All’inizio dell’anno scolastico: un augurio e una preghiera

buon anno scolastico

Sento il dovere e la gioia di fare un grande augurio alla Scuola, docenti ed alunni, dalle Materne all’Università. È il cammino per la conoscenza e quindi per dare il giusto senso alla vita.

È grande la responsabilità, trattandosi di formazione di ragazzi e giovani, che si apprestano ad affrontare il serio impegno che la vita esige.

La Scuola non è una “formalità”, ma se ben vissuta, da tutti gli operatori, può diventare il momento formativo fondante per una crescita, vissuta all’insegna della responsabilità, della solidarietà, basi portanti della maturità personale.

Mi piace offrire a tutti le parole del grande maestro di vita,

che è stato Giovanni XXIII:

“La figura del maestro, quella che tutti chiudiamo in cuore come uno dei ricordi più cari della fanciullezza, è tutta in questa altissima funzione, che lo fa educatore di anime, con la parola, con gli esempi, con l’opera paziente svolta attraverso tante difficoltà e rinunce.

Con quali profonde parole, a voi ben note, san Giovanni Crisostomo tratteggia tale incomparabile missione: «Che cosa c’è di più grande che governare le anime, e plasmare i costumi degli adolescenti? Io giudico senza dubbio il più eccellente di tutti i pittori, di tutti gli scultori ed artisti, colui che ben conosce l’arte di modellare l’animo dei giovani».

Quest’arte non si impara sui libri, non si acquista con la pratica, ma si ottiene dalla grazia di Dio, dalla preghiera e da un lungo tirocinio di profonda vita cristiana, fin dagli anni fecondi dello studio e della scuola.

La grandezza di questa missione educatrice si giudica anche dalla responsabilità che le è collegata: all’opera dei maestri sono affidate le sorti stesse del civile consorzio, perché essi formano gli uomini di domani, instillando nel loro cuore, ancora tenero e duttile, insegnamenti e impressioni che resteranno dominanti per tutta la vita”.

Conservo un ricordo irripetibile in un anno del mio liceo, a Torino, presso l’Istituto dei Padri Rosminiani. Eravamo 33 allievi. Erano i tempi difficili degli ultimi anni di guerra, con le contrapposizioni tra partigiani e fascisti repubblichini. Anche tra di noi si discuteva, e soprattutto vi erano posizioni diverse: chi simpatizzava per gli uni e chi per gli altri, cercando di motivare attraverso il confronto le proprie scelte. Ma ci accorgemmo che la tensione poteva diventare non controllabile e troppo difficile era un’analisi oggettiva della situazione reale: la storia ha bisogno di tempo per poter essere compresa, tanto più quando coinvolge gli ideali stessi degli uomini, che l’hanno vissuta. Noi vi eravamo troppo “immersi” dentro, per poter essere lucidi ed equilibrati.

Con una maturità, che ancora oggi mi stupisce e commuove, facemmo una sorta di patto: finché avremmo frequentato l’anno scolastico, tutti, senza eccezioni, dovevamo essere amici e rispettarci, mettendo in disparte il nostro “credo politico”, che non poteva che essere causa di divisione e tensioni. Questo ci permise, in alcuni casi, di essere uniti nel difendere da situazioni difficili l’uno o l’altro compagno, indipendentemente dalla “parte” in cui stava: importante era la persona, al di là delle sue stesse convinzioni politiche.

Ritengo che questo sia davvero il frutto di una scuola che educa, capace di guardare all’uomo, per salvaguardarne i più elementari diritti, oltre ogni ideologia.

Auguro che la scuola aiuti a far acquisire più consapevolezza della necessità, attraverso la riflessione, la disciplina e l’autocontrollo, di un cammino di vera libertà, per maturare una personalità equilibrata e serena, capace di aprirsi con rispetto e fiducia verso ogni realtà.

La Scuola, attraverso i suoi “maestri”, deve interpellare la libertà dei giovani, aprendo li ad una visione di ampio respiro, oltre il proprio “piccolo orticello”.

“Un respiro”, che abbia le sue radici nella convinzione profonda del valore della coscienza e della libertà di pensiero, di espressione e di azione, come basi dell’eguaglianza degli uomini e garanzia per la salvaguardia dei diritti di tutti.

Antonio Riboldi – Vescovo

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Poniamo nelle mani del Signore

il cammino che sta per ricominciare

ed invocare su esso la benedizione

e la protezione del Signore,

affinché sia momento di crescita in sapienza e in grazia.

Buon inizio Anno Scolastico !

L’Oasi di Engaddi www.oasidiengaddi.it

 

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