Come si passa dalla paura della morte alla fede autentica e all’amore per Dio
La consapevolezza della propria partecipazione al Regno di Dio nasce prima di tutto da una vita di fede autentica, fatta di:
-
ascolto della Parola di Dio,
-
preghiera,
-
sacramenti,
-
carità vissuta.
Questa è una consapevolezza esistenziale e spirituale, donata dallo Spirito Santo, e può crescere in chiunque, anche in persone semplici o analfabete, come dimostrano molti santi.
Le nozioni teologiche o filosofiche possono però:
-
illuminare la mente e aiutare a dare un senso più profondo all’esperienza di fede;
-
dare linguaggio per esprimere meglio ciò che si vive interiormente;
-
difendere la fede da errori o riduzioni;
-
discernere meglio i segni del Regno nella storia.
In sintesi: non sono necessarie, ma sono utili se ordinate alla vita e alla carità. Come dice San Paolo: “La scienza gonfia, mentre la carità edifica” (1 Cor 8,1).
Come si passa da una speranza fatta di superamento della morte alla fede autentica ed all’ amore per Dio
- Riconoscere i limiti della speranza “naturale”
All’inizio, molti si avvicinano a Dio per un desiderio legittimo: non morire, continuare a esistere, ritrovare i propri cari. Ma questa è una speranza antropocentrica: mette al centro l’uomo e il suo bisogno.
Passaggio critico: accorgersi che questa speranza rischia di essere ancora un “amore di sé”, anche se orientato all’eterno. Non è ancora fede, perché non si fida pienamente di Dio per chi Egli è, ma solo per ciò che può dare.
- Incontrare Dio come Persona
Qui interviene la grazia. Attraverso la Parola, la preghiera, un evento, una crisi, o un gesto di carità ricevuto o donato, si può fare esperienza viva che Dio è reale, ci ama, ed è degno di fiducia anche se non ci salva dalla morte nel modo che vorremmo.
Questa esperienza trasforma la relazione con Dio: non lo si cerca più solo per paura o bisogno, ma perché Lui è il Bene più grande.
- La fede autentica nasce dalla fiducia
A questo punto si può iniziare a dire: “Credo in Te, Signore, anche se non vedo. Mi fido, anche nella sofferenza. Credo che Tu sei la Vita”.
Questa è la fede autentica: una relazione personale, gratuita, fiduciosa, che abbraccia il mistero.
- L’amore per Dio cresce nel conoscere il Suo Cuore
Amare Dio non è solo un comando, ma una risposta a un amore che si scopre iniziale, infinitamente gratuito, umile (fino alla croce). Quando si contempla questo amore, il cuore si converte e nasce un amore filiale, non utilitaristico.
Si ama Dio per ciò che è, non per ciò che dà.
- Dal desiderio di non morire
→ alla scoperta che Dio è più grande della morte,
→ alla fede che si fida della sua presenza,
→ fino all’amore che desidera Dio sopra ogni cosa, anche la vita stessa.
Ecco alcuni esempi che mostrano il passaggio dalla speranza “umana” alla fede autentica e all’amore per Dio, tratti da santi, Scrittura e autori spirituali:
- Sant’Agostino – “Tardi ti amai”
Agostino cercava la felicità nei piaceri, nel sapere, e nella fama. La sua speranza era terrena: voleva la pace, la bellezza, la verità – ma ancora come “cose da possedere”.
Solo quando, attraverso la grazia e la Parola, scoprì che Dio lo aveva sempre cercato, e che il suo cuore era inquieto finché non riposava in Lui, poté dire:
“Tardi ti amai, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti amai! […] Mi toccasti, e arsi del desiderio della tua pace.”
(Confessioni, X,27)
Passaggio chiave: non cercare più cose ma Dio stesso come fine.
- Il buon ladrone (Lc 23,39-43)
All’inizio chiede a Gesù: “Salva te stesso e noi!” – una speranza legata alla salvezza dalla morte.
Ma poi, vedendo l’amore innocente di Cristo che perdona anche sulla croce, cambia cuore e dice:
“Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo Regno.”
Riceve da Gesù non solo la salvezza fisica, ma la promessa del paradiso, perché ha avuto fede nel cuore misericordioso di Dio.
- Santa Teresa di Lisieux – l’amore puro
Teresa, da piccola, voleva “tutto il Cielo”. Era affascinata dai santi, dalla gloria celeste. Ma crescendo, capì che la via dell’amore piccolo e gratuito era la più alta. Scrive:
“Gesù, non ti chiedo nemmeno il paradiso. Ti chiedo solo di amarti come tu vuoi essere amato.”
Qui si vede l’amore purificato, che non chiede nulla se non di amare Dio come dono totale di sé.
- Benedetto XVI – Spe Salvi (n. 27-31)
Nell’enciclica sulla speranza, Benedetto scrive che la fede autentica trasforma il desiderio di salvezza in un affidarsi a Dio che è la salvezza. Non è più: “Spero che Dio esaudisca i miei desideri”, ma: “Spero in Dio, Lui stesso è il mio desiderio.”
“Il cristiano ha una speranza: non in qualcosa, ma in qualcuno.”
Dal desiderio di non morire all’amore per Dio: un cammino di verità
Molti iniziano il cammino verso Dio con una domanda radicale: “Cosa c’è dopo la morte?”
È una domanda umana, urgente, che apre alla speranza. Ma non è ancora fede. E ancor meno è amore.
Come si passa da questa speranza iniziale a una fede autentica, e poi a un amore puro per Dio?
- La speranza naturale: desiderio di non morire
Chiunque, credente o no, sente che la vita ha un valore che non può finire. È l’intuizione che l’esistenza non si esaurisce nella materia.
Ma spesso, questa speranza è ancora centrata sull’io: “Spero che Dio mi salvi.”
È l’inizio. Ma non basta.
- La svolta: incontrare Dio come Persona
La fede non nasce da un’idea, ma da un incontro. È quando Dio si rivela come Presenza viva — nella Parola, nella sofferenza, in un amore ricevuto, nella bellezza che consola.
Allora non si spera solo in qualcosa, ma in Qualcuno.
È la fede: “Credo in Te, non solo nei Tuoi doni.”
- La trasformazione: amare Dio per ciò che è
Il vero passaggio avviene quando non solo ci si fida di Dio, ma si desidera Lui più di ogni altra cosa.
È l’amore che dice: “Anche se non mi salvi dalla morte come vorrei, ti amo perché Tu sei buono. Tu sei la Vita.”
È la maturità dei santi.
Come Teresa di Lisieux: “Non ti chiedo il paradiso, ti chiedo di amarti.”
- La fine e il compimento: Dio come tutto
La fede autentica ci rende liberi dalla paura della morte, perché abbiamo trovato la Vita vera.
Non si tratta più di “sopravvivere”, ma di vivere per amore, già ora, nel Regno che cresce nel cuore.
La speranza che parte dal bisogno può condurci alla fede.
La fede, se è vera, conduce all’amore.
E l’amore ci unisce già ora al Regno di Dio che viene.
È un cammino che si fa nella verità, sotto lo sguardo del Padre.
Verità Eterna