Lectio del giorno all’Oasi di Engaddi 27-30_Settembre-2021

 

Lunedì, 27 settembre 2021

Tempo ordinario

Preghiera

O Dio, che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono, continua a effondere su di noi la tua grazia, perché, camminando verso i beni da te promessi, diventiamo partecipi della felicità eterna.  Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Lettura dal Vangelo secondo Luca 9,46-50

In quel tempo, sorse una discussione tra i discepoli, chi di essi fosse il più grande. 

Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un fanciullo, se lo mise vicino e disse: “Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande”. 

Giovanni prese la parola dicendo: “Maestro, abbiamo visto un tale che scacciava demoni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non è con noi tra i tuoi seguaci”. Ma Gesù gli rispose: “Non glielo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi”.

 

Riflessione 

  • Il testo s Se precedentemente Luca ci aveva presentato il convergere degli uomini attorno a Gesù per riconoscerlo nella fede, per attendere allascolto e assistere alle sue guarigioni, ora, si apre una nuova tappa nel suo itinerario pubblico. La persona di Gesù non monopolizza più lattenzione delle folle ma ci viene presentato come colui che lentamente viene sottratto ai suoi per andare verso il Padre. Tale itinerario prevede landata a Gerusalemme. E mentre sta per intraprendere un tale viaggio Gesù svela loro il destino che lo attende (9,22). Poi si trasfigura davanti a loro come a indicare il punto di partenza del suo «esodo» verso Gerusalemme. Ma subito dopo la luce sperimentata nellevento della trasfigurazione, Gesù riprende nuovamente ad annunciare la sua passione lasciando i discepoli nellincertezza e nel turbamento. Le parole di Gesù sullevento della sua passione, «il Figlio delluomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini», incontrano nei discepoli incomprensione (9,45) e silenzioso timore (9,43).
  • Gesù prende un bambino. Lenigma della consegna di Gesù scatena una disputa tra i discepoli per decidere a chi spetterà il primo posto. Senza che venga richiesto il suo parere Gesù, che come Dio stesso legge nei cuori, interviene con un gesto simbolico. In un primo momento prende un bambino e lo pone accanto a sé. Tale gesto è indizio di elezione, privilegio che si estende al momento in cui si diventa cristiani (10,21-22). Perché il gesto non resti nella sua incertezza Gesù fa seguire una parola di spiegazione: non si pone lenfasi sulla «grandezza» del bambino ma nella sua inclinazione all«accoglienza». Il Signore considera «grande» chi come il bambino sa accogliere Dio e i suoi messaggeri. La salvezza presenta due aspetti: lelezione da parte di Dio e che viene simboleggiata dal gesto di Gesù che accoglie il bambino: e laccoglienza di colui che lo ha inviato, il Padre, di Gesù (il Figlio) e di ogni uomo. Il bambino incarna Gesù e tutti e due insieme, nella loro piccolezza e sofferenza realizzano la presenza di Dio (Bovon). Ma i due aspetti della salvezza sono indicativi anche della fede: nel dono dellelezione emerge lelemento passivo; nel servizio, quello attivo; due pilastri dellesistenza cristiana. Accogliere Dio o Cristo nella fede ha come conseguenza laccoglienza totale del piccolo da parte del credente o della comunità. L«essere grandi» di cui discutevano i discepoli non è una realtà dellal di là, ma riguarda il momento presente e si esprime nella diaconia del servizio. Lamore e la fede vissuta svolgono due funzioni: siamo accolti da Cristo (prendere il bambino); ma anche abbiamo il dono singolare di riceverlo («chi accoglie il bambino, accoglie lui, il Padre », v.48). Segue poi un breve dialogo tra Gesù e Giovanni (vv.49-50). Questultimo discepolo è annoverato tra gli intimi di Gesù. Lesorcista che non appartiene alla cerchia degli intimi di Gesù è affidato lo stesso ruolo che viene dato ai discepoli. È un esorcista che da un lato, è esterno al gruppo, ma dallaltro, si trova allinterno perché ha compreso lorigine cristologica della forza divina che lo guida («nel tuo nome»). Linsegnamento di Gesù è chiaro: un gruppo cristiano non deve ostacolare lattività missionaria di altri gruppi. Non ci sono cristiani più «grandi» degli altri, ma si è «grandi» nellessere e diventare cristiani. E poi lattività missionaria deve essere al servizio di Dio e non per accrescere la propria notorietà. È cruciale quellinciso sulla potenza del nome di Gesù: è un allusione alla libertà dello Spirito Santo, la cui presenza è certa allinterno della chiesa, ma può estendersi al di là dei ministeri istituiti o ufficiali.

