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Mer. Giu 25th, 2025

TOMMASO D’AQUINO

 

LA SOMMA TEOLOGICA

 

 

 

I PARTE

 

Argomento 66 – Il sacramento del battesimo

1) Se il battesimo consista nell’abluzione. I sacramenti della nuova legge causano una santificazione, e quindi risiedono là dove la santificazione si compie. Ora, non è l’acqua che viene santificata, ma in essa viene a trovarsi un certa virtù santificante, non permanente, che fluisce nell’uomo, che è il vero soggetto della santificazione. Perciò il sacramento non consiste nell’acqua stessa, ma nell’applicazione dell’acqua all’uomo, ossia nell’abluzione. Per questo Pietro Lombardo [Sent. 4,3,1] afferma che “il battesimo è l’abluzione esterna del corpo, fatta con la formula verbale scritta”.

2) Se il battesimo sia stato istituito dopo la passione di Cristo. I sacramenti devono alla loro istituzione divina il potere di conferire la grazia. Perciò un sacramento viene istituito nel momento in cui ottiene la virtù di produrre il suo effetto. Il battesimo ottenne tale virtù quando fu battezzato Cristo. Quindi allora esso fu veramente istituito come sacramento. L’obbligo tuttavia di farsi battezzare fu imposto agli uomini dopo la passione e la risurrezione.

3) Se l’acqua sia la materia propria del battesimo. Per istituzione divina l’acqua è la materia propria del battesimo. E ciò opportunamente. Primo, per la funzione stessa che il battesimo esercita, e che consiste nella rigenerazione alla vita soprannaturale: compito questo consono all’acqua. Secondo, per gli effetti del battesimo, ai quali ben si adattano le proprietà dell’acqua. Essa lava con la sua umidità, indicando e causando con essa l’abluzione dei peccati; con la sua freschezza poi mitiga l’eccesso di calore, corrispondente al fomite della concupiscenza. Per la sua trasparenza poi è permeabile dalla luce, per cui ben si adatta al battesimo in quanto è “il sacramento della fede”. Terzo, poiché serve a esprimere i misteri di Cristo con i quali siamo stati giustificati. Quarto, poiché a causa della universalità e abbondanza è una materia adatta alla necessità di questo sacramento, essendo facilmente reperibile ovunque.

4) Se per il battesimo si richieda l’acqua semplice. L’acqua può perdere la sua purezza e semplicità in due modi: primo, per mescolanza con altri corpi; secondo, per alterazione. Entrambe queste eventualità possono verificarsi in due maniere: per opera dell’uomo e per opera della natura. La natura però dà all’acqua la forma sostanziale. Nessuna trasmutazione prodotta nell’acqua artificialmente può cambiarne la specie. Dobbiamo quindi dire che con qualsiasi acqua, comunque alterata, purché rimanga salva la specie, si può battezzare. Se invece la specie dell’acqua sparisce, come per esempio l’acqua cambiata nel succo dell’uva è vino, non si può battezzare.

5) Se la forma conveniente del battesimo sia questa: “Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. Il battesimo viene consacrato dalla sua forma, nella quale si esprime la sua causa. Ma il battesimo ha due cause: una principale, da cui riceve la sua virtù, e che è la santa Trinità, l’altra strumentale ossia il ministro che compie il rito esterno del sacramento. Di conseguenza nella forma del battesimo è necessario ricordare ambedue le cause. Ora, al ministro si riferiscono le parole: “Io ti battezzo”; alla causa principale invece le altre: “Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. Tale formula è pertanto quella conveniente.

6) Se si possa battezzare nel nome di Cristo. I sacramenti hanno efficacia dall’istituzione di Cristo. Se quindi si omette qualcuna delle cose che Cristo ha stabilito rispetto a un dato sacramento, esso manca di efficacia, salvo caso di dispensa da parte di lui. Cristo stabilì che il sacramento del battesimo venisse dato con l’invocazione della Trinità. Di conseguenza tutto ciò che deroga all’esatta invocazione della Trinità toglie l’integrità del battesimo.

7) Se nel battesimo sia indispensabile l’immersione nell’acqua. Sebbene l’uso comune sia quello di battezzare per immersione, tuttavia il battesimo può essere amministrato anche per aspersione o per infusione. Ciò dipende dal numero di battezzandi o dalla quantità di acqua, o per la debolezza del ministro nel sostenere il battezzando. Quindi bisogna dire che l’immersione non è indispensabile al battesimo.

