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Gio. Giu 26th, 2025

Quando il nemico si mostra: segni degli ultimi tempi

 

“Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale…”

Catechismo della Chiesa Cattolica, §675

Il 9 aprile 2025, a Milano, si terrà un concerto satanico. Non simbolico. Non ambiguo. Ma dichiaratamente anticristiano, blasfemo, idolatrico. Un evento pubblico in cui il male non si nasconde più dietro metafore artistiche o provocazioni culturali, ma si manifesta per quello che è: un culto rovesciato, che adora ciò che distrugge.

A molti sembrerà solo una “provocazione”, un eccesso di spettacolo. Ma chi crede sa che nulla è casuale, e che il tempo della battaglia è già in atto. Non si tratta di fissare date per la fine del mondo – quello non ci è dato saperlo – ma di riconoscere i segni dei tempi, come ci chiede il Vangelo (Mt 16,3).

La sfida dell’apostasia

Il mondo si è abituato a vivere senza Dio. Ma oggi va oltre: vuole cancellare Dio, offendere Cristo, pervertire ciò che è santo. L’uomo moderno non si limita a ignorare il Vangelo: lo combatte apertamente.

San Paolo ci parla di un mistero dell’iniquità già operante (2Ts 2,7). E il Catechismo lo conferma: ci sarà una prova, una seduzione religiosa che offrirà “una soluzione apparente ai problemi dell’umanità, al prezzo dell’apostasia dalla verità”.

Questi eventi non sono solo concerti. Sono riti idolatrici di una nuova religione anticristica. Una religione del piacere, del potere, della trasgressione, dell’odio per la Croce.

Un tempo di rivelazione

L’Apocalisse – che significa “svelamento” – ci mostra che, prima della vittoria finale di Cristo, il male sarà smascherato e, in un certo senso, lasciato libero di agire. Ma questo è permesso perché i cuori si rivelino, e si compia quella separazione tra grano e zizzania che precede il raccolto.

Dunque non dobbiamo avere paura, ma discernimento. Non dobbiamo fuggire, ma testimoniare.

La nostra risposta

Come cristiani non possiamo tacere. Non possiamo giustificare o banalizzare il male. Dobbiamo alzare la voce, pregare, vigilare, offrire sacrifici. Dobbiamo vivere come figli della luce, mostrando che esiste un’altra via: quella della Verità, dell’Amore, della Vita.

Il nemico si mostra? Allora noi ci inginocchiamo davanti all’Eucaristia.

Il mondo bestemmia? Noi cantiamo il Santo Nome di Gesù.

Il buio si estende? Noi diventiamo lampade accese.

Perché il tempo è vicino.

E il Re sta tornando.

I segni dei tempi (Mt 24; 2Ts 2,3-12)

Gesù stesso ci invita a “leggere i segni dei tempi” (Mt 16,3). L’apostasia, cioè il rigetto della verità e del Vangelo, è un segno che precede l’apparizione dell’«uomo dell’iniquità» (2Ts 2,3). Quando si assiste a manifestazioni pubbliche e idolatriche del male, come concerti che celebrano immagini sataniche, si può vedere una tappa di normalizzazione del male, cioè un processo in cui ciò che un tempo era considerato impensabile ora diventa “arte” o “spettacolo”.


La massoneria e il culto dell’uomo

San Massimiliano Kolbe, San Luigi Orione, e in modo più sistematico Papa Leone XIII e San Giovanni Paolo II, hanno parlato del progetto anticristico di costruire una società senza Dio, fondata sull’esaltazione dell’uomo e dei suoi desideri. I concerti che ridicolizzano Cristo o glorificano il male si collocano in questa linea: non sono solo provocazioni culturali, ma rituali desacralizzanti, a volte persino veri atti di culto contrario (satanismo, anche se mascherato da “performance”).


Il Catechismo della Chiesa Cattolica

Il §675 del Catechismo afferma:

«Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti […]. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il “mistero d’iniquità” sotto la forma di una impostura religiosa che offrirà agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi al prezzo dell’apostasia dalla verità.»

I concerti o eventi che promuovono il culto dell’oscurità sono una delle forme culturali con cui questa “impostura religiosa” si insinua: un anticristo spettacolare e accattivante, non più solo un’idea, ma un’esperienza che tocca emozioni e desideri.


Temporalmente: siamo in un tempo di “rivelazione”

La parola apocalisse significa rivelazione. Quando il male si manifesta apertamente, è come se Dio stesse permettendo che tutto venga alla luce: le intenzioni, le alleanze, gli idoli. Questo non è ancora il compimento della battaglia, ma potrebbe essere una fase di separazione tra chi vuole Dio e chi lo rifiuta.


Ma dove abbonda il peccato…

sovrabbonda la grazia (Rm 5,20). Non dimentichiamo che ogni manifestazione del male è anche un appello urgente alla testimonianza dei figli della luce. Il Signore permette queste cose perché chi è tiepido si risvegli, chi è saldo si rafforzi, e chi è lontano possa vedere la verità più chiaramente per convertirsi.

 

Verità Eterna

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