Notizie
Dom. Giu 29th, 2025
violetta viola RID
violetta viola RID

Dai testi di Maria Valtorta, ed. CEV

 

“IO SON CHI SONO”

“Ora parla il Padre” Chiedete un segno. Lo chiedete col vostro cuore impuro e col vostro labbro bestemmiatore. E perciò lo chiedete in modo che è irrisione verso la mia potenza, che è negazione dell’esistenza mia. Mi provocate a mostrarmi con un segno perché dubitate del mio esistere. Anche al tempo del Figlio mio i giudei lo provocarono a dargli un segno sulla sua Natura, perché negavano in cuor loro che Egli fosse il Figlio di Dio. E 1’unico segno che li fece accorti del loro deicidio fu quello che venne dopo la morte del mio Verbo. Castigo imperdonato per coloro che furono sordi e ciechi ai prodigi e alle parole del mio Cristo.

Non avete un segno del Dio vostro perché Io non mi manifesto a chi mi nega. In cambio avete i segni molteplici di chi adorate come schiavi. Egli, il Nemico, li moltiplica i suoi segni e voi, già prossimi al tempo de1l’adorazione della Bestia apocalittica, ne rimanete sedotti e giudicate che il creatore di tali segni si a più grande di Me. Sia 1’unico che esista. Vi dite: “Chi e Dio? Che e’?”, e nell’interno vostro vi rispondete, a giustificazione delle nequizie vostre: “Dio non e”.

Io son chi sono. Sono talmente superiore a voi che nessuna manifestazione mia sarebbe ormai compresa dal mondo disceso nelle tenebre e nella stoltezza più spaventosa., Ciò che credete progredire è il vostro regresso verso i crepuscoli dei primi tempi nei quali gli uomini, perduto Dio e il suo Paradiso, furono di ben poco superiori alle bestie e spinsero la loro corruzione ad un punto che mi decise a sterminare la razza di cui avevo sdegno.

La fine sarà come il principio. Il cerchio si salda innestando i due monconi tenebrosi 1’uno all’altro. Il nuovo diluvio, ossia 1’ira di Dio, verrà con altra forma. Ma sarà sempre ira. Fedele alla mia parola, Io non manderò più il diluvio. Ma lascerò che le forze sataniche mandino il diluvio delle sataniche crudeltà.

Avete avuto la Luce. Ve l’ho mandata, la mia Luce, perché la parabola dell’umanità fosse illuminata da Essa. Ve 1’ho mandata perché non si potesse dire che ho voluto tenervi nel crepuscolo de11’attesa. Se 1’aveste accolta, tutta l’altra parte del cerchio che unirà il cammino dell’uomo, da1 suo sorgere al suo finire, sarebbe stata illuminata dalla Luce di Dio, e L’umanità sarebbe stata avvolta da questa Luce di salvezza che vi avrebbe condotto senza scosse e dolori nella Città della Luce eterna.

Ma voi avete respinto la luce. Ed Essa ha brillato al sommo del cerchio e poi sempre più è rimasta lontana da voi che siete discesi per 1’altro cammino non dicendo ad Essa: “Signore, resta con noi che la sera dei tempi sopravviene e noi non vogliamo perire senza la tua Luce”. Come nel corso del giorno, voi uomini siete venuti incontro alla Luce, 1’avete avuta e poi siete tornati nelle tenebre. Essa, la mia Luce, il mio Verbo, è rimasto come Sole fisso nel suo Cielo dove è tornato dopo che, non la morte, ma il vostro respingerlo lo hanno riportato”.

“I Quaderni del 1944”, pagg. 288-289

“La chiave di certe aberrazioni umane che crescono sempre più e portano 1’individuo a mostruose delinquenze, è in questa voce della coscienza che voi cercate attutire con nuovi balzi di ferocia, cosi come l’intossicato cerca di dimenticare la sua voluta sventura attossicandosi sempre più, fino all’ebetimento.

Siate dei figli, creature mie. Amate, amate il nostro buon Padre che è nei Cieli. Amatelo per quanto potete. Facile vi sarà, allora, seguire la sua benedetta Volontà e farvi un destino di gloria eterna”.

“I Quaderni del 1943”, pagg. 38I

“L’anno passato Io ti ho detto, ed é stato il primo dettato: [vedi “I Quaderni del 1943, pagg. 83-84: nel capitolo “I Castighi “] “II Padre è stanco, e a far perire la razza umana lascerà che si scatenino i castighi dell’Inferno”. Ho detto, era il Venerdì Santo: “Io verrei una seconda volta a morire per salvarli da una morte più atroce ancora… Ma il Padre non lo permette… Sa che sarebbe inutile… Oh! se gli uomini sapessero ancora volgersi a Me che sono la salvezza!”.

Vi rimando a tutti i miei dettati antecedenti a quelli di quest’ultimo tempo. Ho parlato usando le profezie del Libro santo, spiegandovele, applicandole ai tempi d’ora, e se ho taciuto, poi, su questo tono, [vedi “I Quaderni del 1943”, pag. 665: capitolo “I Castighi” ] è perché ho compreso che era inutile ai fini del Bene e pericoloso perché quelle parole divine potevano divenire arma di tortura diabolica contro i miei servi che le udivano, le ripetevano, le diffondevano e le accoglie- vano. Ma il mio Pensiero, se anche non si esprime con la Parola, è quello e non muta.