8) Se nel battesimo sia indispensabile una triplice immersione. Il battesimo richiede l’abluzione, il modo invece è accidentale. Come quindi risulta dal testo di S. Gregorio [Registr. 1,9,43], di per sé è lecito fare nell’uno e nell’altro modo, cioè immergere una o tre volte, poiché con l’unica immersione si indica l’unità della morte di Cristo e l’unità della divinità, mentre con la trina immersione si indica il triduo della sepoltura di Cristo e la trinità delle Persone.

9) Se il battesimo possa venire ripetuto. Il battesimo può essere ripetuto. Primo, perché è una rigenerazione spirituale, in quanto il battezzato muore alla vita di prima e inizia a condurre una vita nuova. Secondo, poiché “veniamo battezzati nella morte di Cristo” [Rm 6,3], grazie alla quale moriamo al peccato e risorgiamo a una vita nuova. Terzo, poiché il battesimo imprime il carattere, che è indelebile e viene accompagnato da una specie di consacrazione. Quarto, poiché il battesimo viene conferito principalmente contro il peccato originale. Come non si ripete il peccato originale così avviene per il battesimo.

10) Se sia conveniente il rito usato dalla Chiesa nel battezzare. Nel sacramento del battesimo alcuni riti sono indispensabili, e altri servono alla solennità del sacramento. Indispensabile è la forma, che indica la causa principale del sacramento, il ministro, che ne è la causa strumentale, e l’uso della materia, ossia l’abluzione con l’acqua, che indica l’effetto principale del sacramento. Le altre cerimonie concorrono a una certa solennità del sacramento del battesimo. E queste cerimonie vengono osservate nel battesimo per tre motivi. Primo, per eccitare la devozione dei fedeli e il loro rispetto verso il sacramento. Secondo, per l’istruzione dei fedeli, utilizzando mezzi sensibili per istruire i semplici. Terzo, poiché mediante le orazioni, le benedizioni e altri riti si impedisce al demonio di ostacolare l’effetto del sacramento.

11) Se sia giusto parlare di tre battesimi, cioè di acqua, di sangue e di spirito. Il battesimo di acqua, deriva la sua efficacia dalla passione di Cristo, alla quale da esso veniamo configurati; inoltre, come dalla causa prima, la deriva dallo Spirito Santo. Ora, sebbene l’effetto dipenda dalla causa prima, questa tuttavia trascende l’effetto e non dipende da esso. Quindi al di fuori del battesimo di acqua uno può ottenere l’effetto del sacramento dalla passione di Cristo in quanto viene a lui configurato soffrendo per Cristo. E ugualmente uno può ottenere per virtù dello Spirito Santo l’effetto del battesimo non solo senza il battesimo di acqua, ma anche senza il battesimo di sangue: in quanto cioè il suo cuore viene mosso dallo Spirito Santo a credere in Dio, ad amarlo e a pentirsi dei suoi peccati. Così dunque ciascuno di questi due battesimi viene detto battesimo in quanto supplisce il battesimo [sacramentale].

12) Se il battesimo di sangue sia il principale dei tre battesimi. L’effusione del proprio sangue per Cristo e l’azione interiore dello Spirito Santo vengono dette battesimi in quanto producono l’effetto del battesimo di acqua. Ora, il battesimo di acqua deve la sua efficacia alla passione di Cristo e allo Spirito Santo. E queste due cause operano in ciascuno dei tre battesimi, ma nella maniera più eccellente nel battesimo di sangue. Infatti la passione di Cristo opera nel battesimo di acqua mediante una certa rappresentazione figurativa, , nel battesimo di spirito o di penitenza mediante un certo affetto, ma nel battesimo di sangue mediante l’imitazione dell’opera. E similmente anche la virtù dello Spirito Santo nel battesimo di acqua opera mediante una certa virtù latente, nel battesimo di penitenza tramite la commozione del cuore, ma nel battesimo di sangue mediante il più intenso fervore dell’amore e dell’affetto.

