Cammino di preghiera _ 26 tappa_LA PREGHIERA DI CONTEMPLAZIONE (4)

LA PREGHIERA DI CONTEMPLAZIONE

Gesù e la Samaritana

Il contemplativo entra dentro una strada segreta.

Si spinge all’interno.

Contemplare, voce del verbo sospettare.

Sospettare che il più è nascosto.

Che il meglio non è ciò che appare in superficie.

Che il mistero è la verità delle cose.

E se non arrivi a sfiorare il mistero,
rimani un estraneo rispetto alla realtà.

Sospettare che il grigio del quotidiano è intriso,
se ne trapassi la crosta, della luce pasquale.

Il vero realista è il contemplativo perché riesce a vedere la realtà
non con le lenti deformanti dell’inevitabile
(che comporta atteggiamenti di rassegnazione),
ma attraverso la luce dell’ attesa di qualcos’ altro
(che determina un impegno concreto verso il loro vero traguardo).

L’uomo razionale vede le cose così come gli appaiono.
Il contemplativo sa cogliere il battito segreto del mondo.

Là, dove l’uomo razionale vede e descrive soltanto gli oggetti,
il contemplativo coglie dei segni.

Egli non è armato di certezze e convinzioni.

E’ invece una persona vulnerabile,
ferita continuamente dalla Luce.

Il contemplativo non elabora delle teorie,
non produce solo ragionamenti,
non ha fretta di arrivare a delle conclusioni.

Preferisce, ogni giorno, spalancare lo sguardo alla luce.

Non si sente chiamato a difendere la verità, ma ad irradiarla.

L’uomo razionale si sente custode della verità,
l’uomo contemplativo si limita ad indirizzare i battiti del suo cuore
in direzione di una Persona.

La contemplazione non solo ci impedisce
di fabbricarci un’immagine distorta di Dio e del mondo,
ma evita che ci costruiamo un’immagine falsa di noi stessi.
La bellezza del deserto sta nel fatto  che nasconde un pozzo da qualche parte ….

La preghiera contemplativa ti fa attraversare il deserto
con il desiderio di scoprire il pozzo destinato alla tua sete.

Ti fa perlustrare un campo,
sospettando il tesoro che è sepolto in qualche angolo.

Ti fa frequentare un mercato stracolmo di cianfrusaglie,
pronto ad individuare la perla di inestimabile valore.

Ti fa camminate lungo una strada polverosa qualsiasi,
lasciandoti raggiungere, al momento della delusione e della stanchezza, quando già si allungano le ombre paurose della sera,
da un Passante che ti scalda il cuore con le Sue Parole insolite
e si fa riconoscere nel gesto di spartire il pane.

Ti permette di forare la coltre di nebbia in cui rischi di smarrire
la direzione del cammino, per lasciar filtrare un raggio di luce.

Un modello di preghiera contemplativa è senz’altro quello di Maria
nel Magnificat (Gesù è vissuto per trent’anni, a Nazaret,
accanto a una madre contemplativa).

Colei che “…tutte le generazioni chiameranno beata…”
ha scoperto, “sospettato”, nel grigiore di un’ esistenza
dominata dai ricchi,dai potenti, dai sapienti,
la presenza di un germe di novità, prossimo ad esplodere,
che avrebbe portato ad un capovolgimento della storia.

Il verbo “sospettare”, tipico della contemplazione,
va applicato nel suo significato positivo,
anche nei confronti del prossimo.

Bisogna imparare a “sospettare” in senso luminoso.

Sospettare che un fratello, sotto la crosta dei difetti,
custodisce una zona intatta che si apre
solo davanti ad un atteggiamento diverso.

Sospettare il meglio che c’è in ogni uomo.

Sospettare il vero, il bello, il buono,
il pulito che rimane nascosto.

Sospettare un’attesa, un tormento segreto,
una ferita non del tutto rimarginata.

Il contemplativo non si limita ad esplorare il territorio dello spirito,
ma si avventura, con discrezione e rispetto,
anche nel mistero dell’uomo.

La preghiera contemplativa porta la persona
a smantellare le proprie difese.

Oltre che il verbo “sospettare”,
il contemplativo conosce bene anche il verbo “rischiare”.

Rischia l’imprevedibile, cammina a piedi scalzi,
senza bastone, senza bisaccia.

Respinge i favori della gente che conta,
rifiuta le protezioni dell’avere, del sapere, del potere.

In una società che tende a soffocare lo slancio verso l’infinito,
che cerca di imprigionare in tutto ciò che è a portata di mano,
che spinge a desiderare tutto e subito,
il contemplativo si fa pellegrino dell’ Assoluto.

Scommette sull’invisibile,
rischia l’esplorazione di ciò che sta “al di là delle cose”,
coltiva la nostalgia del futuro.