Maria, Io ti ho detto, alla fine del maggio passato: “Riguardo al futuro… Cosa vuoi sapere, povera anima?” (dettato del 31-5- ’43). [“I Quaderni del 1943”, pag. 13] “Ringrazia la mia Misericordia che, per ora, ti nasconde in buona parte la verità sul futuro”.

Povera, povera anima! Un’altra volta ho detto: “Vorreste che apparissi e mi mostrassi… Ma, se anche mi mostrassi, dove è nei cuori quel tanto residuo di fede e rispetto che 1i farebbe curvare col volto a terra per chiedermi perdono e pietà?” (dettato de15-6-’43). [ “I Quaderni del l943”, pag. 26].

Anche ora chiedete da Me un segno di potenza, il quale, per esser Potenza di un Santo – del Santo dei santi – dovrebbe essere punizione inesorabile, tremenda, di un numero incalcolabile di persone, perché – ripeto ciò che ho detto mille volte, i grandi colpevoli sono perché la massa e tutta più o meno colpevole dello stesso peccare dei grandi.

Ma Io – e te lo dico, povera anima alla quale ho dato di vendermi trionfante per infondere forza al tuo essere accasciato nella carne che muore e nello spirito desolato per la prova che hai patito e per g]i orrori che ti circondano – ma Io non posso dare questo segno. Questo segno della Potenza mia. Mi e impossibile farlo. Non perché Dio abbia perduto la sua facoltà di fare. Nulla mi e impossibile come Dio. Ma e l’ora della potestà delle Tenebre. E gli uomini 1’hanno spontaneamente voluta. Il regno del Male e già instaurato. Qualunque cosa Io facessi sarebbe resa nulla dalla volontà dell’uomo. Qualunque Bene sarebbe distrutto dal Male.

Assisto impotente a questa corsa n.ella morte spirituale di tutta l’umanità.. Non vi é mio dono, non mio beneficio, non mio richiamo, non mio castigo, che valga ad arrestare questo spontaneo naufragio del1’umanità, da Me redenta, in Satana. Come toro infuriato, 1’umanità atterra tutto: ragione, morale, fede, e va a dare di cozzo contro ciò che 1’uccide. La mano profanatrice dell’uomo si alza a nuovo delitto che non merita perdono. E il Padre non vuole perdonare. Vi lascia perire come avete voluto.

L’unica cosa che posso fare e faccio;  e la faccio per pietà dei santi che, rari come fiori in un deserto, pregano ancora, pregano, non fanno protesta di consuetudine e ipocrisia, è di trattenere l’ira del Padre mio il quale, stanco dei delitti di una razza per la quale inutilmente il mio Sangue si è effuso, vuole, vuole, vuole esercitare la Giustizia su voi. E giustizia, poiché siete colpevoli, vorrebbe dire castighi tremendi che la mia Misericordia non vuole dati in aggiunta a quelli che da voi vi date”.

“I Quaderni del l 944”, pag. g. 318-319

“È inutile inorridire di certe manifestazioni attuali. Sono frutto dell’interno vostro Io 1’ho detto: “È dal cuore che escono pensieri malvagi e malvagi sentimenti, e questi sono quelli che contaminano”. Io ho anche detto che ogni uomo si riconosce dalle sue opere, e che come non si può cogliere dolci frutti sul selvatico pruno cosi non si può trarre atti onesti da chi ha l’interno disonesto. La disonesta non consiste soltanto nel rubare, nel mentire, nel nuocere al prossimo. È disonestà il mancare verso Dio, il derubare Lui di quel rispetto amoroso che è dovere dell’uomo verso il suo Creatore. È disonesta far servire i suoi doni per atti malvagi. Tutti i suoi doni e specie il dono della vita.

Ora guarda e giudica come fate mal uso della vita che il Padre vi dona. Guarda e giudica come fate mal uso del vostro corpo in cui alita 1’anima, tempio riservato a Dio, in cui risiede la mente che dovrebbe essere volta a comprendere la Legge di Dio come il cuore dovrebbe esser occupato ad amarla e a praticarla.

Invece che fate? Fate resistenza alle voci del Signore, ai desideri del Signore, ai comandi del Signore, alle volontà de1 Signore. Come arieti selvaggi opponete la vostra durezza e la vostra ribellione,  due corna ben aguzze  ad ogni invito di Dio.

Vi rovinate, ma continuate a resistere.

E vi dite cristiani? No, che non lo siete. Io, il Cristo, non vi ho insegnato ribellione, disubbidienza, lussuria, crudeltà, idolatria. Io vi ho insegnato tutto il contrario. Vi ho mostrato come va usata la vita, vi ho spiegato come voi siete templi di Dio che vuole vivere in voi, che ama vivere in voi ben più che non in sontuosi templi ma fatti solo di pietre e di marmi.

No, Dio non vuole queste dimore fatte da mano d’uomo. Vuole voi, voi fatti dalla sua mano, voi templi di sangue e di anima, voi che il sangue mio ha rivestito di porpora immortale e purificato come preziosi altari. Questo è quello che vuole Dio per tornare a vivere in amorosa pace con voi. Non persistete sulla dura via che avete intrapresa e che vi conduce alla rovina. Siate cristiani veri e non cristiani a parole soltanto. Il mio segno sia realmente inciso nelle fibre vive dei vostri cuori, non sul frontone dei templi vuoti, dove non venite a pregare o ci venite con 1’animo turbato da tutte le sollecitudini vane e dalle fermentazioni dei vostri istinti inferiori.

