Spirito Santo
- Dai Quaderni
- Il Pensiero creò la Parola e il Pensiero e la Parola si amano. L’Amore è il Paraclito. Esso opera sullo spirito vostro, sulla vostra anima, sulla vostra carne. Poiché consacra tutto il tempio, creato dal Padre e redento dal Figlio, della vostra persona, creata a immagine e somiglianza di Dio Uno e Trino. Lo Spirito Santo è crisma sulla creazione, fatta dal Padre, della vostra persona, è grazia per fruire del Sacrificio del Figlio, è Scienza e Luce per comprendere la Parola di Dio. Luce più ristretta, non perché sia limitata rispetto agli altri, ma perché è lo spirito dello spirito di Dio, e perché, nella sua condensazione, è potentissima come è potentissima nei suoi effetti.
Per questo Io dissi: “Quando verrà, il Paraclito v’istruirà”. Neppure Io che sono il Pensiero del Padre divenuto Parola, posso farvi capire quanto può, con un solo balenare, lo Spirito Santo.
Se davanti al Figlio ogni ginocchio si deve curvare, davanti al Paraclito si deve inchinare ogni spirito, perché lo Spirito dà vita allo spirito. E’ l’Amore che ha creato l’Universo, che ha istruito i primi servi di Dio, che ha spinto il Padre a dare i Comandamenti, che ha illuminato i Profeti, che ha concepito con Maria il Redentore, che ha messo Me sulla Croce, che ha sostenuto i Martiri, che ha retto la Chiesa, che opera i prodigi della Grazia.
Fuoco bianco, insostenibile alla vista e alla natura umana, concentra in Sé il Padre e il Figlio ed è la Gemma incomprensibile, inguardabile, della nostra eterna Bellezza. Fissa nell’Abisso del Cielo, attrae a Sé tutti gli spiriti della mia Chiesa trionfante e aspira a Sé quelli che sanno vivere di spirito nella Chiesa militante.
La nostra Trinità, la nostra triplice e una natura, si fissa in un unico splendore, in quel punto in cui si genera, tutto quanto è, in un eterno essere. 1.7.43 - Rimanere fedeli alla mia Parola vuol dire essere fedeli al Cristo, perché la Parola del Padre è Gesù Cristo, Redentore vostro. Perciò rimanendo fedeli alla mia Parola, rimanete fedeli all’eterna Trinità Nostra, perché se amate il Verbo amate anche l’origine di Esso e amando Esso amate anche lo Spirito Santo che ha, insieme al Padre, provveduto a mandare il Cristo in terra per darvi la Dottrina di Vita e la Redenzione. Ecco perché non è vero fedele Colui che ama Me e non ama la mia Origine e non ama il mio Fattore: l’Amore; perché è l’Amore che ha generato il Cristo ai viventi come il Padre ha generato il Figlio-Verbo, è l’Amore che ha generato all’uomo il Redentore unendo le due nature divina e umana in un unico nodo di fuoco dal quale è venuto al mondo la Luce vera. 27.9.43
- Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, Tre che sono Uno, tre Amori che si cercano, si contemplano, si lodano a vicenda, avvolti e stretti in un unico gorgo d’amore incandescente che fa dei Tre distinti una Unità inscindibile. 11.10.43
- Che ho detto per chi pecca contro lo Spirito Santo? E non sanno che nel Cristo è il Padre e lo Spirito? E non ricordano che ho detto che il Consolatore sarebbe venuto a portare la Luce? Ma il Consolatore, lo Spirito di Vita, è Uno con la Parola del Padre e col Padre. Negando Me e la Parola che Io sono, si nega il Padre che permette alla Parola di effondersi ancora, si nega lo Spirito che muove la Parola. 25.10.43
- Dice Maria: Quando lo Spirito del Signore scese a investire della sua Potenza i dodici riuniti nel Cenacolo, si effuse anche su me, ma se per tutti fu una conoscenza che li rese cogniti della Terza Persona e dei suoi divini doni, per me fu un più vivo ritrovamento. Per tutti fu fiamma, per me fu bacio. Egli, l’eterno Paraclito, mi era già Sposo da trentaquattro anni e il suo fuoco mi aveva talmente posseduto e penetrata da fare del mio candore un corpo di Madre. Anche dopo lo sponsale divino Egli mi aveva lasciato ricolma di Sé, né poteva aggiungere Perfezione a Perfezione poiché Dio non può aumentare Se stesso, essendo perfettissimo e insuperabile nella sua misura ed essendosi donato a me senza limitazione, per fare della mia carne di donna un che di tanto santo da poter essere abitacolo al divino che scendeva a incarnarsi in me. 18.12.43
- Dice l’Eterno Spirito: “Io sono l’Amore. Non ho voce mia propria perché la mia Voce è in tutto il creato e oltre il creato. Come etere Io dilago, per tutto quanto è, come fuoco accendo, come sangue circolo. Io sono in ogni parola del Cristo e fiorisco sulle labbra della Vergine. Io purifico e faccio luminosa la bocca dei profeti e dei santi. Io sono Colui che le cose ispirò prima che fossero, perché è il mio potere quello che come palpito dette moto al pensiero creativo dell’Eterno.