Argomento 67 – I ministri del battesimo

1) Se battezzare sia l’ufficio del diacono. Come le proprietà e gli uffici degli ordini celesti vengono desunti dai loro nomi, [Dionigi, De cael. hier. 7,1], così anche dal nome degli ordini ecclesiastici si può desumere che cosa spetta a ciascuno di essi. Ora, diacono è l’equivalente di ministro, appunto perché non è competenza dei diaconi amministrare come celebranti principali e quasi per loro ufficio qualche sacramento, ma è loro compito servire agli altri superiori nella celebrazione dei sacramenti. Perciò al diacono non compete per ufficio di dare il sacramento del battesimo, ma gli compete nel conferimento di questo e degli altri sacramenti di assistere e di servire ai ministri superiori.

2) Se battezzare sia ufficio del sacerdote, o soltanto del vescovo. I sacerdoti vengono ordinati proprio per consacrare il sacramento del Corpo di Cristo. Ora, l’Eucarestia è il sacramento dell’unità ecclesiastica. Ma con il battesimo uno diventa partecipe dell’unità ecclesiastica, e di conseguenza acquista anche il diritto di accostarsi alla mensa del Signore. Come quindi è di competenza del sacerdote consacrare l’Eucarestia, alla quale principalmente è ordinato il sacerdozio, così è ufficio proprio del sacerdote battezzare: è infatti dell’identica causa produrre il tutto e disporre in esso le parti.

3) Se un laico possa battezzare. Fra tutti i sacramenti è della massima necessità il battesimo, che è la rigenerazione dell’uomo alla vita soprannaturale. Perchè l’uomo non venga a mancare di un rimedio tanto necessario, fu stabilito che la sua materia fosse comune, cioè fosse l’acqua, che tutti possono avere, sia che il ministro potesse essere chiunque, anche chi non è ordinato, affinché nessuno rischi la sua salvezza per la mancanza del battesimo.

4) Se una donna possa battezzare. L’agente principale del battesimo è Cristo, secondo il testo evangelico [Gv 1,33]: “L’uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza”. Ora, S. Paolo [Gal 3,28] dice: “In Cristo non c’è né maschio né femmina”. Quindi, come un laico maschio può battezzare quale ministro di Cristo, così anche una donna.

5) Se chi non è battezzato possa battezzare. La Chiesa stabilì che i non battezzati, sia Giudei che pagani, possono conferire il sacramento del battesimo, purché battezzino con la forma della Chiesa. Per la validità del sacramento, come dalla parte della materia basta qualunque acqua, così dalla parte del ministro basta qualunque uomo.

6) Se più persone possano battezzare insieme. Il sacramento del battesimo deriva la sua efficacia soprattutto dalla forma. Bisogna considerare che con la forma con la quale i Greci ricevono il battesimo: “Noi ti battezziamo”, viene espressa l’intenzione di concorrere in più persone a conferire uno stesso battesimo. Ma ciò è contro la natura del ministro: l’uomo infatti non battezza se non in qualità di ministro e di vicario di Cristo, per cui come uno è Cristo, così uno deve essere il ministro che lo rappresenta. Se poi ciascuno dei due dicesse: “Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”, ciascuno dei due esprimerebbe l’intenzione di conferire il battesimo individualmente. E’ evidente che conferirebbe il sacramento del battesimo colui che per primo proferisse le parole. Se poi tutti e due dicessero le parole e immergessero o aspergessero il battezzando con assoluta contemporaneità, sarebbero punibili per indisciplina nel modo di battezzare, ma non per ripetizione del battesimo, poiché ciascuno intenderebbe battezzare un non battezzato e ciascuno, per quanto dipende da lui, lo battezzerebbe. Nè conferirebbero due sacramenti distinti, ma Cristo, che è l’unico a battezzare interiormente, conferirebbe per mezzo di entrambi uno stesso sacramento.

7) Se nel battesimo occorra qualcuno che rilevi dal sacro fonte il battezzato. La rigenerazione che avviene nel battesimo assomiglia in certo qual modo alla generazione fisica. Ma nella generazione fisica il neonato ha bisogno della nutrice e del precettore. Perciò anche nella generazione soprannaturale del battesimo ci deve essere uno che faccia le parti della nutrice e del precettore addestrando e istruendo il neofita come un novizio nella fede, essendo le autorità ecclesiastiche occupate nella cura comune del popolo. Occorre quindi che qualcuno rilevi dal sacro fonte il battezzato assumendone l’istruzione e la tutela.

