Le Rivelazioni del Divino Amore – #2

Le Rivelazioni del Divino Amore

LE SEDICI RIVELAZIONI

Seconda Rivelazione

Dopo ciò vidi il volto del Crocifisso che pendeva lavanti a me e in quel volto continuavo a contemplare una parte della sua passione: gli schemi, gli sputi, le torture e le percosse, e molte pene e sofferenze, più di quanto io possa raccontare, e il frequente mutar di colore del viso…

E una volta vedevo come metà del volto, a partire dall’orecchio, era ricoperta di sangue rappreso che formava come una crosta fino a metà del viso.

E dopo ciò l’altra metà diventava così mentre il sangue spariva dalla parte precedentemente ricoperta.

Una volta la mia mente fu condotta nel profondo del mare, e là io vidi colline e verdi valli che sembravano tutte ricoperte di muschio con alghe e ghiaia.

Allora compresi che se un uomo o una donna fossero sotto quelle grandi acque e potessero godere la vista di Dio, rendendosi conto che Dio è sempre con loro, sarebbero salvi nell’anima e nel corpo, e non li colpirebbe alcun male. Anzi, oltre a ciò avrebbero più consolazione e conforto di quanto questo mondo sia in grado di dare.

Perché Egli vuole che siamo certi di vederlo continuamente, anche se tale visione ci sembra misera; e in questa nostra fede Egli ci fa crescere sempre più nella grazia, perché Egli vuole essere visto, cercato, vuole essere atteso, vuole che ci fidiamo di lui.

Noi sappiamo che la beata Trinità ha creato l’umanità a sua immagine e somiglianza.

Sappiamo che quando l’uomo, per il peccato, cadde in un abisso di miseria, non c’era alcuna possibilità di restaurarlo nella primitiva immagine se non mediante l’opera stessa di chi l’aveva creato.

E Colui che aveva creato l’uomo per amore volle nel medesimo amore rifare l’uomo riportandolo alla medesima felicità…

Volle rifarci a immagine di Gesù Cristo nostro Salvatore. Egli volle per amore e rispetto dell’uomo, diventare come un uomo in questa vita mortale, rivestirsi della nostra bruttura e della nostra miseria, in tutto e per tutto come noi, tranne che nel peccato…

Il volto impresso sul vello della Veronica che si trova a Roma, muta di colore e di aspetto, apparendo talvolta vivido e consolante, talaltra più afflitto e come morto, secondo che tutti possono vedere… E questa visione mi insegnò a comprendere che l’anima in continua ricerca piace molto a Dio.

Essa infatti non può far altro che cercare, soffrire e aver fiducia…

Cercare con fede, speranza e carità piace a nostro Signore, il trovare piace all’anima e la riempie di gioia… la ricerca è buona quanto la contemplazione.

È volontà di Dio che noi abbiamo in dono da Lui tre cose nella nostra ricerca. La prima è che noi cerchiamo con volontà e diligenza, senza pigrizia, aiutati dalla sua grazia, con gioia e letizia, senza depressioni irragionevoli o inutili afflizioni.

La seconda è che rimaniamo attaccati a Lui con costanza per il suo amore, senza lamentarci o protestare contro di Lui, e questo fino al termine della nostra vita, perché durerà solo un tratto di tempo.

La terza è che abbiamo una forte fiducia in Lui, con fede piena e genuina, perché Egli vuole che noi sappiamo che Egli apparirà all‘improvviso e con gioia a tutti quelli che lo amano.

E con tale desiderio e tale intenzione, contemplai la visione con tutta la mia diligenza.

Perché contemplai fede e rivelazione come un tutt’uno, secondo il desiderio di Dio.

Tutto ciò mi fu mostrato in tre maniere: mediante la visione corporea, poi con le parole che si formavano nel mio intelletto e infine mediante la visione spirituale. Quanto alla visione spirituale non sono in grado di riferirla tanto apertamente e pienamente quanto correi.

Ma confido che nostro Signore, Dio Onnipotente, vorrà nella sua bontà e per amor vostro aiutarvi ad accoglierla più spiritualmente e con maggiore dolcezza di guanto non sappia o non possa fare io.