Per il Cristo tutte le cose sono state fatte, ma tutte le cose sono state fatte da Me-Amore, perché sono Io che con la mia segreta forza, mossi il Creatore a operare il prodigio.
Io ero quando nulla era ed Io sarò quando rimarrà unicamente il Cielo.
Io sono l’ispiratore della creazione dell’uomo al quale fu donato il mondo per sua delizia, il mondo in cui, dagli oceani alle stelle, dalle vette alpine agli steli, è il mio sigillo.
Io sarò che porrò sulle labbra dell’ultimo uomo, la suprema invocazione: “Vieni, Signore Gesù!”.
Io sono Quello che a placare il Padre infusi l’idea dell’Incarnazione e scesi, fuoco creatore, a farmi germe nelle viscere immacolate di Maria e risalii fatto Carne sulla Croce e dalla Croce al Cielo per stringere in anello d’amore la nuova alleanza fra Dio e l’uomo, come in amplesso d’amore avevo stretto il Padre e il Figlio generando la Trinità.
Io sono Colui che senza parole parla, ovunque e in ogni dottrina che abbia in Dio origine, Colui che senza tocco apre occhi e orecchi ad udire il soprannaturale, Colui che senza comando vi trae dalla morte della vita, alla Vita nella Vita che non conosce limite.
Il Padre è su voi, il Figlio in voi, ma Io, Spirito, sono nel vostro spirito e vi santifico con la mia presenza.
Cercatemi ovunque è amore, fede e sapienza. Datemi il vostro amore. La fusione dell’amore con l’Amore crea il Cristo in voi e vi riporta in seno al Padre. 25.12.43 - Per lo Spirito non ci sono limitazioni, non ostacoli, non confini, non manchevolezze, non bisogni. Egli è potente, libero, subitaneo. Egli trascina con Sé luce e intelligenza. Anche un incolto e tardo di mente, se investito dallo Spirito di Dio, diviene dotto, non della vostra povera scienza umana, ma della sublime scienza di Dio. 4.1.44
- Dice lo Spirito di Dio: Non manchi a chiamarti la parola di Colui che è Sapienza e Amore di Dio, Colui che si effonde da eternità ad eternità su tutto quanto è per santificarlo a Dio, Colui che ha presieduto con la sua forza a tutte le opere della Trinità nostra e che non è estraneo a tutto ciò che è santo nel tempo e nell’eternità, perché Io sono il Santificatore, Quello che col suo settemplice dono vi santifica e a Dio vi porta facendovelo conoscere nei suoi voleri sulla Terra e nella gloria del Cielo. Io sono la Sapienza di Dio. Io sono Colui che la Seconda Persona della nostra Triade santissima chiama “Maestro di ogni vero, Colui che non vi parlerà da Se stesso, ma dirà tutto quello che ha udito e vi annunzierà l’avvenire”.
Ecco, o voi che cercate di conoscere anche più che necessario non sia, chi è Quello che può darvi questa conoscenza da voi cercata. Io sono. Io, Luce della Luce, Io, Spirito dello Spirito, Io, Intelligenza dell’Intelligenza, sono il custode, il depositario di tutte le verità passate, presenti, avvenire, il conoscitore di tutti i decreti di Dio, l’amministratore delle sue luci agli uomini: Io sono Quello che non assente col suo consiglio alle opere del Creatore, che non assente al decreto della Redenzione, neppure è assente presso voi per consigliarvi e con dolcezza d’amore guidarvi nel rendere atto compiuto le volontà che il Padre vi propone. Io sono più ancora. Sono l’Amore che v’ispira ciò che è atto a darvi l’abbraccio di Dio e per sentiero di santità vi porta sul suo seno.
