L’espressione “Siete nel mondo ma non del mondo” (cf. Gv 17,14-16) significa che i cristiani vivono nella società umana, con tutte le sue dinamiche, ma non si conformano ai suoi criteri quando questi sono contrari alla verità di Dio. In parole concrete e attuali, questo implica:
- Essere presenti nella società senza assimilarne gli errori
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Partecipare alla cultura, al lavoro, alla politica, alla tecnologia, ma senza compromettere i valori cristiani per convenienza o per uniformarsi alla mentalità dominante.
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- Vivere secondo la logica del Vangelo, non del potere o del successo a ogni costo
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Non cercare il proprio tornaconto o il riconoscimento sociale se questo richiede di tradire la verità o la giustizia.
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Usare le cose del mondo senza farsi dominare da esse
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Lavorare e guadagnare onestamente, usare la tecnologia e i social media, ma senza idolatrare il denaro, il consumo o il consenso degli altri.
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Amare il prossimo senza accettare tutto indiscriminatamente
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Testimoniare la carità e la misericordia, ma senza confondere l’amore con l’approvazione di ogni comportamento.
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Essere luce e sale, non mimetizzarsi
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Non avere paura di distinguersi per il proprio stile di vita cristiano, anche se questo significa essere derisi o emarginati.
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In sintesi, il cristiano è un “pellegrino” su questa terra: vive e opera nel mondo, ma con lo sguardo rivolto alla vita eterna e con la missione di portare Cristo ovunque.
- Coltivare un rapporto vivo con Dio
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La solitudine non è assenza di persone, ma assenza di comunione. Un cuore abitato da Dio non è mai veramente solo. La preghiera, la lettura della Parola e l’Eucaristia sono il fondamento per riempire il vuoto con la Sua presenza.
- Ricercare relazioni autentiche
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Meglio pochi amici sinceri che tante conoscenze superficiali. Cercare persone che condividano la stessa sete di verità aiuta a non sentirsi estranei in un mondo che sembra andare nella direzione opposta.
- Mettere la propria vita al servizio
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Il vuoto si colma donandosi. Aiutare chi è più solo, chi soffre o ha bisogno di un sostegno concreto sposta l’attenzione da sé e apre alla gioia del dare.
- Accettare la solitudine come un’opportunità
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La solitudine può essere un deserto doloroso o uno spazio di crescita interiore. Dipende da come la si vive: può diventare il momento per approfondire la propria identità e scoprire la voce di Dio.
- Coltivare una visione soprannaturale
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Il mondo promette felicità ma lascia vuoti. Solo vivendo con gli occhi rivolti alla meta eterna si trova il vero senso di ogni cosa, anche delle sofferenze.
Alla fine, il vuoto non si riempie con distrazioni, ma con la pienezza di Dio. È la sfida di ogni cristiano: essere nel mondo, ma già abitare l’eternità.
Verità Eterna