Appuntamento al pozzo a mezzogiorno a Sichem

Un pozzo diventa il luogo dell’incontro con Dio.

La sete degli uomini è appagata al di là di ogni speranza.

Lasciamo scaturire in noi il desiderio di dissetarci.
Perché ancora oggi il Signore ci dice:
“…Io ti darò acqua viva..”
Fermiamoci al pozzo….

Leggiamo attentamente Giovanni 4,1-42

Lei veniva per attingere acqua.
Lui aveva sete.
Si era fermato e si era seduto sul muretto di un pozzo. Veniva da lontano e percorreva il paese annunciando che i tempi erano compiuti.
Lei veniva ad attingere acqua, l’acqua di tutti i giorni,
l’acqua necessaria, indispensabile.
Veniva ad attingere la vita.

“…Dammi di quest’ acqua che io non abbia più sete…”

Veniva ad attingere l’acqua che fa rinverdire il deserto.
Sperava di estinguere la propria sete e portava in sé
il desiderio che dà il gusto di vivere.

“…So che il Messia viene e ci farà conoscere ogni cosa…”

Sete……
Desiderio…
Per noi, gente abituata alle piogge,
è difficile sentirci attanagliati alle viscere quando si parla di acqua,
di sete, di pozzi, di deserto…

Noi non conosciamo la sete.

L’uomo di oggi muore per non avere più sete.

I suoi desideri sono troppo in fretta appagati,
la sua esistenza passa senza uno scopo,
la sua immaginazione è sterile, le sue aspirazioni minime.

Noi non conosciamo la sete.

L’uomo di oggi la soddisfa con acque stagnanti.

“…Se tu sapessi il dono di Dio!
Egli ti avrebbe dato acqua viva….”

Se tu sapessi….

Lasciati scavare dalla sete…
Scoprirai una speranza profonda.

Ascolta il desiderio che scaturisce dentro di te.

Non aspiri forse ad un mondo in cui gli uomini, un giorno,
si risveglieranno e capiranno finalmente che sono fatti per vivere insieme?
In cui la giustizia scorrerà come l’acqua
e la rettitudine come un fiume impetuoso?
Non sogni forse di poter respingere lontano
le tentazioni della disperazione,
di gettare una luce nuova sulle tenebre del pessimismo,
di essere capace di affrettare il giorno in cui la pace regnerà
sulla terra e la buona volontà tra gli uomini?

Scava il tuo desiderio.

La vita è nascosta in profondità.

Non vivere in superficie,
perché i tuoi sogni non saranno mai abbastanza grandi,
abbastanza belli.

Dio ha sognato prima di te.
Ha sognato per sei giorni…
Prima di realizzare, dalla polvere del suolo,
l’uomo suo capolavoro
e la donna, opera del suo cuore.
Abbandonati al desiderio.

“…Se tu mi avessi chiesto di quest’ acqua,
Io ti avrei dato acqua viva…”

Dio sogna per te.
Ti spalanca l’avvenire.
Dio, il tuo Dio, ha i desideri pazzi della giovinezza:
immagina di cambiare il mondo e il mondo è trasformato.
Pensa che tutto sia possibile e l’immaginazione diventa realtà.

Lasciati afferrare dalla speranza.
Lasciati sedurre da un avvenire possibile…
Un avvenire che il passato non può impedire.

Lasciati sommergere dalla sete,
perché desiderare è già nascere ad altro.

Lasciati aprire a ciò che Dio vuole fare per te, perché Dio,
il tuo Dio, non è prigioniero del passato.

Dio ha i desideri della giovinezza che inventa l’amore;
per Lui tutto può ancora essere desiderato,
perchè niente può contenere l’acqua zampillante.

Dio, il tuo Dio, è un Dio di eterna giovinezza,
per Lui ogni mattino ha lo splendore del primo mattino del mondo.

Là dove Dio passa, la vita scaturisce.

E il desiderio può dilagare a perdita d’occhio….

La sabbia si fa prateria, la roccia si fa acqua limpida.

Lasciamoci sommergere dalla sete,
perchè Dio si incontra sul muretto di un pozzo.

“…Se tu mi avessi domandato di quest’ acqua,
Io ti avrei dato acqua viva ….”

Era una donna straniera, rigettata dalla legge,
una samaritana…. veniva ad attingere acqua alle porte della città.

Era un uomo speciale….
dal suo fianco avrebbe presto diffuso la vita,
alle porte della città.

Lei aspettava il giorno di Dio.
Lui aveva sete.

Si sono incontrati presso il pozzo
al quale si erano abbeverati i greggi di Giacobbe.

Fu conquistata dalle sue parole….
Le rivelò che anche Dio aveva sete, sete di vita.

Cammino di preghiera
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