Aprite il cuore all’Amore, figli. È quello che più vi manca. Siete senza carità verso Dio, verso il prossimo, verso voi stessi. Si , anche verso voi stessi, perché uccidete la vostra anima.

Che,- ricordatevelo sempre, le tentazioni è inevitabile che ci siano, ma esse non fanno male. Male fate voi quando cedete ad esse. E non dite che esse sono più forti di voi. No. Il Padre da a seconda di quanto avete voi a dare. La tentazione richiede 10 di forza per resisterle?. E Dio ve ne da 10 e anche più. Il male è che siete voi che non fate che desiderare di cedere al male. E allora che può Dio se voi distruggete le forze di Dio con la vostra volontà perversa e vi abbandonate al bacio della tentazione?.

Così facendo mettete 1’anima in una morsa di morte e da un’anima malata o morente escono quei sentimenti di cui vi stupite. Ma non può esser diverso. In corpo corrotto stanno fetori di morte. In anime corrotte stanno manifestazioni di peccato”.

“I Quaderni del l943”, pagg. 296-297

“Né è da stupirsi se vi precedono ormai quelli che sono i più lontani da Roma cattolica. Gaspare, Melchiorre, Baldassarre, da tre punti della Terra sul paziente dorso dei cammelli vennero alla Luce del mondo non vista dai compatrioti del Figlio di Maria. Africani, asiatici, australi, vengono alla Croce che voi avete respinta. E vi sorpasseranno. Nell’ultimo giorno, quando il tempo e gli uomini saranno illuminati in ogni punto e lato, si vedrà la ingrata lacuna lasciata do voi, cattolici da secoli, mentre gli altri: idolatri e eretici, affascinati dal Cristo, Signore Santo, saranno affluiti con le loro anime fatte vergini dalla Grazia.

Quanti moti tenebrosi nel mondo civile! È la vostra vergogna e il vostro castigo. Mai avreste dovuto e mai dovreste permettere che la Luce data a voi per i primi fosse da voi respinta e rinnegata. Le tenebre vi uccidono e non le volete abbandonare. Da esse vengono, come gli odiosi animali della notte, tutti i mali che vi tormentano e si pascono del vostro sangue, del vostro tormento.

Non mi volete più. Non mi comprendete più. Non mi conoscete più. Neppure quelli della “mia casa” mi conoscono più. Ed Io stento a conoscere 1oro, tanto li hanno imbruttiti le molte malattie della carne e della mente”.

“I Quaderni del 1943”, pagg. 596-597

“Ricordati che Io sono il Cristo di tutti, e che tutti i cristiani sono del Cristo. Ricordati che la missione tua va molto al di là del sangue e degli affetti. Sei la portatrice della Voce, e la Voce andava a tutti. Non lo puoi negare. Ricordati che sono amato, tu stessa 1’hai intuito  con più riverenza nelle altre confessioni che da voi. Non c’e che un passo da fare per entrare a fare un solo Ovile sotto un unico pastore. E ci vuole una mano che si tenda al di là del ruscello che divide per aiutarli a venire. La sete di Me è ben viva la…

Per l’unione che manca fra i popoli ci sia almeno una unione fra i cristiani, perché le epoche anticristiane sono imminenti e ci vuole che il predetto si compia”.

“I Quaderni dal 1945 al 1950”, pag. 88

 

VERITÀ E MISERICORDIA

“Ora Parla il Padre”: “Vi pare dura la parola che dice la verità. Vorreste solo parole di misericordia. Potete dire di meritarla?. Non è misericordia anche la Voce severa che vi parla di castigo incitandovi a pentirvi? E vi pentite forse ?.

Questo desiderio di sentire solo promesse di bontà, questa smania di avere da Dio solo carezze e la deviazione della Religione. Avete reso epicureismo anche questa sublime cosa che è la Religione nel Dio vero. Da essa volete godimento. Non volete dare ad essa sforzo. Volete adagiarvi in una comoda transazione fra il comandato e quello che a voi piace. E pretendereste che Dio venisse a questo adattamento. Un tempo fu detto, ‘quietismo’, questo vizio spirituale. Ancora e detto dai dottori di spirito. Io sono più severo e lo chiamo epicureismo dello spirito.

Dalla Religione, da Dio, dalla sua Parola vorreste avere solo quanto accarezza il senso. Perché cosi siete discesi che anche lo spirito avete reso sensuale. Perciò volete dargli sensazioni e brividi tutti umani. Sembrate quei folli di altre religioni che provocano con opportune cerimonie uno stato psichico anormale per godere le false estasi dei loro paradisi.

La grande, la più grande misericordia di Dio non la capite più. E chiamate durezza, spavento, minaccia quello che è amore, consiglio, invito al ravvedimento per avere grazie. Volete parole di misericordia. Dite che volete queste per avere forza di risorgere? Non mentite. Vi piacerebbero perché sono dolci. Ma voi rimarreste amari come tossico al labbro di Dio.

Le parole di misericordia, le visioni tutte amore che da un anno vi sono elargite, per ultima prova di elevazione delle vostre paganizzanti anime verso Dio, servono a che ? A molti per diletto, ad alcuni per rovina, ad una minoranza di una esiguità spaventosa per santificazione. Continua il destino del Cristo: di essere segno di contraddizione per molti.

