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Ven. Lug 4th, 2025

Santo Stefano come don Pino Puglisi : Morire perdonando

Entrambi discepoli pieni di Spirito e di saggezza, hanno espletato l’incarico del servizio sociale caritativo. E come insegnava Giovanni Paolo II : “Non c’è pace senza giustizia, e non c’è giustizia senza perdono”.

In queste parole prende corpo il messaggio che Stefano lasciò con la sua invocazione “Signore, non imputare loro questo peccato”.

E ancora Padre Pino Puglisi, con il suo esempio di umanità, quello che definiamo martirio, incarna il paradosso cristiano del saper perdonare, da quella fede nell’ umanità che spera nella bontà anche di coloro la cui vita sembrano negarla.

Come il Maestro, anche Stefano morì perdonando i suoi uccisori. La santità cristiana è viva imitazione di Cristo, morto e risorto. Chiediamo la misericordia del Padre, affinché ci renda testimoni credibili del suo Figlio.

Nel giorno natalizio di santo Stefano primo martire, insegnaci ad amare anche i nostri nemici sull’esempio di lui che morendo pregò per i suoi persecutori.

“Mentre veniva lapidato, disse: “Signore Gesù, accogli il mio spirito”.

Sono parole del tutto simili a quelle pronunciate da Cristo in croce”. 

E anche don Pino Puglisi, come Santo Stefano , morì perdonando.

Quando fu sorpreso dai suoi assassini, che simularono una rapina disse:  “ me l’aspettavo”.

E lo disse con un sorriso, un sorriso disarmante.

Un “sorriso” che lasciò sbalorditi anche i medici che eseguirono l’autopsia sul cadavere di Padre Puglisi, senza riuscire a spiegarsi come mai quel volto – dopo aver subito il trauma del colpo di pistola ravvicinato alla nuca ,che di solito deforma i lineamenti del viso, continuasse a sorridere. La sorpresa divenne ancora più grande quando durante l’estumulazione del corpo di don Puglisi, avvenuta qualche settimana prima della beatificazione, vent’anni dopo il barbaro omicidio, i medici poterono constatare non solo lo stato di ottima conservazione del corpo del sacerdote palermitano, ma la presenza di quel sorriso ancora stampato sul suo volto. Anche il Pubblico Ministero che si occupò dell’omicidio Puglisi, Lorenzo Matassa, dichiarerà: «Io non dimenticherò mai il sorriso sereno di don Pino Puglisi mentre il medico legale mi indicava il foro d’entrata della pallottola che lo uccise. Era il sorriso di colui il quale aveva scelto e abbracciato la sua fede e con rassegnazione aveva accettato il suo destino con l’estremo sacrificio».

“All’onore dei mafiosi”, che obbliga a non chiedere mai scusa a nessuno,

Don Pino Puglisi contrappone  l’onore del perdono, dell’ascolto incondizionato, sempre e comunque, anche in punto di morte. Ed era sicuro che, con  il suo esempio, il perdono potesse essere insegnato.

Insegnaci Signore a perdonare,
come anche Tu ci hai perdonato.
Insegnaci Signore ad amare,
come anche Tu ci hai amato.

Signor Gesù, pietà di me. 

Signore Gesù, pietà di noi.

Insegnaci Signore a pregare,
con il cuore aperto verso il cielo!
Insegnaci Signore ad amare,
come anche Tu ci hai amato.

AMEN

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