d’intelligenza, volontà e grazia come gli angeli.
    Dio, al capolavoro del creato, rappresentato dall’uomo, in cui sono unite le due creature, animale e spirituale, per fare una sola unità, cosa aveva donato oltre all’esistenza? Doni gratuiti che i teologi dividono in naturali, preternaturali, soprannaturali. 28.1.47

  • Dal caos Dio creò l’Universo, ordinando le caotiche materie ed elementi in quella perfezione di mondi , stagioni, creature ed elementi, che da milioni di secoli dura. Ma  pochi, osservando il Creato, sanno meditare come la creazione sia simile ad una scala ascensionale, ad un canto che sempre più sale da nota a nota sino a toccare la nota perfetta e sublime. Come sia simile ad un generarsi di vite che dalla precedente escono sempre più perfette e complete, sino a raggiungere la completezza perfetta.
    Guarda: prima dalle molecole solide, dai vapori e fuochi disordinati che erano la nebulosa primitiva, si formano la Terra e le acque e nella Terra e nelle acque ancor mescolati ai futuri mari, laghi, sorgenti, fiumi, vengono chiusi o diluiti i minerali, mentre le molecole solide fanno crosta e forno agli interni fuochi e agli interni zolfi e metalli e fondo alle acque. L’atmosfera si purifica alquanto, liberata com’è in  parte, da ciò che rendeva pesante la nebulosa originaria, il nulla caotico e la Terra, lanciata nella sua traiettoria, ancor nuda, sterile, muta, trascorre per i muti spazi con le creste calve delle sue montagne emergenti appena dalle cupe acque dei futuri bacini.
    Poi fu la luce. Non quella solare, non quella lunare, non quella stellare. Il sole, la luna, le stelle, sono creature più giovani del globo terrestre. Dopo la loro creazione, il cielo, ossia l’elemento “aria”, fu mondo da ogni resto della nuvola primitiva e gli astri e i pianeti splendettero dando col loro splendore elementi vitali al globo terrestre.
    Ma la luce fu prima di essi. Una luce propria, indipendente da ogni altra sorgente che non fosse il volere di Dio. Una luce misteriosa che solo gli angeli videro operare misteriose operazioni a favore del globo terrestre, perché nessuna delle cose create da Dio è inutile,  né nessuna è stata creata senza una ragione d’ordine perfetto. Così, se prima fu la luce degli astri e dei pianeti, segno è che la Perfezione volle quest’ordine creativo per motivo utile e ragionevole. Poi fu il sole, la luna, le stelle.
    L’elemento “aria”, privato dei gas deleteri e ricco di quelli utili alla vita, favorì il persistere delle nuove creature: i vegetali. Quelle che ancora sono creature schiave nelle radici, ma che già hanno moto nelle fronde; quelle che create una volta, hanno già in se stesse elementi per riprodursi, cosa che non è concessa alla polvere della Terra, ai minerali, alle acque. Queste tre cose possono mutare aspetto e natura, da legna sommersa diventar carbone, da fuochi, zolfi, da carboni gemme, trasformarsi da acque in vapori e da questi in acque, o consumarsi, ma riprodursi non possono.
    Il mondo vegetale, sì. In esso è già la linfa, gli organi riproduttivi atti a fecondare e ad essere fecondati; manca però ad essi la libertà del volere, anche istintivo. Ubbidiscono a leggi climatiche, stagionali, al volere degli elementi e dell’uomo. Non può la palma vivere e fruttificare nelle terre fredde, né il lichene polare decorare le rocce nelle terre torride. Non può la pianta fiorire fuor della stagione della fioritura o sfuggire al ciclone, all’incendio, alla scure. Eppure la vita vegetale è già un prodigio di ascesa, dal caos, alla perfezione della Creazione. Ascesa che aumenta con la vita animale, libera nei moti, negli istinti, nel volere dei suoi esseri. Vi è un ordine anche in essa. Ma l’animale gode già della libertà di scegliersi una tana e una compagna, di fuggire dall’insidia dell’uomo e degli elementi; anzi, ha un istinto, più: un magnetismo suo proprio che lo avverte dell’avvicinarsi di un cataclisma e lo guida nel cercare salvezza, così come una rudimentale capacità di pensare e decidere sul come nutrirsi e difendersi e offendere, sul come farsi amico l’uomo ed essergli amico.
    Nell’animale oltre che le perfezioni creative della linfa vitale (il sangue) e gli organi riproduttori come sono nelle piante, sono anche le perfezioni creative della polvere, della pietra, dei minerali. Lo scheletro, il midollo, il sangue, gli organi, non v’insegnano forse gli scienziati che sono composti e contengono quelle sostanze chiamate minerali delle quali è, in fondo, composta la Terra che l’uomo abita e che popolano gli animali?
    Dunque negli animali è già rappresentato e perfezionato ciò che è nei regni inferiori: il minerale e il vegetale e la scala ascende. La nota si fa più alta e pura, più completa, più magnificante Iddio.
    Ed ecco l’uomo, l’uomo nel quale i tre regni precedenti – privo di linfa il primo, di moto il secondo, di ragione il terzo – è aggiunto il quarto regno: quello delle creatura ragionevole, dotata di parola, d’intelligenza, di ragione, ragione che regola gli istinti. Intelligenza che apre il pensiero a comprensioni e visioni che sono molto, talora infinitamente, superiori a quelle che danno agli animali capacità di pensare a un bene materiale. Parola che lo fa capace d’esprimere i suoi bisogni e i suoi affetti, capire quelli del suo simile e soprattutto lodare Dio suo Creatore e pregarlo o evangelizzarlo a chi lo ignora.
    Nell’uomo sono il regno minerale, vegetale, animale, quello umano e, perfezione nella perfezione, quello spirituale.
    Ecco la scala che dal disordine del caos, sale all’ordine soprannaturale, passando per quello naturale. Ecco che alla creatura naturale in cui sono rappresentati e riuniti in sintesi tutti gli elementi e caratteri di ciò che forma le altre creazioni, riuniti e perfezionati; alla creatura fatta col fango, ossia con la polvere nella quale sono sminuzzati i sali minerali e con l’elemento acqua , dotata di calore (elemento fuoco), di respiro (elemento aria), di vista naturale e intellettiva (elemento luce), di sangue e umori, di ghiandole e organi riproduttivi, (linfa), di istinti e di pensiero, di moto, di libertà e volere, Dio infonde il suo soffio, ossia “il soffio della Vita”. Rm. 12.2.48