Per un confronto personale

  • Tu, in quanto credente, battezzato, come vivi il successo e la sofferenza?
  • Che tipo di «grandezza» vivi nel tuo servizio alla vita, alle persone? Sei capace di trasformare la concorrenza in cooperazione?

Preghiera finale

Rendo grazie al tuo nome  per la tua fedeltà e la tua misericordia.  Nel giorno in cui tho invocato, mi hai risposto,  hai accresciuto in me la forza. (Sal 137)


 

Martedì, 28 settembre 2021

Tempo ordinario

Preghiera

O Dio, che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono, continua a effondere su di noi la tua grazia, perché, camminando verso i beni da te promessi, diventiamo partecipi della felicità eterna.  Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Lettura dal Vangelo secondo Luca 9,51-56

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mondo, Gesù si diresse decisamente verso Gerusalemme e mandò avanti dei messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per fare i preparativi per lui. Ma essi non vollero riceverlo, perché era diretto verso Gerusalemme. 

Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: “Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?” Ma Gesù si voltò e li rimproverò. E si avviarono verso un altro villaggio.

 

Riflessione

  • Il vangelo di oggi ci narra come Gesù decide di andare a Gerusalemme. Descrive anche le prime difficoltà che incontra lungo questo cammino. Ci presenta l’inizio del lungo e duro cammino dalla periferia verso la capitale. Gesù lascia la Galilea e va verso Gerusalemme. Non tutti lo capiscono. Molti lo abbandonano, perché le esigenze sono enormi. Oggi avviene la stessa cosa. Lungo il cammino delle nostre comunità c’è incomprensione ed abbandono.
  • “Gesù decide di andare a Gerusalemme”. Questa decisione marca il duro e lungo cammino di Gesù dalla Galilea fino a Gerusalemme, dalla periferia verso la capitale. Questa camminata occupa più della terza parte di tutto il vangelo di Luca (Lc 9,5119,28). Segno che la camminata fino a Gerusalemme ebbe un’enorme importanza nella vita di Gesù. La lunga camminata è simbolo, nello stesso tempo, del viaggio che le comunità stanno facendo. Loro cercano di svolgere un passaggio difficile dal mondo giudeo verso il mondo della cultura greca. Simbolizzava anche la tensione tra il Nuovo e l’Antico che si chiudeva sempre più in se stesso. E simbolizza anche la conversione che ognuno di noi deve vivere, cercando di seguire Gesù. Durante il viaggio, i discepoli e le discepole cercano di seguire Gesù, senza tornare indietro. Non sempre ci riescono. Gesù dedica molto tempo ad istruire coloro che lo seguono da vicino. Un esempio concreto di questa istruzione lo abbiamo nel vangelo di oggi. All’inizio del viaggio, Gesù esce dalla Galilea e porta con sé i discepoli verso il territorio dei samaritani. Cerca di formarli affinché siano in grado di capire l’apertura verso ciò che è nuovo, verso l’ “altro”, il differente.
  • Luca 9,51: Gesù decide di andare a Gerusalemme. Il testo greco dice letteralmente: “Quando si completarono i giorni della sua assunzione (rapimento), Gesù volse risolutamente la sua faccia verso Gerusalemme”. L’espressione assunzione evoca il profeta Elia rapito in cielo (2 Re 2,9-11). L’espressione volgere la faccia evoca il Servo di Yavè che diceva: “rendo la mia faccia dura come pietra sapendo di non restare deluso” (Is 50,7). Evoca anche un ordine che il profeta Ezechiele ricevette da Dio: “Volgi la faccia verso Gerusalemme!” (Ez 21,7). Usando queste espressioni Luca suggerisce che camminando verso Gerusalemme, inizia un’opposizione più dichiarata di Gesù contro il progetto dell’ideologia ufficiale del Tempio di Gerusalemme. L’ideologia del Tempio voleva un Messia glorioso e nazionalista. Gesù vuole essere un Messia Servo. Durante il lungo viaggio, questa opposizione crescerà ed alla fine, termina nell’assunzione (rapimento) di Gesù. L’assunzione di Gesù è la sua morte in Croce, seguita dalla risurrezione.
