Le Rivelazioni del Divino Amore – #1

Le Rivelazioni del Divino Amore

LE SEDICI RIVELAZIONI

Prima rivelazione

E in quel momento vidi improvvisamente il sangue rosso colare giù da sotto la corona, caldo e fresco e copioso, come al tempo della sua Passione, quando la corona di spine venne premuta sul suo capo benedetto di Dio e di uomo, che aveva sofferto per me!

Mi convinsi che era lui che mi si rivelava in quel momento, senza intermediario alcuno. E, nella stessa visione, la Trinità riempì immediatamente il mio cuore di una grande gioia.

E capii che così sarà in Paradiso per l’eternità, perché la Trinità è Dio, Dio è la Tnnità.

La Trinità è nostro creatore e custode, è il nostro eterno amore, la nostra eterna gioia e beatitudine, per nostro Signore Gesù Cristo.

Questo mi fu manifestato nella prima visione e poi in tutte: dove Gesù appare è sottintesa la beata Trinità… E dissi: “Benedicite, Domine!”.

E dissi questo per riverenza, con una voce potente, ed ero tutta stordita per Io stupore e la meraviglia nel vedere che colui che dovrebbe incutere rispetto e timore, si mostrava così familiare con una creatura peccatrice che ancora viveva nella sua miserabile carne.

Conservai tutto ciò in me per il tempo della tentazione, perché sentivo che, con il permesso di Dio e sotto la sua custodia, sarei stata tentata dai demoni prima di morire.

Dopo ciò Egli mostrò alla mia mente la Beata Vergine. La vidi spiritualmente, in sembianza umana: una semplice e dolce fanciulla, poco più alta di una bambina, nella statura che aveva al momento in cui concepì.

Dio mi mostrò la sapienza e la rettitudine della sua anima, e in essa vidi la reverente ammirazione con la quale contempla il suo Dio e Creatore.

Lei è al di sopra di tutto ciò che Dio ha creato in quanto a dignità e pienezza, perché al di sopra di Lei niente è stato creato, se non la beata umanità di Cristo, così mi pare. Nello stesso momento in cui ebbi la visione della testa che sanguinava, nostro Signore mi mostrò una visione spirituale del suo amore familiare.

Vidi che Egli è per noi ogni cosa buona che ci è di conforto e aiuto. È il nostro vestito che per amore ci avvolge, ci cinge e tutti ci tiene stretti teneramente per non doverci più abbandonare, essendo per noi, a parer mio, ogni cosa buona.

E in questo egli mi mostrò una piccola cosa, grossa quanto una nocciola, che stava nel palmo della mia mano, ed era rotonda come una palla.

La guardai con l’occhio della mia intelligenza e pensai: “Cosa mai può essere?”.

E mi fu risposto così: “È tutto ciò che ho creato”.

Mi meravigliai perché era tanto piccola che mi pareva potesse, da un momento all’altro, disfarsi…

E alla mia mente fu risposto: “Dura e durerà per sempre perché Dio l’ama, e così tutte le cose ricevono il loro essere dall’amore di Dio”.

In questa piccola cosa io vidi tre proprietà: la prima è che Dio l’ha creata, la seconda che Dio l’ama; la terza che Dio la custodisce.

Ma cosa sia per me veramente il Creatore, il Custode e l’Amante, non Io posso dire. Perché finché non sarò sostanzialmente unita a Lui, non potrò mai avere pieno riposo né vera felicità: cioè fino a quando non sarò così strettamente congiunta a Lui, che non vi sarà più cosa creata fra il mio Dio e me.

È necessario conoscere la piccolezza delle creature e considerare nulla ogni cosa creata per amare e possedere Dio che è increato.

Perché la causa per la quale non possediamo la serenità cui l’anima e il cuore aspirano, è che cerchiamo riposo nelle cose frivole in cui non può esservi riposo, e non conosciamo il nostro Dio onnipotente, somma saggezza e sommo bene.

Lui solamente è la vera Pace. Dio vuole essere conosciuto, e si compiace che in Lui abbiamo riposo, perché niente può appagarci all’infuori di Lui.

Questa è la causa per cui nessuna anima trova la pace fino a quando non si distacca da tutte le cose create; allora soltanto, quando se ne sarà distaccata con ferma volontà, per amore di possedere Colui che è tutto, sarà in grado di godere della pace dello spirito.

11 nostro Signore mi rivelò che è per lui una grandissima gioia quando un’anima semplice si rivolge a lui spoglia, schietta e familiare.

Perché questo è il naturale desiderio dell’anima che riceve il tocco dello Spirito Santo, secondo la comprensione che ho di questa rivelazione: “Dio, per la tua bontà dammi te stesso. Perché tu mi basti, e non posso chiedere meno di ciò per renderti il pieno onore che meriti. E se chiedo meno, io mancherò sempre di qualcosa, mentre in te soltanto io ho tutto”.

E queste parole, “Dio, per la tua bontà”, sono molto care all’anima e vicinissime alla volontà di nostro Signore, perché la sua bontà riempie tutte le creature e tutte le sue opere benedette, e le supera continuamente.

Perché Egli è l’infinito, e ci ha creati solo per se stesso, e ci ha risanati con la sua preziosa passione e continua a custodirci nel suo amore beato.

E tutto questo è opera della sua bontà.

E dunque possiamo chiedere con rispetto, a Dio che ci ama, tutto ciò che vogliamo perché la natura profonda della nostra volontà è di possedere Dio, e la volontà buona di Dio è di possedere noi, e noi non possiamo cessare mai di volere e di amare finché non arriviamo a possederlo nella pienezza della gioia.

E allora il nostro desiderare avrà fine…

E per insegnarmi queste cose il Buon Signore mi mostrò nello stesso tempo la Santa Vergine Maria, cioè l’alta sapienza e la rettitudine…

Per tutto il tempo in cui mi rivelò quanto ho detto in visione spirituale, vidi con gli occhi del corpo il capo di Cristo che continuava a sanguinare abbondantemente. Grosse gocce di sangue cadevano come grani dalla corona di spine e sembrava che uscissero dalle vene.

E nell’uscire erano di un rosso scuro, perché il sangue era molto spesso. E nello scorrere fuori diventavano di un rosso lucente.

E quando giungevano alle sopracciglia svanivano.

E nonostante ciò lo scorrere del sangue continuò fino a che non vidi e capii molte cose.

Tuttavia la visione continuò ad essere bella e viva.