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Ven. Giu 27th, 2025

Quando una preghiera non è esaudita

dagli scritti di Maria Valtorta, ed. CEV

«… Voi chiedete. E vi pare giusto di chiedere. Infatti per quel momento non sarebbe neanche
ingiusta quella grazia. Ma la vita non termina in quel momento. E ciò che è bene oggi può essere
non bene domani. Voi questo non lo sapete, perché voi sapete solo il presente, ed è una grazia di
Dio anche questa. Ma Dio conosce anche il futuro. E molte volte per risparmiarvi una pena maggiore
vi lascia non esaudita una preghiera. […]
Udite. Un bambino è malato alle viscere. La madre chiama il medico e il medico dice: “Per guarire
occorre digiuno assoluto”. Il bambino piange, strilla, supplica, pare languire. La madre, pietosa
sempre, unisce i suoi lamenti a quelli del figlio. Le pare durezza del medico quel divieto assoluto. Le
pare che possa nuocere al figlio quel digiuno e quel pianto. Ma il medico resta inesorabile. Infine
dice: “Donna, io so, tu non sai. Vuoi perdere tuo figlio o vuoi che io te lo salvi?”. La madre urla:
“Voglio che egli viva!”. “E allora”, dice il medico, “io non posso concedere cibo. Sarebbe la morte”.
Anche il Padre dice così, delle volte. Voi, madri pietose del vostro io, non lo volete sentire piangere
per negata grazia. Ma Dio dice: “Non posso. Sarebbe il tuo male”. Viene il giorno, o viene l’eternità,
in cui si giunge a dire: “Grazie, mio Dio, di non avere ascoltato la mia stoltezza!”…».

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