Der Wanderer über dem Nebelmeer (Il viandante sul mare di nebbia), 1817
Kunsthalle, Hamburg
Quando la sete di giustizia, avendo poca coscienza delle nostre stesse colpe, ci assale, auspichiamo il tacere di coloro che altro non aspirano ad accumulare ogni genere di bene per se stesso, a scapito di chiunque passi nel loro raggio.
Ma dobbiamo sapere che le parole non servono solo a fin di bene, a volte per riuscire nei propri intenti, bisogna lavorare anche per fare il male.
C’è chi tace e parla quando è utile al bene comune; chi parla per il bene personale, a danno del bene comune e chi parla per vanità, non facendo egli quello che chiede agli altri.
L’ultimo di questi tipi di persona è quello più comune, quello che più rende tristi al pensiero di tale comportamento.
Qui troviamo la gran parte delle persone, spesso pubbliche, che occupano cariche di responsabilità e fanno scelte che incidono sul futuro delle persone. Il loro comportamento è ancor più grave.
Questo pensiero ricorda quanto Gesù dice a proposito degli scribi e farisei ipocriti (Matteo 23-24): “ Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito“.
Eppure Gesù, dando la Sua vita per l’umanità, ha testimoniato la cosiddetta regola d’oro, ossia il senso e il valore di fare o non fare agli altri ciò che vorremmo o non vorremmo ricevere.
E ancora: “I farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si radunarono; e uno di loro, dottore della legge, gli domandò, per metterlo alla prova: «Maestro, qual è, nella legge, il gran comandamento?»
Gesù gli disse: «”Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile a questo, è: “Ama il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti». –(Matteo 22:34-40)
Sarà così, che amando il prossimo, trattandolo come noi vorremmo essere trattati, mostreremo anche il nostro amore per Dio.
Se tutti applicassimo la cosiddetta “regola d’oro” al nostro stile di vita, di certo sarebbe una bella sfida, una rivoluzione che ciascuno di noi potrà attuare cominciando proprio da se stessi, per diventare ciò che vogliamo essere , proprio secondo la grande lezione di Gandhi “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.
E proprio cambiando noi stessi, il nostro modo di essere, irradieremo attorno a noi, lo stesso bene che vorremmo poter ricevere, irradiando la bellezza di Dio, testimoniando gratuitamente, così come lo abbiamo ricevuto, il Suo Amore.
Lucia e Remo
per L’Oasi di Engaddi