Come nutrice pietosa, Io piglio la vostra incapacità di neonati alla Vita e vi educo e vi allevo. Tenendovi fra le mie braccia, vi do calore per farvi assimilare il latte dolcissimo della Parola di Dio affinché divenga in voi vita. Di Me stesso vi faccio scudo contro i pericoli del mondo e di Satana, perché l’Amore è forza che salva.
Io vi guido e vi sorreggo e come maestro di amorosa pazienza v’istruisco. Faccio di voi, pesanti e tardi, pusillanimi e deboli, degli eroi e degli atleti di Dio. Faccio di voi poveri spirituali, dei re dello spirito, poiché il vostro spirito lo copro coi miei splendori divini e lo pongo su un trono che più grande non vi è, poiché il mio è trono di santità eterna.
Ma per conoscermi occorre non avere idolatria in cuore. Occorre credere a ciò che Io ho santificato. Credere alle verità che Io ho illuminato. Occorre abbandonare l’errore. Occorre cercare Dio là dove Egli è, non dove vi è il Nemico di Dio e dell’uomo.
Volete conoscere la Verità? Oh! Venite a Me! Io solo ve la posso dire e ve la dico nel modo che la mia bontà sa a voi confacente, per non turbare la vostra debolezza d’uomini e la vostra relatività. ( … )
Volete conoscere le perfezioni del Creatore nelle cose, i misteri della creazione? Io ve li posso dire, Io che, Sapienza, “uscii primo dalla bocca di Dio, primogenita avanti tutte le creature”, Io che sono in tutto quanto è, perché tutto porta sigillo d’amore ed Io sono l’Amore. Il mio Essere si estende su tutto l’Universo; la mia Luce bagna di Sé gli astri, i pianeti, i mari, le valli, le erbe, gli animali; la mia Intelligenza corre per tutta la Terra, istruisce i lontani, dà a tutti un riflesso dell’Alto, educa alla ricerca di Dio; la mia Carità penetra come il respiro e conquista i cuori.
Attiro a Me i giusti della Terra e anche ai retti non conoscitori del Dio vero do riflessi di questo santo Dio vostro, per cui un rivo di Verità è in tutte le religioni rivelate, messo da Me che son Colui che irriga e feconda.
Io poi, come possente zampillo di sorgente eterna, trabocco da ogni lato della Cattolica Chiesa di Cristo e con la Grazia, con i sette doni e con i sette sacramenti, faccio, dei cattolici fedeli, dei servi del Signore, degli eletti al Regno, dei figli di Dio, dei fratelli del Cristo, degli dei la cui sorte è così infinitamente sublime che merita qualunque sacrificio per possederla. 10.1.44 - Sospesa in questi azzurri, la Divina Colomba di fuoco stava in perpendicolo sul capo di Maria e naturalmente sul mio capo, perché io ero appoggiata a gota a gota a Maria. Lo Spirito Santo aveva le ali aperte e posizione eretta, verticale. Non si muoveva, eppure vibrava e a ogni vibrazione erano onde, lampi, scintille di fulgore che si sprigionavano. Da esso scaturiva un cono di luce d’oro il cui vertice partiva dal petto della Colomba e la cui base fasciava Maria e me. Eravamo raccolte in questo cono, in questo manto, in quest’abbraccio di luce gaudiosa. Una luce vivissima eppure non abbagliante, perché comunicava agli occhi una forza nuova che aumentava a ogni bagliore che si sprigionava dalla Colomba, aumentando sempre il bagliore già esistente a ogni vibrazione di essa. Sentivo l’occhio dilatarsi in una potenza sovrumana, quasi non fosse più occhio di creatura ma di spirito già glorificato. 10.1.44
- Senza le luci del Paraclito, buio e silenzio resta nei cuori. E’ sempre lo Spirito, di cui sono Sposa, Quello che vi fa comprendere la Verità e vi santifica a Dio. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo devono essere nei vostri cuori perché possiate comprendere i segreti di Dio nelle sue triplici manifestazioni di Potenza, Redenzione, Amore. Il Padre è sempre presente nei suoi figli veri con la sua Bontà, il Figlio con la sua Dottrina e lo Spirito Santo con la sua Luce, perché mai Esso è assente dove è santificazione e la parola del mio Gesù è santificazione permessa dal volere del Padre che vi ama. 14.2.44
- 25.5.44 Visione del Paradiso
- La Sapienza non è scesa una volta sola col suo fuoco. Ella scende sempre a darvi i suoi lumi, basta che la amiate e che la cerchiate come tesoro preziosissimo. Il mondo perisce perché ha deriso e respinto la Sapienza camminando fuori dalle sue vie.