  • Luca 9,52-53: Fallisce la missione in Samaria. Durante il viaggio, l’orizzonte della missione si allarga. Dopo l’inizio, Gesù oltrepassa le frontiere del territorio e della razza. Manda i suoi discepoli a preparare la sua venuta in un villaggio della Samaria. Ma la missione insieme ai samaritani fallisce. Luca dice che i samaritani non ricevettero Gesù perché andando verso Gerusalemme. Però, se i discepoli avessero detto ai samaritani: “Gesù sta andando verso Gerusalemme per criticare il progetto del tempio e per esigere una maggiore apertura”, Gesù sarebbe stato accettato, poiché i samaritani erano della stessa opinione. Il fallimento della missione si deve, probabilmente, ai discepoli. Loro non capirono perché Gesù “volse la faccia verso Gerusalemme.” La propaganda ufficiale del Messia glorioso e nazionalista impediva loro di intravedere. I discepoli non capirono l’apertura di Gesù e la missione fallì!
  • Luca 9,54-55: Gesù non accetta la richiesta di vendetta. Giacomo e Giovanni non vogliono portare a casa la sconfitta. Non accettano che qualcuno non sia d’accordo con le loro idee. Vogliono imitare Elia ed usare il fuoco per vendicarsi (2 Re 1,10). Gesù rifiuta la proposta. Non vuole il fuoco. Certe Bibbie aggiungono: “Voi non sapete che spirito vi muove!” Significa che la reazione dei discepoli non era dello Spirito di Gesù. Quando Pietro suggerisce a Gesù di non seguire lungo il cammino del Messia Servo, Gesù si rivolge a Pietro chiamandolo Satana (Mc 8,33). Satana è il cattivo spirito che vuole cambiare la rotta della missione di Gesù. Messaggio di Luca per le comunità: coloro che vogliono impedire la missione tra i pagani sono mossi dallo spirito del male!
  • Nei dieci capitoli che descrivono il viaggio fino a Gerusalemme (Lc 9,51 a 19,28), Luca, costantemente, ricorda che Gesù è in cammino verso Gerusalemme (Lc 9,51.53.57; 10,1.38; 11,1; 13,22.33; 14,25; 17,11; 18,31; 18,37; 19,1.11.28). Raramente, dice per dove Gesù andava. Solo qui all’inizio del viaggio (Lc 9,51), in mezzo (Lc 17,11) ed alla fine (Lc 18,35; 19,1), si sa qualcosa riguardo al luogo dove Gesù stava andando. Ciò vale per le comunità di Luca e per tutti noi. Ciò che è sicuro è che dobbiamo camminare. Non possiamo fermarci. Ma non sempre è chiaro e definito per dove passiamo. Ciò che è sicuro è l’obiettivo: Gerusalemme.

Per un confronto personale

  • Quali sono i problemi che devi affrontare nella tua vita, per la decisione che hai preso di seguire Gesù?
  • Cosa impariamo dalla pedagogia di Gesù con i suoi discepoli che volevano vendicarsi dei samaritani?

Preghiera finale

Ti loderanno, Signore, tutti i re della terra  quando udranno le parole della tua bocca.  Canteranno le vie del Signore, 

perché grande è la gloria del Signore. (Sal 137)


 

Mercoledì, 29 settembre 2021

Tempo ordinario

Preghiera

O Dio, che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono, continua a effondere su di noi la tua grazia, perché, camminando verso i beni da te promessi, diventiamo partecipi della felicità eterna.  Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Lettura dal Vangelo secondo Giovanni 1,47-51

In quel tempo, Gesù, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: “Ecco davvero un Israelita in cui non cè falsità”. 