Oggi Io parlo. Parlo per mostrare che è ancora infinita la mia misericordia se non vi seppellisce sotto una grandine di fuoco, o colpevoli più dei sodomiti.

È detto: “Tu castighi i traviati a poco per volta, li riprendi dei loro falli e li ammonisci affinché, messa da parte la malizia, credano in Te” [Sapienza 12;1-2]. Questi periodi tremendi non sono andati aumentando piano piano ? Vi ho lasciati percuotere tutto in una volta cosi infernalmente ? No. Sono decenni e decenni che la punizione aumenta in forma e in durata, dandovi dentro per dentro un miracoloso aiuto che ve ne liberava e che voi usavate per preparare con il vostro stesso volere un flagello ancor più fiero.

Mai siete tornati migliori. Malizia e miscredenza sono aumentate sempre, derisori di Dio. E ora ? Ora, se non sapessi come vi ho creati, Io mi chiederei se avete un’anima. Perché le vostre opere sono da più di bruti. Vi spiace sentirvelo dire? Non agite in modo da meritarvi questa parola! Nella Sapienza si legge, detto verso i Cananei: “Gli antichi abitatori della tua terra santa Tu li avevi in orrore, perché detestabili davanti a Te erano le opere loro che facevano con malie ed empi sacrifizi. Uccidevano senza pietà i loro figlioli, mangiavano le viscere degli uomini e bevevano il sangue in mezzo alla tua sacra terra. Quei genitori carnefici di anime indifese Tu li volesti distruggere…” [Sapienza 12, 3-7].

Non vi riconoscete, o generazioni di uomini d’ora, in questi vostri antenati’? Io vi riconosco. Aumentati in malizia siete. Essa è divenuta più satanica. Ma vi fa sempre di questa genia che è a Me detestabile. Il satanismo si e diffuso divenendo quasi la religione degli stati. Grandi ed umili, colti e ignoranti, e fino nelle case dei ministri di Dio, si vuole e si crede sapere attraverso a malie che hanno il sigillo sicuro: quello di Satana.

Non fate i sacrifizi dei cananei? Ma di peggiori ne fate! Immolate non le carni ma le anime vostre e dei vostri simili, conculcando il diritto di Dio e la libertà dell’uomo. Perché siete giunti al punto di violentare con lo scherno o col comando le coscienze che sanno ancora rimanermi fedeli, e le detronizzate dal trono della loro fede che a Me le eleva corrompendole con dottrine maledette, oppure le uccidete credendo con questo di spogliarle della fede. No. Anzi, di incorruttibile fede con questo le vestite. Ma voi siate maledetti per la corruzione che seminate onde levare a Dio i fedeli.

E non vi riconoscete voi, generazioni di genitori che senza pietà uccidete moralmente i vostri figli comunicando ad essi, innocenti, le vostre incredulità, le vostre sensualità, tutto il corredo del razionalismo e della bestialità che vi satura e che ora, ora, ora, poi, questi figli, non più sorretti da nessuna colonna spirituale, voi finite di uccidere in quanto loro resta: nella carne, permettendo che come bestie di lussuria di essa carne facciano mercato, consenzienti e felici a questo mercato che vi permette di pascervi e di godere con il sacrificio dei figli? Non esagera, no, la Sapienza a dirvi carnefici di anime indifese!

Avete più cura della bestia che allevate per venderla e della pianta che colti vate per averne frutto, di quanta ne avete dei vostri figli. Essi sono deboli e voi non li fortificate ne dando loro la religione di Dio ne, quanto meno, quella della onestà civica e dell’amore familiare. Padri, non siete più i tutori dei minorenni. Madri, siete idoli e non angeli per le vostre creature.

Mancate allo scopo per cui Io vi ho messi. Abdicate ai vostri doveri e ai vostri diritti. Mi fate ribrezzo. Siete degli idoli idolatri. Idoli perché senza spirito. Idolatri perché adorate ciò che tutto e meno che spirito. Avete adorato l’uomo, avete permesso che si giungesse al culto del corpo. Si tornasse al culto del corpo come i pagani trovati da Cristo, o neo pagani, due volte colpevoli di paganesimo, per esserlo e per esserlo dopo avere avuto la vera religione.

Anche nei lutti, anche nelle gioie, che fate? Idolatria. Venerate, adorate ciò che e peribile. Non avete pensiero allo spirito ed al Creatore dello stesso, e questo “e un inganno per la vita umana in quanto gli uomini, assecondando l’affetto o i tiranni, danno alla pietra o al legno o alla tela dipinta il Nome incomunicabile” [Sapienza 14, 21]. Io sono, solo Io sono Dio. Vi pare che Io vi sferzi? E allora udite:

“Né bastò avere sbagliato nella cognizione di Dio ma, vivendo nella grande guerra dell’ignoranza, a si grandi mali danno il nome di pace. Ora immolano i figli, ora fanno tenebrosi sacrifizi, ora passano la notte in orge infami. Non conservano pure né la vita né le nozze. Ma 1’ uno uccide 1’altro per invidia o lo contrista con adulteri. Tutto è sossopra: sangue, omicidi, furti, frodi, corruzioni, infedeltà, tumulti, spergiuri, vessazione dei buoni,  dimenticanza di Dio, contaminazione delle anime, inversione dei sessi, incostanza nei matrimoni, adulteri, impudicizie, perché 1’abominevole culto degli idoli e causa, principio e fine d’ogni male. Essi o folleggiano in gozzoviglie, o vaticinano il falso, o vivono nell’ingiustizia e senza esitazione spergiurano, perché fidando in idoli inanimati non temono alcun pregiudizio per i loro spergiuri” [Sapienza 14, 22-29].

