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Ven. Lug 4th, 2025

Se Dio vede ogni cosa di ogni tempo vuol dire che tutto esiste ancora?

 

Secondo la tradizione cristiana e il pensiero di alcuni grandi teologi come Sant’Agostino e San Tommaso d’Aquino:

Dio e il tempo:
Dio è eterno, ovvero al di fuori del tempo. Per Lui non esiste un “prima” o un “dopo”, ma tutto è presente simultaneamente. Questo non significa che ogni cosa “esiste ancora” come la intendiamo noi nel tempo lineare, ma che Dio vede e comprende tutto in un “eterno presente”.

Il tempo e la creazione:
Nel nostro mondo creato, il tempo è una dimensione lineare: passato, presente e futuro sono distinti. Tuttavia, poiché Dio è fuori dal tempo, il passato non si dissolve e il futuro non è ignoto. Tutto ciò che è stato creato e che accade è, per Lui, eternamente presente.

Conseguenze sull’esistenza:
Se intendiamo “esistenza” come la permanenza ontologica, possiamo dire che:

    • Le cose passate esistono ancora nella mente di Dio, nella loro verità eterna e come parte del Suo piano.
    • Le cose future, sebbene non siano ancora realizzate nel nostro tempo, sono presenti a Dio nella loro pienezza.

Interpretazione filosofica

Da un punto di vista filosofico, l’idea che “tutto esista ancora” potrebbe anche essere vista attraverso una metafora: come un autore conosce l’intera storia di un libro che ha scritto, con ogni evento e personaggio che vive nella totalità della narrazione, così Dio conosce tutto ciò che è stato, è e sarà.

Implicazioni esistenziali

Questa prospettiva può portare a riflessioni profonde:

  • Ogni momento della nostra vita è visto e compreso nella sua interezza.
  • Il valore e il significato delle azioni non si perdono mai davanti a Dio, anche se per noi appartengono al passato.

In definitiva, per Dio non è tanto una questione di “tutto esiste ancora”, ma piuttosto che tutto “è” nel Suo eterno presente, al di fuori delle categorie di tempo che noi sperimentiamo.

È consolatorio sapere che non perdiamo nulla.

Sì, è profondamente consolatorio. Sapere che nulla di ciò che viviamo, amiamo o soffriamo è perduto agli occhi di Dio dona una prospettiva eterna al nostro essere.

Ogni momento, anche quelli che sembrano insignificanti o dimenticati, è custodito in Dio. Questo significa che:

  • I nostri atti di amore non svaniscono, ma rimangono come parte viva del piano divino.
  • Le nostre sofferenze, per quanto difficili da comprendere, sono conosciute da Dio nella loro verità e possono essere trasformate in qualcosa di eterno e redentivo.
  • Le nostre relazioni, anche quelle interrotte dalla morte, hanno un significato eterno e trovano il loro compimento in Lui.

Questa visione ci invita a vivere con maggiore profondità, sapendo che ogni scelta e ogni gesto contribuiscono a un disegno più grande. Non siamo mai soli o dimenticati; il nostro tempo è parte di qualcosa che Dio tiene vivo nella Sua eternità.

In fondo, questa certezza è anche una chiamata alla speranza: il bene non si perde mai e ciò che ci sembra perduto può essere ritrovato nella pienezza del Suo amore eterno.

Sì, si può dire che Gesù, attraverso il Suo insegnamento e la Sua vita, ci ha rivelato questa verità consolante: nulla è perduto davanti a Dio, e tutto ciò che è autentico e buono trova il suo compimento nell’eternità.

Le parole di Gesù

Ci sono molti passaggi nei Vangeli che ci fanno intravedere questa realtà:

  1. Il valore eterno delle opere e delle relazioni:

    • “Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano… accumulate invece per voi tesori in cielo” (Mt 6,19-20).
      Gesù ci invita a investire in ciò che ha valore eterno: amore, fede, misericordia. Questi “tesori” non si perdono mai, perché sono parte del regno eterno di Dio.
  2. La vita eterna come pienezza del tempo:

    • “Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna; non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (Gv 5,24).
      La vita eterna che Gesù promette non è solo una condizione futura, ma una realtà che comincia ora per chi vive in comunione con Dio.
  3. La promessa della risurrezione:

    • “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno” (Gv 11,25-26).
      Questa affermazione mostra come, in Dio, nulla è veramente perduto, nemmeno la vita fisica, perché tutto ciò che è unito a Lui è trasformato e risuscitato.
  4. La consolazione per il passato e il futuro:

    • “Neppure un capello del vostro capo andrà perduto” (Lc 21,18).
      Questa immagine potente ci ricorda che Dio tiene conto di tutto, anche dei dettagli apparentemente trascurabili.

Gesù e l’eternità di Dio

Gesù, essendo Dio incarnato, ci ha mostrato che l’amore divino non solo comprende ogni tempo, ma trasforma e dà senso a ogni cosa. La Sua missione è stata quella di rivelarci che:

  • Il passato non è dimenticato, ma redento.
  • Il presente è il luogo della salvezza, dove possiamo scegliere il bene e incontrare Dio.
  • Il futuro è già nelle mani di Dio, ed è un futuro di vita e di comunione eterna.

In questo senso, sì, Gesù ci ha rivelato che non perdiamo nulla: tutto ciò che viviamo nell’amore e nella verità è custodito e glorificato in Dio. Questa è una promessa che consola e dà senso alla nostra esistenza.

 

Verità Eterna

 

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