Natanaele gli domandò: “Come mi conosci?” Gli rispose Gesù: “Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico”. 

Gli replicò Natanaele: “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re dIsraele!”. Gli rispose Gesù: “Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!” Poi gli disse: “In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio delluomo”.

Riflessione

  • Il vangelo di oggi ci presenta il dialogo tra Gesù e Natanaele in cui appare questa frase: “In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dellUomo”. Questa frase aiuta a chiarire qualcosa riguardo agli arcangeli.
  • Giovanni 1,47-49: La conversazione tra Gesù e Natanaele. Filippo portò Natanaele da Gesù (Gv 1,45-46). Natanaele aveva esclamato: “Da Nazaret può venire qualcosa di buono?” Natanaele era di Cana, che si trova vicino a Nazaret. Vedendo Natanaele, Gesù dice: “Ecco un israelita autentico, senza falsità!” Ed afferma che lo conosceva già quando era sotto il fico. Come mai Natanaele poteva essere un “israelita autentico” se non accettava Gesù messia? Natanaele “stava sotto il fico”. Il fico era il simbolo di Israele (cf. Mq 4,4; Zc 3,10; 1Rs 5,5). “Stare sotto il fico” era lo stesso che essere fedeli al progetto del Dio di Israele. Israelita autentico è colui che sa disfarsi delle sue proprie idee quando percepisce che queste sono in disaccordo con il progetto di Dio. Lisraelita che non è disposto a conversare non è né autentico né onesto. Natanaele è autentico. Sperava il messia secondo linsegnamento ufficiale dellepoca, secondo cui il Messia veniva da Betlemme nella Giudea. Il Messia non poteva venire da Nazaret in Galilea (Gv 7,41-42.52). Per questo, Natanaele si resiste ad accettare Gesù messia. Ma lincontro con Gesù lo aiuta a rendersi conto che il progetto di Dio non è sempre come la persona se lo immagina o desidera che sia.

Natanaele riconosce il suo proprio inganno, cambia idea, accetta Gesù messia e confessa:”Maestro, tu sei il figlio di Dio, tu sei il re di Israele!” 

  • La diversità della chiamata. I vangeli di Marco, Matteo e Luca presentano la chiamata dei primi discepoli in modo assai conciso: Gesù cammina lungo la spiaggia, chiama Pietro ed Andrea. Poi chiama Giovanni e Giacomo (Mc 1,16-20). Il vangelo di Giovanni ha un altro modo di descrivere linizio della prima comunità che si formò attorno a Gesù. Giovanni lo fa narrando storie ben concrete. Colpisce la varietà delle chiamate e degli incontri delle persone tra di loro e con Gesù. Così, Giovanni insegna come bisogna fare per formare una comunità. E mediante i contatti e gli inviti personali, ed è così fino ad oggi! Gesù chiama alcuni direttamente (Gv 1,43). Altri indirettamente (Gv 1,41-42). Un giorno chiamò due discepoli di Giovanni Battista (Gv 1,39). Il giorno seguente chiamò Filippo che, a sua volta, chiamò Natanaele (Gv 1,45). Nessuna chiamata si ripete, perché ogni persona è diversa. La gente non dimentica mai le chiamate importanti che marcano la loro vita. Ne ricorda perfino la ora ed il giorno

(Gv 1,39). 