E’ lo Spirito di Dio che infuso in voi dà la Vita. Amalo, invocalo, siigli fedele. Avrai la Vita e la Pace. Quella oltre la terra, questa anche sulla terra. 27.5.44 - Io sono la Carità di Dio. Canale d’amore fra il Padre e il Figlio, canale di carità fra Dio e gli uomini. Libero e fecondo, Io vado e circolo, distribuisco e raccolgo, espando e concentro. Per Me l’Eterno è in voi. Per Me voi siete nell’Eterno. Sono la Forza prima. Sarò la Forza ultima. Sono la Forza eterna. Tutto finirà non Io. Il mio vivere, il mio regnare è eterno, perché Io sono la Perfezione delle Perfezioni di Dio e la perfezione delle perfezioni dell’uomo. 15.9.44
- Non vi ho detto molte volte, a voi tutti attraverso a quanto dissi ad apostoli e discepoli, che per le cose superiori e nelle cose superiori alle ordinarie, avreste avuto a Maestro e Guida lo Spirito Santo? Troppo poco è pregato questo ineffabile Amore, questa Luce divina, questa Intelligenza perfetta, questa nostra terza Persona che ne crea e completa l’uniforme e triniforme Natura. 15.12.44
Dal libro di Azaria
- Hai mai meditato, anima mia, il simbolo di quella lingua di fuoco che, tu l’hai visto, si posò su ogni capo apostolico mentre incoronò di un serto la tutta Santa? Io te lo voglio far comprendere. Generalmente vi si dice: in forma di fiamma per essere sensibile agli apostoli e significare amore e luce. Sì, anche questo ma non solo questo.
Poteva e sarebbe bastato, il Paraclito venire nel “gran vento impetuoso” e penetrare nel Cenacolo – dove già si era compiuto il Rito Eucaristico: la donazione del Dio fatto Carne ai suoi fedeli perché in essi Egli fosse anche dopo la separazione e desolati non fossero del Maestro diletto – poteva penetrare e stare, globo di meraviglioso splendore, a illuminare le menti che dovevano parlare al mondo del Dio Vero e del suo Cristo. Ma il Paraclito non si limitò a questo. Egli pure, come il Verbo Incarnato, si franse e si donò, in una Comunione, in un’effusione e donazione dei suoi doni di Sapienza, Intelletto, Consiglio, Scienza, Fortezza, Pietà, Timor di Dio, così come Gesù si era dato in Corpo e Sangue, Anima e Divinità. ( … )
Nei dodici destinati ad evangelizzare il mondo, non dovevano più essere rovine, ed ecco lo Spirito, nella sua Comunione pentecostale, ardere e purificare la sede del senso e del pensiero: il capo degli uomini apostolici, mentre coronò d’amore la testa della Vergine e Sposa sua e si strinse per baciare con l’unico bacio degno della Beatissima Madre Vergine, della Tutta Grazia, Figlia, Sposa e Madre della Grazia, Maria, Regina degli Apostoli e della Chiesa in Terra, Regina degli Angeli nei Cieli. Az.12.5.46 - Ogni anima per meritare l’Amore deve con volontà propria volere l’Amore e deve mantenersi degna dell’Amore con ubbidienza e orazione instancabile. Se ciò non facesse, vana sarebbe su lei la discesa dello Spirito Santo, perché scendendo, non potrebbe farvi dimora e rapido risalirebbe al Cielo, lasciando aridità, gelo, tenebre, silenzio, dove avrebbero potuto essere fecondità, calore, luce e divine lezioni. (…)
Non sono troppo cinquanta giorni per prepararsi a ricevere lo Spirito, il Fuoco che non consuma che ciò che è inutile, ma che, per essere accolto, santificatore e operatore, occorre di uno spirito preparato come un cenacolo, silenzioso, isolato, profumato di ubbidienza e orazione. Allora la Pentecoste apre i suoi sette fiumi e dà luce e virilità spirituale, alimenta l’anima dei suoi doni e la rende atta ad accogliere i settiformi frutti di cui lo Spirito depone il seme che la buona volontà dell’anima porta a maturazione. Non può certo essere accolto dove non è luogo per la sua abbondanza, dignità per la sua Natura, dove vano gli sarebbe ammaestrare, perché rumore di mondo conturba e soverchia, dove l’ubbidienza è in difetto e l’orazione è parvenza. Az. 9.6.46 - Terza operazione: la concessione alla creatura dello Spirito di Dio. Lo Spirito di Dio è l’Amore. Lo Spirito che Gesù chiama Spirito di Verità, Consolatore, Colui che può essere ricevuto da chi non è del mondo, Colui che insegnerà ogni cosa e farà ricordare ogni cosa santa, Colui che procede dal Padre. Lo Spirito Santo imprime in chi lo riceve il carattere di veri cristiani, ossia fratelli a Cristo e perciò figli di Dio. Az. 25.8.46
- Non potete, non potete divenire spirituali senza gli aiuti dello Spirito di Dio e lo Spirito viene a voi attraverso i Sacramenti e la Chiesa.
