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Ven. Lug 4th, 2025

Chi è Gesù?

E’ scritto, nel Catechismo della Chiesa Cattolica:

III. Cristo Gesù «mediatore e pienezza di tutta la Rivelazione».

DIO HA DETTO TUTTO NEL SUO VERBO

65 – «Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio» (Eb 1,1-2). Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo, è la Parola unica, perfetta e definitiva del Padre, il quale in lui dice tutto, e non ci sarà altra parola che quella. San Giovanni della Croce, sulle orme di tanti altri, esprime ciò in maniera luminosa, commentando Eb l,1-2: «Dal momento in cui ci ha donato il Figlio suo, che è la sua unica e definitiva Parola, ci ha detto tutto in una sola volta in questa sola Parola e non ha più nulla da dire. […] Infatti quello che un giorno diceva parzialmente ai profeti, ce l’ha detto tutto nel suo Figlio, donandoci questo tutto che è il suo Figlio. Perciò chi volesse ancora interrogare il Signore e chiedergli visioni o rivelazioni, non solo commetterebbe una stoltezza, ma offenderebbe Dio, perché non fissa il suo sguardo unicamente in Cristo e va cercando cose diverse o novità al di fuori di lui».

Articolo 2: LA TRASMISSIONE DELLA RIVELAZIONE DIVINA

74 – Dio «vuole che tutti gli uomini siano salvati ed arrivino alla conoscenza della verità» (1 Tm 2,4), cioè di Gesù Cristo. È necessario perciò che il Cristo sia annunciato a tutti i popoli e a tutti gli uomini e che in tal modo la Rivelazione arrivi fino ai confini del mondo: «Dio, con la stessa somma benignità, dispose che quanto egli aveva rivelato per la salvezza di tutte le genti, rimanesse sempre integro e venisse trasmesso a tutte le generazioni».

Nelle “Rivelazioni” a Santa Brigida di Svezia, così è detto di Gesù:

Gesù prefigurato da Salomone

La Madre di Dio parlava a suo Figlio, dicendo: «Figlio mio, la tua sposa piange perché hai tanti nemici e pochi amici». Il Figlio rispose: «Sta scritto che i figli del Regno sa ranno espulsi, e che gli stranieri ne avranno l’eredità. Sta scritto anche che da lontano giunse una regina per vedere le ricchezze di Salomone e udirne la saggezza; e quando le ebbe viste, fu come se fosse caduta in estasi. Chi, essendo nel suo regno, non pensava alla saggezza o non ne ammirava le ricchezze? Ora, io sono il vero Salomone prefigurato, ma sono molto più ricco e più saggio di lui, poiché ogni saggezza viene da me, anche il fatto stesso che qualcuno sia saggio; le mie ricchezze danno la vita eterna e una gloria indicibile. Io ho pro messo tutto ciò ai cristiani, e ho dato loro come ai miei figli, affinché, se imitano e credono alle mie parole, essi posseggano queste ricchezze in eterno. Ma essi non considerano la mia saggezza, disprezzano le mie opere e valutano meno di nulla le mie promesse e le mie ricchezze. Dunque, cosa devo fare loro? Poiché i figli non desiderano la mia eredità, la avranno gli stranieri, ossia i pagani; questi ultimi, infatti, al pari di una regina straniera e delle anime infedeli, verranno e ammireranno le ricchezze della mia gloria e del mio amore, e ne saranno infiammati al punto che si vuoteranno dell’infedeltà e si colmeranno del mio Spirito». Libro lI, 4