  • Giovanni 1,50-51: Gli angeli di Dio che scendono e salgono sul Figlio dell La confessione di Natanaele è appena allinizio. Chi è fedele, vedrà il cielo aperto e gli angeli che salgono e scendono sul Figlio dellUomo. Sperimenterà che Gesù è il nuovo legame tra Dio e noi, esseri umani. E la realizzazione del sogno di Giacobbe (Gen 28,10-22).
  • Gli angeli che salgono e scendono la scala. I tre arcangeli: Gabriele, Raffaele e Michele. Gabriele spiegava al profeta Daniele il significato delle visioni (Dn 8,16; 9,21). Lo stesso angelo Gabriele portò il messaggio di Dio a Elisabetta (Lc 1,19) ed a Maria, la madre di Gesù (Lc 1,26). Il suo nome significa “Dio è forte”. Raffaele appare nel libro di Tobia. Accompagna Tobia, figlio di Tobit e di Anna, lungo il viaggio e lo protegge da tutti i pericoli. Aiuta Tobia a liberare Sara dallo spirito maligno ed a curare Tobit, il padre, dalla cecità. Il suo nome significa “Dio cura”. Michele aiutò il profeta Daniele nelle sue lotte e difficoltà (Dn 10,13.21; 12,1). La lettera di Giuda dice che Michele disputò con il diavolo il corpo di Mosè (Giuda 1,9). Fu Michele che vinse satana, facendolo cadere dal cielo e gettandolo nellinferno (Ap 12,7). Il suo nome significa: “Chi è come Dio!” La parola angelo significa messaggero. Lui porta un messaggio di Dio. Nella Bibbia, la natura intera può essere messaggera di Dio, rivelando lamore di Dio verso di noi (Sal 104,4). Langelo può essere Dio stesso, quando rivolge il suo volto su di noi e ci rivela la sua presenza amorosa.

Per un confronto personale

  • Hai già avuto un incontro che ha marcato la tua vita? Come hai scoperto lì la chiamata di Dio?
  • Hai avuto interesse qualche volta, come ha fatto Filippo, a chiamare unaltra persona a partecipare nella comunità?

Preghiera finale

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:  hai ascoltato le parole della mia bocca.  A te voglio cantare davanti agli angeli,  mi prostro verso il tuo tempio santo. (Sal 137)


 

Giovedì, 30 settembre 2021

Tempo ordinario

Preghiera

O Dio, che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono, continua a effondere su di noi la tua grazia, perché, camminando verso i beni da te promessi, diventiamo partecipi della felicità eterna.  Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Lettura dal Vangelo secondo Luca 9,57-62

In quel tempo, mentre andavano per la strada, un tale disse a Gesù: “Ti seguirò dovunque tu vada”. 

Gesù gli rispose: “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio delluomo non ha dove posare il capo”. 

A un altro disse: “Seguimi”. E costui rispose. “Signore, concedimi di andare prima a seppellire mio padre”. 

Gesù replicò: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu va e annunzia il regno di Dio”.

Un altro disse: “Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa”. 

Ma Gesù gli rispose: “Nessuno che ha messo mano allaratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio”.

