Tra i fumi del tempo

Tra i fumi del tempo

A volte, le persone si sentono sole. Lo diceva anche qualcun altro “che le persone sono sole, sole nascono e sole muoiono”.

Io camminavo tra gli scenari che gli elementi formavano di giorno in giorno sotto i miei occhi. Anche le persone cambiavano spesso d’aspetto, pure nelle fattezze, nonché negli acconciamenti.

Arrivava la messa beat, e tutto sommato era l’unica che avevo conosciuto fino ad allora. Il Catechismo era quello di Pio XI, col quale ci mandavano a memoria le varie nozioni, che miste ai cartoni animati ed a “Oggi le comiche”, rimanevano come un insieme fantasmagorico tra pantaloni a zampa di elefante, musica beat, calciatori politicizzati o ribelli e lo sguardo in alto alla capsula lunare.

Le vesti talari rimanevano nell’armadio e diversi la toglievano definitivamente. Tutti presi dalla dialettica sociale taluni religiosi facevano come gli studenti lavoratori, pensando di occuparsi di due cose distinte ed il cui peso tra loro stava progressivamente cambiando, a favore dello spirito filantropico.

Qualcuno non ha saputo spiegare bene la realtà divina, in sostanza la realtà esistenziale, rimanendo in superficie o nel vago e lasciando che tra gli uomini avessero più penetrazione coloro che lavoravano contro la Gloria di Dio. E’ questa una situazione che assomiglia come risultante, a quanto succedeva nelle zone del sud della Francia del XIII secolo, quando i catari, approfittando della situazione di distanza della Chiesa dalla gente comune, si inserì impossessandosi di quella posizione, immergendo le anime umane nelle idee eretiche allora giunte a loro dall’est europeo, sull’onda (da ipotesi accreditate) di ritorno delle crociate.

Se si vive con la sensazione di essere un granello di polvere vagante per l’universo, che tutto ciò che ci circonda sia un nemico, diventa inevitabile, con approvazione di chi vuole disperdere l’umanità su sentieri deserti, in solitudine o in gruppo, trovarsi in tale deriva.

E mi verrebbe da chiedere: “Come può un sacerdote dire che il diavolo è qualcosa di prettamente umano? Che non esiste e fa parte di costruzioni interne dell’uomo?” E nonostante questo viene mantenuta la direzione di un ordine religioso.

Indubbiamente lo Spirito Santo opera sempre ineffabile ai pensieri umani di negazione di qualsiasi forma di trascendenza.

Nessun uomo può avere motivi di orgoglio basandosi su se stesso, la sua autostima, se viene dalle cose materiali o mondane, è destinata a durare come i colori di un fiore, finché la natura ne garantisce la vitalità, il vigore, la bellezza.

Incontrare il Volto di Dio, questa è la sola cosa che dà senso alla vita, quel Dio così poco fatto conoscere, liquidato in una parola, in qualche massima, o in qualche fastidio verso qualcuno a cui dovremmo rendere conto.

La logica dice, e così criticano i fedeli di altre religioni, i cattolici dovrebbero, a quanto pare, mettersi a studiare Teologia e conoscere le varie eresie, i Concili, le parole e le opere dei Papi, dei Santi e poi mettersi per strada.

Ma tutti quei libri scritti, quei concetti espressi, che fine fanno messi a disposizione della gente? Ricordo come da ragazzo l’andare a Messa fosse un appuntamento da non mancare, pena le sgridate della mamma: in quel momento era importante che si sapesse quale sacerdote avesse celebrato la funzione. Cosa può venire da tali modi di approcciarsi alla Verità?

Quando i sacerdoti, le suore, maestri, i professori, le istituzioni, i dottori, le forze di polizia, anche un vigile, tutti i funzionari pubblici, anche l’impiegato alle poste, sembrano elementi di disturbo all’espletamento della libertà e della felicità, quando più che amanti della Verità e della Bellezza appaiono come frequentatori della sciatteria, del gusto per le cose grigie, delle situazioni dove la luce non entra, come si può concepire l’idea di Dio e dell’Amore?

Forse è di quella suora che mi costrinse a mangiare una minestra di riso che non mi piaceva ed avevo offerto al mio vicino, facendomela ritogliere dal suo piatto?

Probabilmente più che alla religione si aveva una mentalità più vicina all’ordine ed alla disciplina che vengono dai poteri politici e militari. Dov’è l’amore in tutto questo? Ma soprattutto, dov’è Dio?

Oggi parliamo di apostasia silenziosa, di radici cristiane dell’Europa dimenticate, ma a quella che è la mia esperienza, da quando ho avuto modo di constatare, la religione Cattolica, il Cristianesimo non son mai riusciti ad emergere dalle critiche e dalle accuse, come ai tempi delle persecuzioni romane, dove i cristiani venivano accusati di ogni nefandezza. Ci si è poi messa la crepa insinuata nel Corpo della Chiesa, nella figura dei pastori, quella che poi Paolo VI definì “il fumo di Satana” che era entrato in Vaticano.

Non posso immaginare l’essere cristiano, come un’anima indipendente che si rapporta al Padre, a Dio e poi da questo, entra comunque in comunione virtuale con i suoi simili. Sarebbe come immaginare uno stato che si fonda sui rapporti personali di ogni individuo col proprio presidente: un’unità numerica ma non reale, tanti rapporti che convergono verso un solo punto, senza avere scambio tra loro.

Una cosa è vera, così come mi capitò di leggere dalle parole di p. Moliniè o.p. (esprimo il concetto):

quando si è incontrato il Volto di Gesù, nei modi e nelle forme che la Grazia dispone, allora non puoi far altro che vivere per quell’amore che hai incontrato e nel voler farlo conoscere agli altri, affinché gli uomini centrino il Fine della propria esistenza, che è quello di far parte dell’Eternità beata.

Una voce disse: “Fallo conoscere tu!”

Remo Rosati

19 Dicembre 2019

 

L’autore Remo Rosati rivendica i diritti sui testi riportati nel sito a sua firma

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