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Mer. Giu 25th, 2025

La sorte del povero Dogo

Una scena che mi colpisce molto è quella di Dogo dal “Deserto dei Tartari”, quando malato se ne sta andando a morire ed i giovani appena arrivati per la guerra tanto attesa, lo pensano un raccomandato che se ne va.

La scena è tra le più potenti del “Deserto dei Tartari” di Dino Buzzati, densa di simbolismo e significato esistenziale. Dogo, ormai consumato dalla malattia e dalla delusione, rappresenta la fine di un’illusione: un uomo che ha dedicato la sua vita a un’attesa vana e alla fedeltà verso un’istituzione indifferente al destino individuale. Il contrasto con i giovani appena giunti alla fortezza è straziante.

Essi, colmi di fervore e aspettative, vedono Dogo come un “raccomandato”, un privilegiato che sfugge al grande evento della guerra, senza comprendere che lui ha già vissuto e sofferto quella stessa illusione. La loro visione è distorta dalla giovinezza e dall’ideale romantico di gloria, che Buzzati smonta con un’ironia amara.

Questo momento racchiude un messaggio universale sull’incomprensione tra generazioni e sul tema dell’inutilità di certi sacrifici.

 

Verità Eterna

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