Le Rivelazioni del Divino Amore – #13

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Le Rivelazioni del Divino Amore

LE SEDICI RIVELAZIONI

Tredicesima rivelazione

… Se non ci fosse stato il peccato tutti noi saremmo stati puri e simili a nostro Signore, così come Lui ci ave­va creati. E così nella mia insipienza mi ero spesso chiesta con meraviglia, prima di quel momento, come mai la grande e preveggente sapienza di Dio non aves­se impedito il sorgere del peccato.

Perché in quel caso, pensavo, tutto sarebbe stato bene.

Questo impulso curioso doveva essere assolutamen­te abbandonato; e tuttavia ne ricavavo pianto e soffe­renza, senza ragione né discernimento.

Ma Gesù, che in questa visione mi informò di tutto quanto avevo bisogno, mi rispose con questa parola e disse: “Il peccato è inevitabile, ma tutto sarà bene, e tutto sarà bene, e ogni specie di cosa sarà bene” …

In questa semplice parola “peccato” nostro Signore ricordò alla mia mente, in generale, tutto ciò che non è buono, e il vergognoso disprezzo e l’immensa umi­liazione che Egli sopportò per noi in questa vita, e la Sua morte e tutte le pene, e le passioni di tutte le sue creature, nello spirito e nel corpo.

Perché tutti noi siamo in parte tribolati e continuere­mo ad essere tribolati, seguendo il nostro maestro Gesù, fino a che saremo svuotati nella nostra carne mortale e liberati da tutti i nostri affetti interiori che non sono per­fettamente buoni.

E la visione di ciò, con tutte le pene che sempre ci furono e sempre ci saranno, mi fu mostrata in un istante, e la visione si trasformò rapidamente in conforto.
Perché il nostro buon Signore non volle che l’anima si spaventasse davanti a questa orribile visione.
Ma il peccato non lo vidi, perché credo che non abbia una sua sostanza né alcuna forma di essere, né può essere riconosciuto se non per la sofferenza che ne deriva.
E questa sofferenza è qualcosa, mi sembra, che dura solo per un certo tempo, perché ci purifica e ci fa conoscere noi stessi e ci fa chiedere misericordia; poiché la
passione di nostro Signore è per noi un conforto contro tutto ciò, e questa è la sua beata volontà.
E per il tenero amore che nostro Signore ha quelli che saranno salvati, egli ci conforta subito e con dolcezza, volendo dirci con questo:
“È vero che il peccato è la causa di tutta questa sofferenza, ma tutto sarà bene e ogni specie di cosa sarà per tutti bene” ...
Allora sarebbe davvero innaturale che io biasimassi
Dio, o mi stupissi con Lui per il mio peccato, dal momento che Egli non mi biasima per il peccato.
E in queste stesse parole io vidi un profondo e meraviglioso segreto nascosto in Dio, segreto che egli rivelerà apertamente e ci farà conoscere in cielo.
Quando lo conosceremo potremo vedere veramente il motivo per cui Egli lasciò entrare il peccato nel mondo, e vedendo ciò saremo nella gioia senza fine…
Cristo ha pietà di noi a causa del peccato…
Egli ama con pienezza di benevolenza il popolo che sarà salvato, cioè i servi di Dio.

La santa Chiesa sarà scossa nel dolore, nell’angoscia e nella tribolazione in questo mondo ,come si scuote un panno nell’aria…
E quanto a ciò nostro Signore rispose, rivelandosi in questo modo:
“Ah, una grande cosa voglio trarre da questa situazione che diventerà in celo gloria senza fine e gioia eterna”.
Vidi addirittura che nostro Signore si rallegra per la tribolazione dei suoi servi, con pietà e compassione, e a ogni persona che Egli vuole con amore portare nella
sua felicità, Egli manda qualcosa che davanti ai suoi occhi non costituisce un difetto, e per la quale le persone sono umiliate e disprezzate in questo mondo, oltraggiate, prese in giro, messe da parte.
E questo egli fa per impedire il danno che loro verrebbe dal fasto e dall’orgoglio e dalla vanagloria di questa misera vita, e per rendere più spedita la strada che li
porterà al cielo nella gioia infinita ed eterna.
Poiché Egli dice: “Io vi strapperò completamente dai vostri affetti vani e dal vostro orgoglio malvagio, e dopo vi radunerò e vi renderò umili e miti, puri e santi,
unendovi a me”.
E vidi che ogni compassione naturale che l’uomo ha per i suoi fratelli cristiani, unita alla carità, è Cristo in
lui…
E per la sua grande cortesia Egli elimina ogni rimprovero e ci guarda con compassione e pietà, come bambini innocenti e senza colpa…
Mi fermai a contemplare il tutto in uno stato di oscurità e tristezza, dicendo nella mia mente a nostro Signore con grande spavento:

“Ah, buon Signore, come può tutto essere bene nonostante il grande danno che il peccato ha causato alle tue creature?”.