Ma è la Sapienza dettata un secolo avanti il Cristo, o e scritto dettato per i momenti attuali? E vorreste parole di misericordia ancora?! Non avete mai visto un popolo in fuga sotto una grandine grossissima? Fugge, fugge e viene colpito perché i grossi chicchi lo perseguitano da ogni dove. Se do vessi parlare per come meritate e parlare Io, Dio Padre, sareste simili a questi percossi da innumerabile grandine. Parla la Bontà e non capite. Parla la Giustizia e la trovate ingiusta. Avete paura e non vi correggete. Stolti o delinquenti? Folli o indemoniati?

Ognuno si esamini, Ed è per questi che il Figlio del Padre fu mandato a morire?. Veramente che se fosse possibile trovare errore in Dio si dovrebbe dire che tale Sacrificio fu un errore, perché e nullo per troppi il suo infinito valore. Un errore. Si . Che testimonia della mia Natura. Perché se non fossi Amore, o uomini che colpevoli come siete trovate che Io non vi tratto con misericordia, non vi avrei dato la Redenzione. Sì, che in verità se avessi dovuto agire come voi fate, volendo il 100 per 100, e anche il 1000per 1000 quando fate un poco di bene, Io non avrei mai dovuto farvi grazia. Perché le grazie, tutte, cominciando da quella del Sangue effuso per voi, vengono da voi trascurate, derise, volle a disgrazie.

Oggi non parla Gesù, e non vede il piccolo Giovanni. Oggi parlo Io. Per dirvi che ora come due anni fa il mio Pensiero e sempre quello. [Vedi “I Quaderni del 1943″, pag. 83]. Per dirvi che se taccio e perché so inutile il parlare, per dirvi che la parola e amore e il silenzio e amore, che la severità e amore. Solo voi, nell’amore sovrano che informa tutto quanto da Dio viene, siete disamore. Ed c questa la vostra condanna”.

“I Quaderni dal 1945 al l950”, pagg. 42 – 45

“Il corpo umano lavato dal Battesimo è tempio dello Spirito di Dio. Non va dunque violato con invereconde mode e inverecondi costumi. Dalla donna, specie dalla donna che non rispetta se stessa, non può che venire una prole viziosa e una società corrotta, dalla quale Dio si ritira e nella quale Satana ara e semina i suoi triboli che vi fanno disperare”.

“I Quaderni del l944”, pagg. 234

“Contaminatori di tutto quanto toccate. E lo sguardo, persino lo sguardo vostro, una contaminazione, uomini pieni di appetiti osceni. E la parola volta a sedurre come il sibilo del vero vostro padre; 1’infernale Serpente. E il pensiero che partorisce lavori che son veleno delle menti e degli occhi, per cui lo stimolo del vostro veleno scende a turbare i sentimenti e a svegliare i sensi. Invertiti nei sensi.

Mai come ora, frutto venuto da secoli di vizio, questa caratteristica che vi fa inferiori ai bruti, e diffusa. [Nel 1943!!]. Né voi la combattete, ma anzi, poiché siete dei depravati, ve ne compiacete e la sfruttate per le vostre  borse. Fate ribrezzo ai demoni. E non dico altro per rispetto del mio portavoce [Maria Valtorta]. Questo vi dà 1’idolatria del senso e del potere che voi ora praticate con tanto accanimento.

E vi ci abbandonate senza pensare che di essa e dei frutti di essa sarete puniti da Colui che vede. Non sono un dio di carne o di creta che non sempre é presente o che non ha occhi per vedere. Sono Colui che é, e che ovunque é, e dall’alto del mio trono scruto e noto le opere degli uomini. Sono Colui che ha parlato per darvi modo di condurvi. Ciò che ho detto ho detto e per scorrere di millenni non muta. Sono 1’Eterno, Unico Dio. Sono il Signore Iddio vostro de1 quale non ve ne e altra copia. Unico sono nella mia Santissima Trinità. Maledetti coloro che di Me non si curano e mi ripudiano per seguire la Bestia”.

“I Quaderni del 1943”, pagg. 536 – 537

Ai Romani, cap. 1°, dal versetto 24 al 31 compreso: [ “Per questo Dio li ha abbandonati ai desideri del loro cuore, all’immondezza, in modo che disonorino tra di loro i propri corpi, essi che han mutato la verità di Dio nella menzogna, e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore (il quale e benedetto in eterno. Cosi sia!).

Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne han cambiato 1’uso naturale in quello che é contro natura, e similmente gli uomini lasciata la naturale unione con la donna, arsero di libidine gli uni verso gli altri, facendo, uomini con uomini, delle turpitudini, e ricevendo in sé stessi la condegna mercede della loro degenerazione. E siccome non si son curati di riconoscere Dio, Dio li ha abbandonali al reprobo senso, in modo che fanno cose immorali.

