In questo santo mese di Agosto,
rinnoviamo il nostro affidamento consacrandoci totalmente a Dio .
Nel messaggio dettato a Madre Eugenia il Padre chiede l’istituzione di una festa in Suo onore:
“Desidero che un giorno, o almeno una domenica, sia consacrato ad onorarmi in modo tutto particolare sotto il nome di Padre dell’umanità intera.
Vorrei per questa festa una Messa ed un ufficio propri.
Non è difficile trovare i testi nella Sacra Scrittura.
Se preferite rendermi questo culto speciale una domenica, io scelgo la prima domenica di agosto; se prendete un giorno della settimana, preferisco che sia sempre il 7 di questo mese”.
Una Festa per il Padre
E una tristezza che non esista, in tutto lanno liturgico,
una festa del Padre,
che non esista, in tutto il Messale,
neppure una messa votiva in suo onore.
E cosa, a pensarci bene, molto strana;
esistono innumerevoli feste di Gesù Figlio;
esiste una festa dello Spirito Santo;
esistono tante feste della Madre…
Non esiste una sola festa del Padre,
fonte e origine di tutta la divinità.
Verrebbe quasi da dire che è il Padre, ora,
il divino sconosciuto, non più lo Spirito Santo.
Esiste, è vero, una festa della SS. Trinità, che, però,
è la festa di un mistero, o di un dogma,
non di una persona e, comunque, non di una sola persona divina.
Del resto, il fatto che esista una festa della santa Famiglia non toglie che la Chiesa abbia sentito il bisogno di celebrare, anche singolarmente, le tre persone della santa Famiglia.
Esiste una festa, anzi due, del padre putativo di Gesù,
ma non ne esiste nemmeno una del Padre vero.
Non potrebbe essere questo il tempo di colmare tale lacuna?
Molte feste sono nate per rispondere a particolari bisogni di unepoca: la festa del Corpus Domini, per esempio, è nata come risposta della fede alla negazione della presenza reale, fatta da Berengario di Tours; alla minaccia del giansenismo, la Chiesa rispose con la festa e il culto del Sacro Cuore e nessuno saprà mai di quante e quali grazie spirituali è stato occasione questo culto.
Oggi, la minaccia, si diceva, investe il nucleo stesso della fede cristiana che è la rivelazione di Dio come Padre – il Padre del Signore nostro Gesù Cristo, come lo chiama sempre san Paolo – e, dunque, la stessa Trinità. Se la Provvidenza sta riportando alla coscienza, ai nostri giorni, il mistero della sofferenza di Dio, questo non può essere un caso, ma perché lo Spirito Santo sa che questo è il rimedio necessario per guarire il pensiero malato delluomo moderno, il quale ha trovato, nella sofferenza, la pietra dinciampo che lo porta lontano da Dio.
La festa è stata sempre, nella pedagogia della Chiesa, un mezzo privilegiato per far penetrare un particolare mistero, o evento della storia della salvezza, nella vita dei fedeli. La conoscenza e la familiarità dello Spirito Santo sarebbero certamente assai più sbiadite senza la festa di Pentecoste. La festa è una catechesi vivente e oggi cè bisogno urgente di una catechesi sul Padre.
Oltre il suo valore di catechesi, una festa del Padre avrebbe,
come ogni festa, anche il valore di omologesi,
cioè di confessione pubblica e gioiosa della fede.
La festa è infatti la forma più alta e solenne di proclamare la fede,
perché tutto il popolo vi partecipa coralmente.
I cristiani darebbero certamente una grande gioia al cuore del Signore risorto se riuscissero a realizzare questo progetto ecumenicamente, cioè accordandosi, tutte le Chiese che lo accettano, al fine di celebrare, di comune accordo, in uno stesso giorno, la festa del Padre.
In attesa di un tale giorno,
noi possiamo già celebrare la festa del Padre
in spirito e verità, nell’intimo dei cuori,
favorendo magari piccole iniziative spirituali
che abbiano lo scopo di far conoscere meglio il Padre,
di onorarlo ed esprimere a lui tutto lamore filiale,
in unione a Gesù, che fa sempre festa al Padre Suo…
Questo, anzi, sta già avvenendo
e molte persone stanno sperimentando
lo slancio nuovo e straordinario che esso dà alla fede
e a tutta la vita spirituale.
Raniero CANTALAMESSA ofmcap,
tratto da La Vera Signoria di Cristo, ed. Ancora, pp. 96-97
Consacrazione a Dio Padre
Dio, Padre Nostro, con profonda umiltà e grande riconoscenza
ci apprestiamo al tuo cospetto e mediante quest’atto speciale
di affidamento e di consacrazione poniamo la nostra vita,
le nostre opere, il nostro amore sotto la tua paterna protezione.
Ardentemente desideriamo poterti conoscere ed amare sempre più.
Umilmente aneliamo poter accogliere in noi la tua bontà
ed il tuo infinito paterno amore e di donarli ad altri.
Concedici, te ne preghiamo, la grande grazia di imparare
ad amare sempre più il divin Cuore del tuo amatissimo Figlio e,
così rafforzati dal tuo santo Spirito, poter glorificare sempre
la tua paterna ed eterna bontà, o Padre infinitamente buono.
Santa Maria, figlia del Padre e nostra Madre Celeste, prega per noi.
Amen
Preghiera di totale fiducia
Signore Dio, veglia sui miei pensieri, parole e azioni.
Tu che hai chiamato l’uomo a cooperare con le sue capacitàe i suoi doni alla tua creazione, fa’ che ogni persona trovi un lavoro dignitoso e conveniente per contribuire alla costruzione di un mondo più umano e cristiano.
Nel Cuore del Padre
Fratello, sorella che leggi ….
Questo è un tempo particolare, il Padre ci dona la Sua Misericordia!
E’ tempo di conversione!
Non convertirti per paura del castigo, convertiti per Amore!
Il nostro Papà non vuole essere amato per paura del castigo,
desidera solo che sia corrisposto il Suo Sentimento.
Deposita il tuo cuore nel Cuore del Padre.
Non c’è altro luogo sulla terra simile al Cuore di Dio Padre!
Riflettiamo e preghiamo.
Padre mio, Padre Buono a Te mi offro, a Te mi dono !