8) Se chi rileva uno dal sacro fonte sia tenuto a istruirlo. Ognuno è obbligato a compiere l’ufficio assunto. Chi rileva uno dal sacro fonte si assume l’ufficio di istitutore. Quindi è obbligato ad aver cura di lui, se la necessità lo richiede.

Argomento 68 – Coloro che ricevono il battesimo

1) Se tutti siano tenuti a ricevere il battesimo. Gli uomini sono tenuti a ciò che è indispensabile per conseguire la salvezza. Nessuno può conseguire la salvezza se non per mezzo di Cristo. Ora, il battesimo viene dato proprio per questo: perché l’uomo da esso rigenerato venga incorporato a Cristo, divenendo suo membro, per cui S. Paolo [Gal 3,27] scriveva: “Quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo”. Perciò è evidente che tutti gli uomini sono tenuti al battesimo, e senza di esso non ci può essere salvezza.

2) Se uno possa salvarsi senza il battesimo. Si può essere senza battesimo in due modi. Primo, di fatto e di proposito: chi è senza battesimo in questo modo non può conseguire la salvezza. Secondo, uno può essere senza battesimo di fatto, ma non di proposito: costui può conseguire la salvezza senza il battesimo attuale grazie al desiderio del battesimo.

3) Se il battesimo vada differito. Qui va distinto fra battezzandi bambini e adulti. Nel caso di bambini non va differito il battesimo: primo, perché non si attende da essi una maggiore istruzione, o una più completa conversione; secondo, per il pericolo di morte. Gli adulti invece possono avvalersi del semplice desiderio del battesimo. Perciò agli adulti non si deve conferire il battesimo appena si convertono, ma è bene differirlo dopo un certo tempo. Tuttavia questa dilazione non va applicata quando i battezzandi si dimostrano perfettamente istruiti nella fede e preparati al battesimo o nel caso di malattia o di pericolo di morte.

4) Se si debbano battezzare i peccatori. Uno può dirsi peccatore in due sensi diversi. Primo, per la macchia e il reato della colpa passata. E a tali peccatori va conferito il sacramento del battesimo. Secondo, uno può dirsi peccatore per la volontà di peccare e per il proposito di persistere nel peccato. E a tali peccatori il sacramento del battesimo non va conferito. Innanzitutto poiché mediante il battesimo gli uomini vengono incorporati in Cristo e poi per il fatto che nelle funzioni di Cristo e della Chiesa non ci deve essere nulla di inutile.

5) Se ai peccatori che vengono battezzati si debbano imporre delle opere soddisfattorie. A chi viene battezzato non deve essere imposta alcuna penitenza per nessun peccato, poiché ciò costituirebbe

un’ingiuria alla passione e alla morte di Cristo, quasi che essa non bastasse alla piena soddisfazione delle colpe dei battezzati.

6) Se i peccatori nell’accostarsi al battesimo siano tenuti a confessare i loro peccati. C’è una duplice confessione dei peccati. Una interiore, che si fa a Dio. E tale confessione è richiesta anche prima del battesimo: bisogna pentirsi della vita passata. L’altra confessione dei peccati è invece esteriore, e viene fatta al sacerdote: tale confessione non è richiesta prima del battesimo, essendo il battesimo la porta di tutti i sacramenti e poi per il fatto che non sono imposte al battezzato le opere soddisfattorie che seguono la confessione. Perciò nel battesimo non occorre una confessione specifica dei peccati, ma basta quella generica che i battezzandi fanno secondo il rito della Chiesa “rinunziando a Satana e a tutte le sue opere”.

7) Se da parte del battezzando sia richiesta l’intenzione di ricevere il sacramento del battesimo. Con il battesimo l’uomo muore alla precedente vita di peccato e inizia una vita nuova. Come per morire alla vita passata, stando all’insegnamento di S. Agostino [Serm. 351,2], si richiede in chi ha l’uso del libero arbitrio “il pentimento della vita trascorsa”, così si richiede l’intenzione di intraprendere la vita nuova che viene inaugurata con la ricezione del sacramento. Quindi occorre da parte del battezzando la volontà, ossia l’intenzione, di ricevere il sacramento.