Gesù prefigurato da Davide

«Io sono Dio, non di pietra, né di legno, non mi creò nessuno e sono Creatore adorabile di tutte le cose, senza inizio e senza fine. Io sono colui che discese nella Vergine senza perdere la propria natura divina, ma so no anche colui destinato all’umanità attraverso la Vergine, senza abbandonare la propria divinità. Sono una cosa sola con il Padre e lo Spirito Santo, che regnava in cielo e sulla terra grazie alla mia divinità; tramite lo Spirito Santo infiammai la Santa Vergine ma senza che lo Spirito fosse scisso da me; anzi, lo stesso Spirito che l’infiammò era una cosa sola con il Padre e con me, che sono il Figlio, e il Padre e il Figlio erano in lui; queste tre Persone non sono tre divinità, ma un Dio solo. Somiglio al re Davide, che ebbe tre figli: uno si chiamava Assalonne, e desiderava mettere a morte il padre; il secondo, Adonia, voleva allontanarlo dal regno; il terzo, Salomone, ebbe il regno paterno. Il primo simboleggia gli ebrei, che volevano mettermi a morte e disprezza vano i miei consigli: per questo ora, avendo conosciuto la loro ingratitudine, posso dire di loro quello che Davi de disse di suo figlio quando questi morì: ‘Assalonne, figlio mio, ossia ebrei, figli miei, che fine hanno fatto i vostri desideri e le vostre aspettative? Figli miei, che fine hanno fatto gli scopi che vi eravate posti?’ Vi compativo quando volevate la mia venuta, annunciata da numerosissimi segni, e quando desideravate cose passeggere che vi erano già sfuggite tutte. Ma ora provo ancora più compassione per voi, proprio come un altro Davide che ripeteva sovente l’ultima parola, dicendo: ‘Figlio mio, Assalonne! Assalonne, figlio mio! Poiché adesso vedo la tua fine nella miseria della morte, e per questo, come Davide, dico ancora con grande amore: Figlio mio, chi mi darà la morte per riaverti in cambio?’ Davide sapeva bene che con la sua morte non avrebbe potuto resuscitare il figlio, ma in questo mostrava il suo amore paterno e come fosse pronto a morire per resuscitarlo, se fosse stato possibile. Ora io dico lo stesso: ‘Ebrei, figli miei, sebbene abbiate dimostrato cattiva volontà nei miei con fronti, se fosse ancora possibile e piacesse a mio Padre, tornerei a morire volentieri per amore vostro, tale è la compassione che provo per la vostra miseria, che vi siete dati voi stessi, perché vi ho detto a parole cosa bisogna va fare e ve l’ho mostrato con l’esempio. Vi ho guidati come una chioccia, riscaldandovi sotto le ali del mio amore; ma voi avete disprezzato tutto. Adonia, il secondo figlio di Davide, rappresenta i cattivi cristiani. Egli offese l’anziano padre perché nel suo intimo pensò: ‘Mio padre è vecchio e gli mancano le forze. Se gli parlerò di eventi infausti, non risponderà; se commetterò qualcosa contro di lui, non si vendicherà; se gli arrecherò danno, sopporterà con pazienza; farò dunque ciò che vorrò. Così salì in una foresta dove c’erano pochi alberi, con un pugno di servi del padre, per stabilirvi il suo regno. Ma quando la saggezza paterna fu chiara, e si fu manifestata la volontà del padre, i disegni di Adonia mutarono e quanti erano con lui vennero denigrati e di sprezzati. Allo stesso modo, i cristiani pensano così di me e dicono: ‘I segni di Dio e i suoi giudizi non sono noti; adesso come prima, possiamo dire quello che vogliamo, perché egli è misericordioso e non se ne cura. Facciamo, dunque, quello che vogliamo, poiché perdona facilmente’. Essi non credono alla mia onnipotenza, come se ora fossi meno in grado che in passato di fare quello che voglio; pensano che il mio amore sia diminuito, ritengono che i miei giudizi siano delle canzona ture e la mia giustizia vanità; per questo salgono nelle foreste di Davide con qualche servo per regnare in tutta tranquillità. Qual è questa foresta in cui ci sono pochissimi alberi, se non la Santa Chiesa, che continua ad esistere grazie ai sette sacramenti, simili a queste poche piante? Es si entrano in questa Chiesa con qualche servitore di Da vide, ossia con qualche piccola buona azione, affinché, in tutta tranquillità, ottengano il Regno di Dio. Poiché fanno queste poche buone azioni, cui si affidano completamente malgrado abbiano commesso peccati e cri mini abominevoli, essi credono di avere il Regno dei cieli come per diritto di successione. Ma, così come il figlio di Davide, che desiderava avere il regno paterno, fu respinto in modo disonorevole, poiché, essendo ingiusto, voleva arrogarselo con l’ingiustizia, – e il regno venne dato a un uomo più saggio e migliore di lui -‘ similmente questi cristiani saranno espulsi dal mio Regno, ed esso sarà dato a chi compie la volontà di Dio, perché potranno avere il Regno dei cieli solo quanti saranno animati dalla carità, e potranno avvicinarsi alla mia purezza solo coloro che sono puri secondo il mio cuore. Il terzo figlio di Davide era Salomone, che simboleggia i pagani. Poiché Betsabea aveva udito che era sta to eletto un altro al posto di Salomone, cui tuttavia Da vide aveva promesso il regno, si recò da Davide e gli disse: ‘Mio Signore, mi avevi giurato che dopo di te avrebbe regnato Salomone, ma è stato eletto un altro; se così sarà, io verrò condannata al rogo come adultera e mio figlio sarà illegittimo’. All’udire queste cose, Davide si alzò e disse: ‘Giuro per il Signore che dopo di me regnerà Salomone’. E comandò ai servi di elevare Salomone al trono del regno, e di dichiarare re solo colui che era stato scelto da Davi de; essi eseguirono gli ordini del loro signore ed esaltarono Salomone con grandi onori. Chi è Betsabea, se non la fede pagana? Infatti non c’è adulterio più pernicioso di quello che allontana da Dio e dalla giusta fede e che porta a credere qualcuno, che non è Dio, Creatore di tutte le cose; ma come Betsabea, alcuni gentili vengono a Dio, dicendo con cuore umile e contrito: ‘Signore, ci avevi promesso che in futuro saremmo stati cristiani: mantieni dunque la promessa. Se fra di noi è nato un altro re, ossia un’altra fede, e se ti allontani da noi, cammineremo come miserabili e mori remo come adultere che hanno preso un adultero come marito legittimo. E benché tu viva in eterno, tu morirai per noi, e noi per te, poiché con la grazia ti allontani dal nostro cuore e noi ci opponiamo a te con la nostra diffidenza. Mantieni dunque la promessa; conforta la nostra infermità e illumina le nostre tenebre, perché se indugi, ossia se ti allontani da noi, periremo’. All’udire queste cose, come un altro Davide, desidero innalzarli con la mia grazia e la mia misericordia. Giuro dunque per la mia divinità, che è con la mia umanità e attraverso la mia umanità, che è nel mio Spirito e attraverso il mio Spirito, che è nella mia natura divina e nella mia umanità, che manterrò la promessa. Manderò i miei amici affinché introducano Salomone, mio figlio, ossia i pagani, nella Chiesa, che continua ad esistere in virtù dei sette sacramenti come sette alberi: il battesimo, la penitenza, la cresima, l’eucarestia, il sacerdozio, il matrimonio e l’estrema unzione; ed essi si riposeranno sul mio scanno, ossia nella fede giusta della Santa Chiesa; gioiranno dell’eredità perpetua e della dolcezza che preparerò loro». Libro lI, 5

Programma dei post:

Introduzione

Chi è Dio?

Chi è Gesù?

Chi è Maria?

La Trinità

La Creazione

Il tempo

L’Eternità

La Pace

La morte

Il peccato

La Redenzione

La Santità

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