Non potete, non potete conservarvi spirituali, se per grazia di Dio siete pervenuti a tanto col mezzo degli alimenti che la Madre Chiesa vi porge, se non continuate a vivere in Lei, con Lei e di ciò che Essa vi dà.
Dovreste poter essere immersi come pesci in peschiera nella settemplice fonte né mai uscirvi, per essere preservati dal morso di Satana. Az. 29.12.46
Dalla lettera ai romani
- Quello Spirito Santo senza il quale gli uomini sono impotenti ad amare, comprendere, vivere l’amore.
Quello Spirito Santo senza il quale non è conoscenza di Dio.
Quello Spirito Santo senza il quale non è figliolanza in Dio.
Quello Spirito Santo suscitatore degli eroismi dei santi.
Quello Spirito Santo teologo divino dei teologi umani.
Quello Spirito Santo che avvalora le preghiere dei mortali gridando “Padre” in nome loro.
Quello Spirito Santo munifico datore di doni che perfezionano e completano le virtù soprannaturali, fertilizzando lo spirito, rendendolo attivo, docile, pronto a vivere la vera vita del cristiano, ossia del figlio di Dio. Ecco, questo Spirito dello Spirito di Dio la super essenza del Divino Amore, ve lo ha dato il Cristo e ve lo ha dato per Maria, Madre del Cristo e Madre vostra, non in senso simbolico ma reale, perché è madre colei che dà la vita e Maria vi ha dato la Vita e conseguentemente lo Spirito Santo, ossia Colui che mantiene la Vita in voi e più ancora, fa di voi dei portatori di Cristo; più, degli altri “Cristi”, secondo la frase di Paolo: “non sono più io che vivo, è Cristo che vive in me”. Rm. 13.2.48 - Buono, provvido, giusto Dio Spirito Santo Santificatore, anima della Chiesa che vivifica con la sua Grazia e i suoi Doni, che guida, ammaestra e satura d’amore perché discerna e decreti con giustizia e sapienza quanto è attinente alla fede e ai costumi ed applichi con amore e giustizia sia i beni spirituali come i castighi e con amore e giustizia, staccata da ogni attaccamento personale a giudizi o calcoli, interessi o preconcetti o qualsiasi altro moto umano, guidi, sorregga, ammaestri i suoi figli, continuando il magistero del suo Sposo, suo Capo e suo Signore che deve servire e non addolorare col porre ostacoli alle sue Volontà, anche quando escono dall’ordinario. Rm. 3.6.48 – 167
- Tutto il creato sensibile e soprasensibile è opera dell’amore. Tutte le provvidenze, le leggi fisiche, morali, soprannaturali, sono opera dell’amore. Tutte le azioni di Dio sono opere dell’amore. Amore la Creazione di Dio, amore la creazione particolare dell’uomo, figlio adottivo di Dio. Amore l’Incarnazione del Verbo. Amore la Passione per redimere l’uomo. Amore l’Eucarestia. Amore i doni del Paraclito, il quale Paraclito, Teologo dei teologi, Datore della Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà, Timor di Dio, dà a coloro che degnamente lo ricevono. Egli, Amore del Padre e del Figlio, Fecondatore e Santificatore di quanti lo sanno in sé trattenere con una vita pura e santa. Amore la Chiesa, dispensatrice di Grazia e Maestra ai fedeli.