8) Se da parte del battezzando sia richiesta la fede. Due effetti vengono prodotti nell’anima attraverso il battesimo: il carattere e la grazia. Una cosa può quindi essere necessaria al battesimo in due modi. Primo, come indispensabile per avere la grazia, che è l’effetto ultimo del sacramento. E in questo senso la vera fede è necessaria al battesimo. Secondo, una cosa può essere necessaria al battesimo come indispensabile per ricevere il carattere battesimale. E in questo senso non si richiede necessariamente nel battesimo la vera fede del battezzando.

9) Se si debbano battezzare i bambini. I bambini, per il peccato di Adamo contraggono il peccato originale, come risulta dal fatto che sono soggetti alla morte. Perciò i bambini di più possono ricevere la grazia da Cristo per regnare nella vita eterna. Il Signore stesso però dice [Gv 3,5] che “se uno non nasce da acqua e da Spirito non può entrare nel regno di Dio”. Per cui fu necessario battezzare i bambini, affinchè, come nascendo incorrono nella dannazione per via di Adamo, così per via di Cristo conseguano la salvezza rinascendo.

10) Se i bambini dei Giudei o di altri infedeli vadano battezzati contro la volontà dei genitori. I bambini degli infedeli o hanno l’uso della ragione, o non l’hanno. Se lo hanno, possono essere lecitamente istruiti e indotti a ricevere il battesimo. Se invece non hanno ancora l’uso del libero arbitrio, sarebbe contro la giustizia naturale se tali bambini venissero battezzati senza il consenso dei genitori. Sarebbe inoltre pericoloso battezzare i figli degli infedeli in simili circostanze, poiché ritornerebbero facilmente all’infedeltà, per l’affetto naturale verso i genitori. Così dunque la Chiesa non segue la prassi di battezzare i figli degli infedeli senza il consenso dei genitori.

11) Se si possano battezzare i bambini nel seno materno. Il battesimo implica che il corpo del battezzando venga in qualche modo lavato con l’acqua. Il bambino è ormai formato e distinto dalla madre e non può il battesimo ridondare dalla madre al figlio. Quindi in nessun modo i bambini ancora racchiusi nel seno materno possono essere battezzati.

12) Se si debbano battezzare i pazzi furiosi e i dementi. Per coloro che sono tali dalla nascita, senza momenti di lucidità, si deve giudicare come nel caso dei bambini. A coloro invece che sono caduti nella demenza partendo da uno stato precedente di salute, costoro vanno giudicati secondo la volontà che avevano quando erano sani di mente. Per coloro che sono furiosi e dementi fin dalla nascita, ma con intervalli di lucidità, se in quei momenti vogliono essere battezzati, lo possono essere anche nello stato di follia. Ci sono infine alcuni che, pur non essendo del tutto sani di mente, ragionano però quanto basta per poter provvedere alla propria salvezza e comprendere la virtù del sacramento. E con questi ci si deve comportare come con i sani di mente, che vengono battezzati dietro il loro consenso, non contro la loro volontà.

Argomento 69 – Gli effetti del battesimo

1) Se il battesimo cancelli tutti i peccati. San Paolo [Rm 6,3] dice che “quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù siamo stati battezzati nella sua morte”, e poi aggiunge [v. 11]: “Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù”. Dal che risulta che l’uomo con il battesimo muore alla vecchiezza del peccato e inizia a vivere nella novità della grazia. Ma ogni peccato fa parte della vecchiezza precedente. Perciò il battesimo cancella ogni peccato.

2) Se il battesimo liberi l’uomo da ogni pena dovuta al peccato. Mediante il battesimo si è incorporati alla passione e alla morte di Cristo. Ora, la passione di Cristo è una soddisfazione piena per tutti i peccati di tutti gli uomini. Quindi chi è battezzato viene liberato dal debito di ogni pena che gli spetta per i peccati, come se lui stesso avesse pienamente soddisfatto per tutti i suoi peccati.

3) Se il battesimo debba eliminare le penalità della vita presente. Il battesimo ha la virtù di togliere le penalità della vita presente: tuttavia non le toglie nella vita presente, ma grazie ad esso i santi ne verranno liberati il giorno della risurrezione.

