Questo brano dall’Apocalisse (Ap 4,1-11) ci trasporta in una visione celeste di straordinaria intensità e profondità simbolica. Vediamone alcuni punti centrali per la riflessione:
La porta aperta nel cielo
La porta rappresenta un invito divino ad entrare in una realtà trascendente. Giovanni, preso dallo Spirito, diviene partecipe di una dimensione celeste inaccessibile agli occhi umani ordinari. È un richiamo per ogni credente: la contemplazione della gloria di Dio richiede l’azione dello Spirito Santo.
Il trono e Colui che vi siede
La descrizione di Dio è simbolica: il diaspro e la cornalina evocano purezza, maestà e giudizio. L’arcobaleno, che ricorda l’alleanza con Noè, simboleggia la fedeltà e la misericordia di Dio. Il trono, al centro della visione, è il segno della sovranità divina sull’universo.
I ventiquattro anziani
I ventiquattro seggi e anziani possono rappresentare le dodici tribù d’Israele e i dodici apostoli, segno della totalità del popolo di Dio. Le loro candide vesti richiamano la purezza, mentre le corone d’oro indicano la partecipazione alla regalità divina. Gettano le corone davanti a Dio, riconoscendo che ogni onore appartiene a Lui.
I lampi, le voci e i tuoni
Questi elementi sottolineano la maestà e la potenza di Dio, richiamando il Sinai, dove Dio si è manifestato a Mosè. È il segno di una presenza che suscita timore reverenziale, ma anche attrazione.
I sette spiriti di Dio
Le sette fiaccole rappresentano la pienezza dello Spirito Santo, il “Sette” biblico simboleggia completezza e perfezione.
Il mare di cristallo
Il mare, spesso associato al caos nella tradizione ebraica, qui è cristallino, simbolo di pace e ordine perfetto sotto il dominio di Dio.
I quattro esseri viventi
Questi esseri, con forme che richiamano il leone, il vitello, l’uomo e l’aquila, rappresentano la creazione nella sua totalità. Alcuni li collegano anche agli evangelisti:
- Leone: Marco (il coraggio e la regalità).
- Vitello: Luca (il sacrificio e il servizio).
- Uomo: Matteo (l’umanità di Cristo).
- Aquila: Giovanni (la divinità e la contemplazione).
Con i loro occhi in ogni direzione, simboleggiano la conoscenza perfetta e la vigilanza.
L’inno di lode
I quattro esseri viventi proclamano incessantemente la santità di Dio, usando il triplice “Santo”, che ne esprime la perfezione e la trascendenza. A questa lode si uniscono i ventiquattro anziani, adorando Dio e riconoscendolo come Creatore e Signore di tutto.
Riflessione spirituale
Questo passo è un invito alla contemplazione e alla lode di Dio, riconoscendolo come origine e fine di tutto. La liturgia celeste qui descritta anticipa la gloria che i credenti sono chiamati a vivere nella comunione eterna con Dio. La bellezza di questa visione dovrebbe spingerci a cercare la santità e a lodare Dio per il dono della creazione e della redenzione.
Verità Eterna