Son ricolmi di ogni iniquità, di malizia, di fornicazione, di avarizia, di malvagità, pieni d’invidia, di omicidio, di discordia, di frode, di malignità, sussurroni, detrattori, nemici di Dio, oltraggiatori, superbi, millantatori, inventori di perversità, disubbidienti ai genitori, stolti, disordinati, senza amore, senza legge, spietati” [Romani 1, 24-31]. Dice il SS. Autore: [lo Spirito Santo] “Più esatta di una pittura che ritragga alla perfezione il vero, più esatta di una cronaca che riporti fedelmente gli avvenimenti e i costumi di un’epoca, ecco che 1’epistola paolina descrive i costumi di quest’epoca che si insatanassa.

Ogni parola e una pennellata di colore per delineare 1’ uomo di quest’epoca, i nove decimi degli uomini di quest’epoca. Tutte le sfumature necessarie a dipingere non 1’uomo figlio di Dio, come Dio avrebbe voluto che fosse, non 1’uomo superuomo, come credono di essere questi mostri dal1’aspetto umano che sono i nove decimi degli uomini, ma a dipingere 1’antiuomo, il degenere figlio di Dio, il frutto pauroso del connubio dell’Umanità con la Corruzione, il servo di Satana, sono usate nella pittura perfetta. E le tinte meno atroci sono date dagli epiteti:

sussurroni, millantatori, stolti, disordinati. Poi le tinte si incupiscono sempre più, sino alle tinte che già hanno il colore del più profondo inferno, delle colpe contro natura, così diffuse ora, e usate non solo a soddisfazione del loro reprobo senso, ma bensì a soddisfazione della1orn avidità di ricchezze. Ma per quanto Paolo parlasse a uomini del tempo suo, a uomini viventi in mezzo ai pagani, più che a pagani: a senza dio a1cuno,  perché se ancor avessero rispettato un dio, ossia una legge morale, anche se imperfetta, perché anche l’uomo assolutamente ignorante di ogni codice religioso sente istintivamente, quando non e uno che non vuole sentire, la esistenza di un Ente Supremo al quale il suo spirito aspira per sua propria natura spirituale, per cui cerca come spirituale che è di riunirsi allo Spirito dal quale ebbe principio,  a senza alcun dio, volutamente voluto ignorare per non avere alcun freno di legge morale anche sol naturale, per quanto Paolo parlasse a questi uomini viventi fra questi mostri, no, ancora ha lasciato la tinta più fosca del quadro. Perché l’ha lasciata? Perché la ignorava.

Egli e salito con lo spirito al terzo cielo e molte verità ha conosciuto, anche quelle sugli ultimi tempi. Ma non ha conosciuto una perversità di questi tempi semifinali, una perversità che prepone I’avvento del1’apostasia e la manifestazione dell’uomo del peccato [L’Anticristo]. Egli scriveva ai Tessalonicesi: “Già il mistero dell’iniquità e in azione”, ma confutava poi dicendo: “Solamente v’e chi ora lo trattiene e lo tratterrà finché sia tolto di mezzo”. Ma quando i nove decimi dell’Umanità respingono Colui che trattiene 1’evolversi del mistero dell’iniquità sino a farsi, da mistero, realtà orrenda, con il nefando regno della Bestia che si proclamerà Dio pretendendo onori divini; ma quando già alla Bestia sono dati onori divini; ma quando e invocata ed evocata con riti osceni, per il suo onore; può Dio continuare a fare difesa contro 1’avanzarsi del Serpente d’abisso?

E che nome Io darò ai riti osceni, alle orrende orge terminanti in copule sataniche nelle quali signore e sacerdote è lo stesso Satana? E che nome Io userò per chiamare col giusto nome questo peccato supremo, questa religione satanica, superiore in atrocità ad ogni più barbara religione antica o ancora esistente fra selvaggi? Qui non si immolano agli dei i corpi di vittime innocenti, come un tempo a Moloc. Qui non si uccidono uomini civili per farne omaggio all’idolo selvaggio, qui si immola l’Immolato, qui si colpisce l’Innocente, qui si da in sacrificio all’ Avversario l’ incarnato Figlio di Dio vivente nel SS. Sacramento col suo Corpo Sangue Anima e Divinità.

Oh! come deve ridere del suo orrendo riso Lucifero, in queste sue epoche e ore di gloria!

È  egli, il maledetto, il fu]minato, lo scacciato da Dio  sul suo trono, su quel trono che gli uomini gli innalzano, e al suo orrendo dileggio è offerto 1’Agnello, Colui che egli mai non vinse, Colui nel quale mai egli poté entrare, Colui che lo vinse cento e mille volte, e lo vince da venti secoli, e lo vincerà sino alla fine, liberando gli spiriti di buona volontà dalla sua potestà infame. Sara vinto. Ma intanto ha una parvenza di vincitore.

E il Sacramento dei sacramenti, questo mistero d’amore per il quale anche il più serafico amore d’uomo è sempre insufficiente a dargli il degno onore, e dato da uomini come mezzo a Satana per il suo effimero trionfo.

Questo Paolo non lo conobbe. No. La misericordia di Dio gli tenne occulto questo peccato che fa fremere il Cielo tutto. E.  ascoltate bene, o voi che col Cielo fremete d’orrore  e se coloro che profanano le Sacre Specie ignorassero che in esse è il Cristo vivo e vero, così come fu in Terra ed e in Cielo, se non credessero alla sua presenza nelle Specie consacrate, a semplice atto di magia si ridurrebbero le loro pratiche. Ma essi sanno.