4) Se dal battesimo siano conferite all’uomo la grazia e la virtù. Da Cristo in qualità di capo scende in tutte le membra la pienezza della grazia e delle virtù, secondo l’espressione di S. Giovanni [1,16]: “Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto”. E’ quindi evidente che con il battesimo si ottengono la grazia e la virtù.

5) Se sia esatto considerare effetti del battesimo certi atti di virtù quali l’incorporazione a Cristo, l’illuminazione e la fecondità. La vita appartiene alle membra unite al capo, da cui esse ricevono la sensibilità e il movimento. Quindi è necessario che con il battesimo l’uomo venga incorporato a Cristo quale suo membro. Ne segue che i battezzati vengono illuminati da Cristo con la conoscenza della verità, e fecondati da lui con la fecondità delle buone opere mediante l’infusione della grazia.

6) Se i bambini nel battesimo ricevano la grazia e le virtù. Alcuni antichi hanno affermato che ai bambini nel battesimo non vengono concesse la grazia e la virtù, ma viene impresso il carattere di Cristo, in forza del quale, quando arrivano poi all’età matura, ottengono la grazia e le virtù. Ma ciò è falso per due motivi. Primo, perché i bambini, come gli stessi adulti, nel battesimo divengono membra di Cristo e ne ricevono l’influsso della grazia e delle virtù. Secondo, perché se la cosa fosse vera i bambini che muoiono dopo il battesimo non giungerebbero alla vita eterna. La causa dell’errore fu che costoro non seppero distinguere tra abito e atto. L’incapacità ad agire nei bambini non è dovuta all’assenza degli abiti, ma ad un impedimento corporale.

7) Se il battesimo abbia come effetto di aprire la porta del regno dei cieli. Aprire la porta del regno celeste è rimuovere l’impedimento che non permette di entrare in esso. Ora, questo impedimento è costituito dalla colpa e dalla pena. Il battesimo cancella ogni colpa e ogni debito di pena. Quindi aprire la porta del regno dei cieli è un effetto del battesimo.

8) Se il battesimo abbia in tutti lo stesso effetto. Due sono gli effetti del battesimo: uno essenziale, l’altro accidentale. L’effetto essenziale del battesimo è ciò per cui esso fu istituito, ossia la rigenerazione degli uomini alla vita spirituale. I bambini hanno tutti le medesime disposizioni rispetto al battesimo, venendo battezzati non nella fede propria ma in quella della fede. Gli adulti invece, accedendo al battesimo nella fede propria, non sono ugualmente disposti rispetto al sacramento e quindi vi si accostano con maggiore o minore devozioni di altri. Quindi ricevono la grazia del rinnovamento chi più o chi meno. L’effetto accidentale del battesimo è invece quello a cui il battesimo non è ordinato, ma che viene prodotto miracolosamente in esso dalla virtù divina. E questi effetti non vengono ricevuti nella stessa misura da tutti i battezzati, anche se si accostano con la medesima devozione, ma vengono concessi a discrezione della provvidenza divina.

9) Se la finzione impedisca l’effetto del battesimo. Perchè un uomo sia santificato dal battesimo si richiede che la sua volontà voglia il battesimo e i suoi effetti. Si dice che uno è finto quando la sua volontà è contraria o al battesimo o ai suoi effetti. Come dice S. Agostino [De bapt. contra Donat. 7,53], uno può essere finto in quattro modi: primo, poiché manca di fede, mentre il battesimo è “il sacramento della fede”; secondo, poiché disprezza il sacramento; terzo, poiché riceve il sacramento senza osservare il rito della Chiesa; quarto, poiché lo riceve senza devozione. E’ chiaro quindi che la finzione impedisce l’effetto del battesimo.

10) Se cessando la finzione il battesimo produca il suo effetto. Il battesimo è una rigenerazione spirituale: quando una cosa viene generata riceve assieme alla forma anche l’effetto della forma. Se c’è un impedimento, rimuovendolo, la forma della cosa generata produce il suo effetto. Così quando uno viene battezzato riceve il carattere quale forma e ne riceve l’effetto proprio, che è la grazia remissiva di tutti i peccati. Questo effetto però a volte è impedito dalla finzione. Eliminando quindi quest’ultima con il pentimento, il battesimo produce subito il suo effetto.

 

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