  • Volere spiegare con scienza umana il mistero di Dio ed i meravigliosi processi della Creazione, della evoluzione, della trasformazione delle cose create, è follia che degenera poi in eresia. Non si può spiegare l’origine del finito che contemplando con amore, ossia con fede – che la fede non è mai disgiunta dall’amore – l’Infinito. ( … )
    Né idealismo, né positivismo spiegano Dio, la Creazione, la seconda vita, né servono a leggere le risposte ai perché scientifici scritte nei corpi umani, sulle pagine dei firmamenti, negli strati terrestri.  Rm. 16.5.48

  • Il sesto giorno fu fatto l’uomo, nel quale sono in sintesi rappresentati i tre regni del creato sensibile e, in meravigliosa verità, la sua creazione da Dio per l’anima spirituale infusa da Dio nella materia dell’uomo.
    L’uomo: vero anello di congiunzione fra Terra e Cielo, vero punto d’unione fra il mondo spirituale e quello materiale, l’essere in cui la materia è tabernacolo allo spirito, l’essere in cui lo spirito anima la materia, non solo per la vita limitata mortale, ma per la vita immortale dopo la finale risurrezione.
  • L’uomo: la creatura in cui splende e dimora lo Spirito Creatore. L’uomo: la meraviglia della potenza di Dio che infonde il suo soffio, parte di Se Stesso Infinito, nella polvere elevandola alla potenza di uomo e dona ad esso la Grazia che eleva la potenza dell’uomo animale alla potenza della vita e condizione di creatura soprannaturale, di figlio di Dio. Rm. 130 – 28.5.48
  • La Perfezione infinita ed eterna creò armonicamente tutte le cose e creature create e tutto il Creato può dirsi una sublime armonia che dura da quando è, per quanto riguarda le sempiterne leggi che regolano il corso degli astri e pianeti, l’avvicendarsi delle stagioni, il continuo ricrearsi delle specie animali e vegetali, perché alla creatura uomo non venga a mancare quanto è necessario alla sua vita terrena.
    Compiuta senza fatica, perché fatta ordinatamente, la creazione sarebbe continuata senza sforzo da parte delle creature, se il disordine non fosse venuto a turbare l’armonia dei Cieli con la ribellione di Lucifero e l’armonia dell’Eden con la ribellione dell’Uomo – Adamo.
    “Eden” era chiamato il luogo dove l’Uomo era stato creato e posto perché con la compagna lo popolasse, così come “Cielo” era chiamato il luogo dove gli angeli, spiriti puri, erano stati posti dopo essere stati creati da Dio, per adorarlo e servirlo nei secoli dei secoli. Eden vuol dire “giardino”, ossia luogo di delizie. Cielo vuol dire “Regno di Dio” , ossia luogo di santità e gaudio.  Se l’ordine non fosse stato volontariamente violato dalle creature che da Dio avevano ricevuto l’essere e luoghi di gaudio e delizie, l’Eden sarebbe rimasto Eden per tutti i discendenti dell’Uomo – Adamo e l’Inferno non sarebbe stato. Rm. 19.1.50
  • Nel Creato, gli elementi che erano confusi nel caos, ubbidirono ordinandosi. (..)  “Dio creò il cielo e la terra e la terra era informe e vuota,e le tenebre coprivano la faccia dell’abisso, e lo Spirito di Dio si librava sulle acque e Dio disse: “sia fatta la luce”.  Aria, acqua, fuoco e luce erano dunque fatti, ma non erano separati e ordinati. Dio comandò loro di separarsi e di ordinarsi, secondo la legge che Egli dava loro, ed essi ubbidirono e ubbidiscono da migliaia di anni, facendo il giorno e la notte, i mari e le terre, e lavorando, il fuoco, nelle vene del globo, a preparare i minerali dei quali l’uomo necessita.
    Ubbidienza nel Creato: Dio dopo aver fatto il cielo, ossia gli strati dell’atmosfera, li sparse d’astri comandando loro di seguire una certa via immutabile, e gli astri ubbidirono. Dio dopo aver fatto la Terra,ossia dopo aver reso compatta e ordinata la materia, prima sparsa e confusa di polvere e di acque, creò le piante e gli animali della Terra e delle acque, e comandò loro di fruttificare e moltiplicare, e animali e piante, ubbidirono.
    Poi venne l’uomo, la creatura-re del creato, e Dio diede all’uomo comando di ubbidienza. E l’ubbidienza dell’uomo avrebbe mantenuto la Terra allo stato di un Paradiso terrestre, nel quale la morte, fame, guerre, sventure, malattie, fatiche, sarebbero state ignorate; un giocondo soggiorno di pace e amore nell’amicizia di Dio sarebbe stata la vita dell’uomo sino al suo passaggio alla Dimora celeste.  377- Az 5.1.47