E questo costituisce il loro peccato senza perdono. Non è applicabile per loro la preghiera del Redentore, perché essi “sanno ciò che fanno.”Non è app1icabile la parola di Paolo”. Avendo conosciuto che la divinità, quale che sia pensata e creduta, premia i giusti e punisce i malvagi, perché un concetto di giustizia, anche se molto  imperfetto, lo pensa ogni credente nella divinità che si è creata, o che conosce di essere vera cd unica, non compresero che chi fa tali cose è degno di morte” [Rm 1, 32],   perché essi comprendono, e ciononostante compiono la profanazione suprema”.

“Lezioni sull’ Epistola di Paolo ai Romani”, pagg. 50-53

 

FEDE E SPERANZA

“Il mondo non ha più fede e perciò non ha più speranza. Il mondo non crede che Dio è Padre onnipotente. Il mondo non crede che Dio è Padre amoroso. Se sapesse il mondo come è doloroso per Me non potervi aiutare sempre e non potere sempre farvi felici! Io vorrei che i miei figli fossero tanto miei da avere solo pensieri santi e sante domande da fare al Padre, che allora le ascolterebbe sempre, sempre, sempre. Non le concederebbe sempre, ma le ascolterebbe sempre, e quando non potesse dare a un figlio ciò che un figlio chiede, sostituirebbe il dono non dato per ragioni di divina intelligenza, con cento altri conforti più grandi ancora”.

“I Quaderni del 1943”, pag. 234

“Il miracolo non è atto comune e indispensabile per la vita nella fede. Anzi! Beati quelli che sapranno rimanere nella fede senza mezzi straordinari ad aiuto nel credere! Però neppure il miracolo è un atto cosi esclusivamente riserbato a tempi speciali che debba cessare col cessare di essi. Il miracolo sarà nel mondo. Sempre. E sempre più numeroso più saranno numerosi i giusti nel mondo. Quando si vedranno farsi molto scarsi i miracoli veri si dica allora che la fede e la giustizia sono languenti. Perché ho detto: “Se avrete fede potrete smuovere le montagne”. Perché ho detto: “I segni che accompagneranno coloro che hanno vera fede in Me saranno la vittoria sui demoni e sulle malattie, sugli elementi e le insidie”. Dio è con chi lo ama. Segno di come i miei fedeli saranno in Me sarà il numero e la forza dei prodigi che faranno in nome mio e per glorificare Iddio. Ad un mondo senza miracoli veri si potrà senza far calunnia dire: “Hai perduto fede e giustizia. Sei un mondo senza santi “.

“Il Poema dell’Uomo-Dio”, vol. X, pagg. 195-l96

Ora parla lo Spirito Santo: “Nel 4° dei Re cap. 7° v. 19 [nella traduzione attuale vedi 2 Re 7, 19] è detto da colui al cui braccio il re si appoggiava: “Anche se il Signore facesse delle cateratte nel cielo, potrebbe mai avvenire ciò che tu dici?”. Io dico che molti sono che, anche se il Signore facesse delle cateratte di grazie nel cielo e di miracolo per rovesciarle sulla terra, molti sarebbero quelli che continuerebbero a dire. “Può esser questo? No”. Il miracolo presuppone la fede. Dio dà il segno. Si manifesta. È una continua epifania per richiamare gli spiriti alla fede, speranza, carità, a Dio. Ma poi vi lascia liberi di credere o non credere. Però vi dico che il fiume di grazie pronto a scorrere, se gli uomini vi fanno diga con la loro incredulità, si volge altrove. Ecco perché la Beatissima [la Madonna, che il giorno prima aveva detto: “Se avranno fede opererò prodigi di grazie” ] mette la condizione “se avranno fede” per promettere di “operare prodigi di grazie”. L’ora della grazia viene, sosta in attesa. Ma se l’uomo non la invita: “Resta con noi “, passa e non torna”.

“I quaderni dal 1945 al 1950”, pag. 375

“Badate, lo dico una volta ancora. Osservate i segni, voi lettori dei libri di Dio e voi semplici fedeli. I segni sono tremendi. Stornateli con la Croce. Portate fuori le croci e le mie effigi. Cacciate Satana col Cristo Vincitore. Abbiate fede. Abbiate fede. Morite di non aver fede. Vorrei che benediste ogni regione, ogni provincia, ogni città con Me Redentore. Non feste. Non è tempo. Ma vere adorazioni e pure benedizioni per liberarvi da quello che fa ossessi voi e i vostri padroni di ora e di prima”.

“I Quaderni del 1943”, pagg. 491-492

Ora parla lo Spirito Santo: “Nel 9° della Genesi è detto: “…porrò il mio arcobaleno nelle nubi e sarà il segno del patto fra Me e la Terra. E quando avrò accumulate le nubi (i castighi) nel cielo, nelle nubi comparirà il mio Arcobaleno ed Io mi ricorderò del mio patto… del patto sempiterno stabilito fra Dio e ogni carne che è sulla Terra”. Arcobaleno: segno di pace. Arcobaleno: ponte fra Cielo E Terra. Maria, pacifico ponte che ricongiunge Cielo e Terra, Amatissima che con la sua sola presenza ottiene misericordia ai peccatori. E Dio, nei secoli avanti il Cristo, quando le prevaricazioni degli uomini accumulavano 1e nubi dei divini castighi sull’umanità dalla dura cervice e dallo spirito superbo, contemplando nel suo Pensiero Colei che ab eterno era stabilita Arca della divina Parola, Fonte della Grazia, Sede della Sapienza, pacifica gioia del suo Signore, disperse le nubi dell’inesorabile castigo, concedendo tempo all’umanità in attesa della Salvezza.

