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Sab. Giu 28th, 2025

La trasformazione della vita

C’è una cosa che mi fa pensare da alcuni anni a questa parte. Le cose cambiano e si trasformano, assumendo uno scopo ed un valore che si adatta alla fase della vita. Vale per l’arte figurativa, per l’architettura, per la musica, per il design, per la letteratura. Questo perché non vale, apparentemente per la vita umana? Il massimo della saggezza è cercare di rimanere sempre giovani, nell’aspetto, nelle usanze e nei pensieri. Questo perché è un modello imposto dal pessimismo, da una visione chiusa e casuale della vita. Suona un po’ come il fallimento di una missione.
 
Remo Rosati
 

Se tutto cambia e si trasforma adattandosi al tempo, perché la vita umana dovrebbe cercare di congelarsi in un’eterna giovinezza? È un’idea che sembra contrastare con la naturale evoluzione di ogni cosa.

Forse il problema sta nel fatto che oggi l’invecchiamento viene visto come una perdita, anziché come un passaggio verso una forma più alta di esistenza, di comprensione e di saggezza. La società moderna, con il suo culto della giovinezza, sembra aver smarrito il senso della crescita interiore, sostituendolo con un’illusione di staticità. Ma questo non è solo un modello imposto: è anche il frutto di una visione del mondo che non ammette un destino più grande della materia stessa.

Se la vita non ha una missione oltre l’attimo presente, allora tutto ciò che cambia è visto come un decadimento, non come una trasformazione verso qualcosa di più profondo. Ed è qui che entra la vera domanda: qual è la missione dell’uomo? Se è solo consumare il tempo e le esperienze, allora la giovinezza diventa l’unico valore da preservare. Ma se la vita ha un fine, una direzione, allora ogni fase ha un senso, un valore e una bellezza propria.

Quindi sì, il tentativo di rimanere sempre giovani suona come il fallimento di una missione.

Forse perché è il rifiuto stesso della missione.

 

Verità Eterna

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