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Ven. Lug 4th, 2025

Cantico di Simeone_Nunc dimittis_

cantico di simeone

Ora lascia, o Signore,

che il tuo servo vada in pace

secondo la tua parola;

perché i miei occhi han visto la tua salvezza

preparata da te davanti a tutti i popoli;

luce per illuminare le genti

e gloria del tuo popolo Israele.

Bellissima la preghiera intensa di Simeone che finalmente vede l’atteso: ora è sazio, soddisfatto, ora ha capito, ora può andare, ora tutto torna.

La vita è così, bastano tre minuti per dare senso e luce a tutta una vita di sofferenze, tre minuti per dare luce ad una vita di attesa. L’importante è avere un cuore spalancato, capace, non rinchiuso dal dolore e dalla sofferenza, non asfaltato, non superficiale… Incontrare il Signore o intuirne la presenza, avere insomma fede, credere e sperare significa proprio mettersi in ascolto e attendere, anche tutta la vita se necessario.

Certo: duro è perseverare nell’attesa, eppure è una scommessa ardita che tutti siamo invitati a compiere perché la nostra intera vita diventi attesa di una risposta esaustiva e soddisfacente che – infine – colmi i cuori. Simeone ha visto la luce: la luce già c’era, già esisteva, già era manifesta, e lui la vede, lui se ne accorge.

La fede è un evento di apertura, è un accorgersi perché – lo so è un paradosso, che ci posso fare? – davanti al sole possiamo ostinatamente tenere gli occhi chiusi e dire: il sole non esiste.

Chiediamo al Signore di alleggerire il nostro cuore, di non permettere che la sofferenza o la superbia ci chiudano gli occhi al vero e al bene che risplende nelle pieghe del nostro martoriato e fragile tempo. A Maria Simeone profetizza sofferenza.

Questa acerba adolescente che ha creduto nella follia di Dio si trova ora, per la prima volta, davanti alla misura della sua scelta: la misura dell’amore.

Maria sa che accogliere Dio le costerà fatica, e tanta.

Sa che ormai la sua vita è e resterà diversa.
Eppure crede, vi aderisce, vi acconsente.

Perché amare può voler dire, in certe occasioni, patire.

Sia lei, oggi, a insegnarci a vivere l’amore fino alla fine,
a imparare a donare tutto di noi,
per tramutare il dono in concretezza,
il sentimento in gesto, l’amore in dono.

Preghiamo

Dio onnipotente ed eterno, nella festa della Presentazione al tempio del tuo unico Figlio fatto uomo, concedi anche a noi
di essere presentati a te pienamente rinnovati nello Spirito.

O Dio, che hai esaudito l’ardente attesa del santo Simeone,
compi in noi l’opera della tua misericordia;
tu che gli hai dato la gioia di stringere tra le braccia,
prima di morire, il Cristo tuo Figlio, concedi anche a noi
con la forza del pane eucaristico di camminare incontro al Signore, per possedere la vita eterna.

Per Cristo nostro Signore
Amen

sito web L’Oasi di Engaddi www.oasidiengaddi.it

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