La voce della Vergine non ancor nata: “Pace! Pietà! Signor mio!”. Il suo amore perfetto, la sua perfetta ubbidienza, già noti a Dio prima che la Stella purissima fosse, sacrificio d’odor soave che placava 1’ira del Signore. E, nei secoli dopo il Cristo, pace e misericordia è, per 1’ Umanità, Maria. E coll’accrescersi dei peccati e l’aumentare dei nembi dell’ira divina e dei fumi satanici, sempre è Maria quella che dirada le nubi, che disarma le folgori, che getta il suo mistico ponte all’Umanità caduta nell’abisso perché essa risalga per via soave al suo Bene.

“Porrò il mio arcobaleno fra le nubi… e mi ricorderò del mio patto”. Oh! veramente 1’Arcobaleno di pace, la Corredentrice è fra le nubi, sopra le nubi, dolce astro che splende al cospetto di Dio per ricordargli che Egli ha promesso misericordia agli uomini ed ha dato il Figlio suo perché gli uomini abbiano perdono. Vi è non come dolcezza pensata, ma come realtà vera, completa, con la sua anima senza macchia e la sua carne senza corruzione. Né si accontenta di esservi adorante e beata. Ma attiva si mostra e chiama, richiama l’Umanità alla Salvezza.

 

L’ORA DI MARIA, QUEST’ ORA

L’ arca di Noè non salvò tutti gli uomini, ma coloro fra gli uomini che Dio trovò giusti al suo cospetto. Anche nell’ora attuale, [1948] ora che sorge e dovrà scorrere tutta, e più inoltrerà e più sarà cupa di nembi, 1’Arca di Dio non potrà salvare tutti gli uomini, ma perché gli uomini, molti uomini, non vorranno salvarsi, trovare salute per mezzo dell’Arca di Dio. L’arcobaleno dopo il diluvio fu visto dai soli giusti rimasti vivi sulla Terra. Ma nell’ora presente, invece, l’arcobaleno, il segno di pace, Maria, in un sovrabbondare di misericordia sarà visto da molti che giusti non sono. La sua voce, il suo profumo, i suoi prodigi, saranno noti a giusti e a peccatori, e beati quelli, fra questi ultimi, che, come per 1’Arcobaleno di Dio 1’ira di Dio non si scatena, così per esso alla giustizia, alla fede nel Gesù in cui è salvezza, si volgeranno”.

“Lezioni sull’Epistola di Paolo ai Romani”, pagg. 97-99

“Ma 1’Anno Santo che verrà dovrà essere marcato da un suo carattere speciale: il carattere mariano”.

È stato celebrato 1’Anno Santo straordinario nel 19° centenario della mia Passione [nel 1933]. La Sapienza infinita amerebbe che fosse celebrato anche questo altro centenario della Assunzione gloriosa di mia Madre al Cielo, e che questa celebrazione desse uno speciale carattere al prossimo Anno Santo. [Quello del 1950; infatti Pio XII, in quell’occasione ha definito il dogma dell’Assunzione di Maria SS.]. La Sapienza infinita amerebbe che fosse sentito questo dovere, questo bisogno, questa previdenza di dare carattere di trionfo mariano e perciò di incentivo al culto per Maria, Salvezza vostra, in questo scorcio terribile di questo secolo terribile nel quale può avvenire la completa apertura dei sette sigilli per punizione di Dio  al prossimo Anno Santo. Già da troppi secoli la cristianità attende questa proclamazione trionfale della Vergine – Madre, da Dio assunta in Cielo per essere gioia a Dio di cui fu Tempio vivo in terra, e Regina dei celesti cori e del popolo dei Santi. In verità molti dei sigilli sono stati già aperti. Ma guai se fossero aperti tutti, e se lo saranno!

Anticipate 1’ora del trionfo della Donna, capostipite dei segnati del segno dei servi di Dio, degli eletti la cui dimora è il Cielo. Anticipate 1’ora del trionfo di Maria, su Satana, sul mondo, la materia, la morte, vinta da Noi due volte, vinta in Lei creatura anche nel non conoscere la morte spirituale del peccato oltreché nella carne sua, che non si corruppe e che qui vive. Anticipate 1’ora del trionfo di Maria, Si uniscano agli Angeli, capitanati da Michele, gli uomini, donne, fanciulli, della Chiesa Una, Santa, Cattolica, Apostolica, Romana, perché sia abbattuto per un tempo [il Millennio di Pace] il dragone dalle sette teste, dieci corna e sette diademi maledetti: le sette seduzioni. E la Cristianità abbia tempo per riunirsi e fortificarsi nella carità e nella fede e stringersi in difesa per1’ultima battaglia.

Guai se venisse proclamata regina la donna vestita di porpora e scarlatto, cui fa trono la bestia immonda dai nomi di bestemmia, prima che sia proclamata Regina degli Angeli e degli uomini, con parola infallibile, la Donna vestita di sole, i cui piedi calcano la luna e il cui capo s’incorona di stelle.

Non vi può essere una seconda Redenzione compiuta da Me Cristo. Ma ancor una ve ne può essere per salvare dalle spire infernali un più gran numero di spiriti: quella di Maria gloriosa. Nel culto di Lei sta il segreto dell’ estrema Redenzione”.

“I Quaderni dal l945 al 1950”

Related Post