I SEGNI: DIGIUNO, ELEMOSINA, PREGHIERA
Il digiuno, l’elemosina e la preghiera sono i segni, o meglio le pratiche, della Quaresima. Il digiuno
significa l’astinenza dal cibo, ma comprende altre forme di privazione per una vita più sobria.
Il digiuno è legato poi all’elemosina. San Leone Magno insegnava in uno dei suoi discorsi sulla
Quaresima: «Quanto ciascun cristiano è tenuto a fare in ogni tempo, deve ora praticarlo con maggiore
sollecitudine e devozione, perché si adempia la norma apostolica del digiuno quaresimale consistente
nell’astinenza non solo dai cibi, ma anche e soprattutto dai peccati. A questi doverosi e santi digiuni,
poi, nessuna opera si può associare più utilmente dell’elemosina, la quale sotto il nome unico di
“misericordia” abbraccia molte opere buone». Così il digiuno è reso santo dalle virtù che
l’accompagnano, soprattutto dalla carità, da ogni gesto di generosità che dona ai poveri e ai bisognosi il
frutto di una privazione. Non è un caso che nelle diocesi e nelle parrocchie vengano promosse le
Quaresime di fraternità e carità per essere accanto agli ultimi.
La Quaresima, inoltre, è un tempo privilegiato per la preghiera.
Sant’Agostino dice che il digiuno e l’elemosina sono «le due ali della preghiera» che le permettono di
prendere più facilmente il suo slancio e di giungere sino a Dio. E san Giovanni Crisostomo esorta:
«Abbellisci la tua casa di modestia e umiltà con la pratica della preghiera. Così prepari per il Signore
una degna dimora, così lo accogli in splendida reggia».
LA LITURGIA
Come nell’Avvento, anche in Quaresima la liturgia
propone alcuni segni che nella loro semplicità aiutano
a comprendere meglio il significato di questo tempo.
Come già accaduto nelle settimane che precedono il
Natale, in Quaresima i paramenti liturgici del
sacerdote mutano e diventano viola, colore che
sollecita a un sincero cammino di
conversione. Durante le celebrazioni, inoltre, non
troviamo più i fiori ad ornare l’altare, non recitiamo
il “Gloria” e non cantiamo l’“Alleluia”.
Duccio di Boninsegna, Tentazioni di Cristo
QUARESIMA E BATTESIMO
Da sempre la Chiesa associa la Veglia pasquale
alla celebrazione del Battesimo: in esso si realizza
quel grande mistero per cui l’uomo, morto al peccato,
è reso partecipe della vita nuova in Cristo Risorto e
riceve lo Spirito di Dio che ha risuscitato Gesù dai
morti. Fin dai primi secoli di vita della Chiesa la
Quaresima era il tempo in cui coloro che avevano
udito e accolto l’annuncio di Cristo iniziavano, passo
dopo passo, il loro cammino di fede per giungere a
ricevere il Battesimo a Pasqua. Successivamente
anche i penitenti e poi tutti i fedeli furono invitati a
vivere questo itinerario di rinnovamento spirituale,
per conformare sempre più la propria esistenza a Cristo. Nelle domeniche di Quaresima, si è invitati
a vivere un itinerario battesimale, quasi a ripercorrere il cammino dei catecumeni, di coloro che si
preparano a ricevere il Battesimo, in modo che l’esistenza di ciascuno recuperi gli impegni di questo
Sacramento che è alla base della vita cristiana.
BUON CAMMINO DI QUARESIMA A TUTTI!