Il perfetto Amore Uno e Trino vi colma di Se stesso e delle sue munificenze per farvi perfetti in Terra, beati in Cielo; e il Cristo vi propone le due perfezioni per le quali perverrete alla gloria eterna. Rm. 3.6.48 – 161 L’amore è veramente il dono dei doni, mezzo al mantenimento del dono della Grazia, alla crescita delle virtù, al raggiungimento del fine ultimo. Per questo è donato dallo Spirito Santo, Spirito dello Spirito divino, essenza dell’Amore perfettissimo e reciproco del Padre e del Figlio, procedente dal loro bacio, dalla loro attrazione mutua, dalla loro contemplazione giubilante.
La volontà dell’uomo può rendere attivissimo questo dono dello Spirito d’Amore, sufficiente per se stesso a far conseguire il fine per cui gli uomini furono creati: la predestinazione alla Grazia e alla Gloria. Rm. 7-11.6.48 - Il Divinissimo Spirito ha più modi per aiutare la vostra debolezza. Dandosi a voi con la sua immensità di luce e di potenza, vi penetra e illumina sino nei fondi più abissali del vostro spirito e tutto lo feconda, facendovi prosperare la Grazia e le altre virtù, facendovi conoscere il Padre, il Figlio e il loro reciproco Amore, ossia Egli stesso, quale nessun libro e nessuna parola di sapienza umana possono riuscire a farlo.
Perché nella sua immensità di Sapienza, Dio è sempre luminoso e semplice, la sua istruzione è un tocco divino che accende luci atte ad illuminare i misteri, è una carezza che sveglia l’amore in voi, è un bacio che vi fa gustare il sapore di Dio, di quel Dio Padre che del suo amore previdente vi nutre come di un latte, di quel Dio Figlio che della sua Carne e del suo Sangue vi pasce, di quel Dio Spirito Santo che del suo miele sapienziale vi ciba, per farvi desiderosi di Dio come le api lo sono del succo del fiore. Rm. 29.3.50 – 222 -
Lo Spirito che è in voi, per sostenere la vostra debolezza e operare la vostra santificazione, vi aiuta con la sua preghiera perfetta.
Egli, essendo Dio, sa in che modo occorre pregare e lo fa con voi e per voi e la sua preghiera sale con la vostra, resa efficace dall’unione con la preghiera dello Spirito, al Cielo, al trono di Colui che “scruta” i cuori e conosce quel che brami lo Spirito e come interceda per i santi, secondo i desideri che Dio ha per ognuno di essi¸ ed è questo l’aiuto degli aiuti: vostra giustificazione, vostra fortezza, vostra santificazione che avviene, si esercita, si inizia in terra e si corona in Cielo. Rm. 29.3.50 – 225
Dai Quadernetti
- Perché è l’Amore quello che fa delle Persone distinte “Una sol cosa”. L’Unità della Trinità è per lo Spirito Santo di Dio, ossia per la Carità che è lo Spirito del Signore. Spirito SS. di Dio SS. Quad.tti pag. 111
- E per questo reciproco esultare e compiacersi l’Uno dell’Altro, l’Uno nell’Altro, essendo dal principio senza principio Dio con Dio, Dio in Dio, ecco procedere l’Amore, Colui che darà, al tempo giusto, una Carne al Verbo Eterno, facendo del Figlio di Dio il Cristo, sempre Una sol cosa col Padre, ma non più una sola Natura in Due Persone, come era al principio, sebbene due nature nella sola persona dell’Uomo-Dio, vero Dio nella sostanza del Padre
dal quale mai si disunì e vero Uomo per la sostanza presa dalla Madre. Quad.tti 48.20 - Lo Spirito Santo è lo Spirito Ss. dello Ss. Increato, Purissimo Spirito che è il Signore. L’essenza di Dio, il suo principale attributo è la Carità. Ecco: il fuoco della Carità Divina, che genera il Figlio e per il Figlio tutte le cose create, sia mortali e peribili, sia immortali (lo spirito nostro e gli angeli) e tutte vede nella Carità e a tutte provvede, è il Santo Spirito di Dio.
Come in noi l’anima è lo spirito nostro, così l’anima di Dio è l’Amore, è l’amore che anima Dio in tutte le sue azioni, così come in noi è lo spirito che anima la carne e ci dà somiglianza con Dio.
Senza il suo Spirito Santo, Dio non sarebbe più Dio, perché non sarebbe più amore. Quad.tti 48.21