  • Sarei un ben piccolo e limitato Iddio Creatore se non avessi creato che la Terra come mondo abitato! Con un palpito del mio volere ho suscitato mondi e mondi dal nulla e li ho proiettati, pulviscolo luminoso, nell’immensità del firmamento.
    La Terra, di cui siete tanto orgogliosi e feroci, non è che uno dei pulviscoli rotanti nell’infinito e non il più grande. Certo però è il più corrotto. Vite e vite pullulano nei milioni di mondi che sono la gioia del vostro sguardo nelle notti serene e la perfezione di Dio vi apparirà quando potrete vedere, con la vista intellettuale dello spirito congiunto a Dio, le meraviglie di quei mondi. 22.8.43

  • Quanti misteri ha ancora l’Universo per voi! Siete immersi nel mistero. Mistero di Dio. Mistero dei perché di Dio. Mistero delle leggi cosmiche. Mistero di rapporti fra questo vostro pianeta e gli altri mondi. 28.8.43

  • Quando il Creatore creò la Terra, la trasse dal nulla adunando i gas dell’etere, già creato e divenuto il firmamento, in una massa che rotando si solidificò come valanga meteorica che sempre più cresceva intorno a un nucleo primitivo. (…)
    La Terra, formandosi così nella sua corsa di proiettile nebulare che si solidifica traversando gli spazi, dovette per forza rapire ad essi, emanazioni ed elementi provenienti da altre fonti, i quali e le quali, sono rimaste chiuse in essa sotto forma di fuochi vulcanici, zolfi, acque e minerali diversi, i quali affiorano alla superficie testimoniando la loro esistenza e i misteri, che con tutta la vostra scienza, non riuscite a spiegare con esatta verità, della Terra, pianeta creato dal nulla da Dio, Padre mio.11.12.43

  • La creazione attende di conoscere i figli di Dio per distinguerli dai figli del peccato. Quando lo conoscerà?  Quando, il tempo essendo finito, saranno passati nella grande rassegna tutti gli uomini e separati, secondo giustizia, i figli di Dio dai figli del peccato.
    Per ora è un lavoro continuo, incessante, per giungere a questa rivelazione. Ogni creatura lo deve compiere in se stessa e l’unione di tutte le creature e la conoscenza del lavoro di ognuno, darà la rivelazione dei figli di Dio da distinguersi da quelli che non vollero esserlo.
    Quando tutte le vite saranno riunite nella risurrezione finale, si comporrà il gran quadro della storia dell’umanità, di questo lato della creazione, il più eletto, e, per essere il più eletto, il più insidiato dall’Avversario che nei progenitori assoggettò tutta l’umanità alla vanità, con la permissione di Dio, per provare i suoi figli e poterli premiare con moltiplicati meriti per la loro santità, conseguita con sforzo proprio e non con dono gratuito di Dio. Az.203 – 7.7.46