Riflessione

  • Nel vangelo di oggi continua il lungo e duro cammino di Gesù dalla periferia della Galilea verso la capitale. Uscendo dalla Galilea, Gesù entra in Samaria e prosegue verso Gerusalemme. Ma non tutti lo capiscono. Molti lo abbandonano, perché limpegno è enorme. Ma altri si avvicinano e si presentano per seguire Gesù. Allinizio della sua attività pastorale, in Galilea, Gesù aveva chiamato tre uomini: Pietro, Giacomo e Giovanni (Lc 5,8-11). Anche qui in Samaria sono tre le persone che si presentano o che sono chiamate. Nelle risposte di Gesù, emergono le condizioni per poter essere discepolo/a di Gesù.
  • Luca 9,56-58: Il primo dei tre nuovi discepoli. “In quel tempo, mentre andavano per la strada, un tale disse a Gesù: “Ti seguirò dovunque tu vada”. Gesù gli rispose: “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio delluomo non ha dove posare il capo”. A questa prima persona che vuole essere discepolo, Gesù chiede di spogliarsi di tutto: non ha dove posare il capo, tanto meno deve cercare una falsa sicurezza dove posare il suo pensiero.
  • Luca 9,59-60: Il secondo dei tre nuovi discepoli. Ad un altro disse: “Seguimi”. E costui rispose. “Signore, concedimi di andare prima a seppellire mio padre”. Gesù replicò: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu va e annunzia il regno di Dio”. A questa seconda persona chiamata da Gesù a seguirlo, Gesù chiede di lasciare che i morti seppelliscano i loro morti. Si tratta di un detto popolare che significa: lascia le cose del passato. Non perdere tempo con ciò che è stato e guarda avanti. Dopo aver scoperto la vita nuova in Gesù, il discepolo non deve perder tempo con ciò che è già accaduto.
  • Luca 9,61-62: Il terzo dei tre nuovi discepoli. “Un altro disse: “Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa”. Ma Gesù gli rispose: “Nessuno che ha messo mano allaratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio”. A questa terza persona chiamata ad essere discepolo, Gesù chiede di spezzare i legami familiari. In unaltra occasione aveva detto: Chi ama suo padre e sua madre più di me, non può essere mio discepolo (Lc 14,26; Mt 10,37). Gesù è più esigente del profeta Elia che lascia che Eliseo saluti e si accomiati dai suoi genitori (1Re 19,19-21). Significa anche rompere con lattaccamento alle proprie origini razziali e con la struttura familiare patriarcale.
  • Sono tre le esigenze fondamentali presentate quali condizione necessaria per colui o colei che vuole essere discepolo/a di Gesù: (a) abbandonare i beni materiali, (b) non attaccarsi ai beni personali goduti ed accumulati nel passato, e (c) rompere con i legami familiari. In realtà, nessuno, pur volendolo, può spezzare i legami familiari, né rompere con le cose vissute nel passato. Ciò che è chiesto è sapere reintegrare tutto (beni materiali, vita personale e vita familiare) in modo nuovo attorno al nuovo asse che è Gesù e alla Buona Novella di Dio che lui ci porta.
  • Gesù, lui stesso, visse e si rese conto di ciò che chiedeva ai suoi seguaci. Con la sua decisione di salire verso Gerusalemme Gesù rivela qual è il suo progetto. Il suo cammino verso Gerusalemme (Lc 9,51 a 19,27) è rappresentato come lassunzione (Lc 9,51), lesodo (Lc 9,31) o la traversata (Lc 17,11). Giunto a Gerusalemme, Gesù compie lesodo, lassunzione o la traversata definitiva da questo mondo verso il Padre (Gv 13,1). Solo una persona veramente libera può farlo, perché un tale esodo presuppone di dedicare completamente la propria vita ai fratelli (Lc 23,44-46; 24,51). Questo è lesodo, la traversata, lassunzione di cui le comunità devono rendersi conto per portare avanti il progetto di Gesù.

Per un confronto personale

  • Paragona ciascuna di queste tre esigenze con la tua vita.
  • Quali sono i problemi che emergono nella tua vita a seguito della decisione che hai preso di seguire Gesù?

Preghiera finale

Signore, tu mi scruti e mi conosci,  tu sai quando seggo e quando mi alzo.  Penetri da lontano i miei pensieri,  mi scruti quando cammino e quando riposo.  Ti sono note tutte le mie vie. (Sal 138)

 

 

 
 

 

Preghiera a San Michele Arcangelo, 
da recitarsi al termine della S. Messa

 

 

Il 13 ottobre 1884, al termine della celebrazione della S. Messa, Leone XIII udì una voce dal timbro gutturale e profondo che diceva: “Posso distruggere la tua Chiesa: per far questo ho bisogno di più tempo e di più potere” Il Papa udì anche una voce più aggraziata che domandava: “Quanto tempo? Quanto potere?”
La voce gutturale rispose: “Dai settantacinque ai cento anni e un più grande potere su coloro che si consegnano al mio servizio”; la voce gentile replicò: “Hai il tempo…” Profondamente turbato, Leone XIII dispose che una speciale preghiera, da lui stesso composta, venisse recitata al termine della S. Messa.

San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia: sii tu nostro sostegno contro la perfidia e le insidie del diavolo.
Che Dio eserciti il suo dominio su di lui, te ne preghiamo supplichevoli.
E tu, o principe della milizia celeste, con la potenza divina,
ricaccia nell’Inferno satana e gli altri spiriti maligni i quali errano nel mondo per perdere le anime.
Amen.

 


 
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