Mi fu risposto:

“Dal momento che ho trasformato in bene il danno più grande, voglio che tu sappia dedurre da ciò che trasformerò in bene qualsiasi altro male, che di quello è più piccolo”.

Egli mi fece comprendere due parti… (il piano di Di ha una parte visibile e un’altra segreta e sulla quale non si deve indagare. Dio vuole che noi ci fidiamo di Lui…

Nostro Signore ha pietà e compassione di noi, poiché alcune creature si affannano molto intorno a queste cose; e sono sicura che, se noi sapessimo quanto saremmo graditi a Lui e in pace con noi stessi lasciando perdere queste cose, noi lo faremmo.

I santi in cielo non vogliono sapere altro al di fuori d quanto nostro Signore mostra loro, e pure la loro carità e il loro desiderio sono regolati dalla volontà di nostro Signore; e così dovremmo fare anche noi, rendendo la nostra volontà simile alla loro…

Qui mi fu insegnato che noi dovremmo rallegrarci solo nel nostro beato salvatore Gesù e confidare in Lui

per tutto…

Nostro Signore rispose a tutte le domande e a tutti i dubbi che potevo esprimere, dicendo con tono sommamente confortevole:

“Posso portare ogni cosa al bene, sono in grado di portare ogni cosa al bene, porterò ogni cosa al bene, voglio portare ogni cosa al bene, e vedrai tu stessa che ogni specie di cosa sarà bene” …

Poiché, come c’è veramente in Dio l’attributo della misericordia e della pietà, altrettanto veramente c’è l’attributo della sete e del desiderio; e in virtù di questa brama di Cristo noi possiamo rispondere con altrettanta brama desiderando Lui, senza di che nessuna anima giunge al cielo…

In questo sta la caratteristica della sete spirituale che dura in Lui fino a quando noi siamo nel bisogno, attraendoci in cielo nella sua beatitudine.

Egli vuole che sappiamo che anche la cosa più piccola non sarà dimenticata. .

Un altro significato è questo: sono tante le azioni cattive che vengono fatte davanti ai nostri occhi, e sono tanti i mali, che ci sembra del tutto impossibile che le cose possano giungere a buon fine.

E noi ci fissiamo su queste cose, fino a piangere e ad affliggerci così da non riuscire a quietarci nella beatissima contemplazione di Dio come dovremmo.

E la causa è questa: che la nostra ragione è ora così cieca, così debole e così sciocca che non riusciamo a conoscere la stupenda sapienza, la potenza e la bontà della beatissima Trinità.

E questo Egli intende quando dice: “Tu stessa vedrai che ogni specie di cosa sarà bene”; come se dicesse: “Accetta ora con fede e fiducia, e alla fine estrema tu vedrai perfettamente in pienezza di gioia” …

C’è un’opera che la beatissima Trinità farà nell’ultimo giorno, mi sembra, e quale opera sarà e come si realizzerà resta ancora ignoto a tutte le creature inferiori a Cristo, e sarà così fino a quando sarà compiuta…

Questa è la grande opera stabilita dal nostro Signore Dio fin dall’eternità, nascosta come un tesoro nel suo petto beato, nota solo a Lui, con la quale Egli porterà tutte le cose al bene. Poiché, come la Trinità beata ha creato tutte le cose dal nulla, così la medesima beata Trinità trasformerà in bene tutto ciò che non è bene…

In questa visione, io comprendo che tutte le creature che vivono questa vita nella condizione del diavolo fino alla morte, non vengono più menzionate davanti a Dio e ai suoi santi, come è per il diavolo, nonostante esse appartengano all’umanità, siano esse state battezzate o no…

Io vidi veramente qual è l’intenzione del Signore: quanto più ci affanniamo a conoscere i suoi segreti in questa o in qualsiasi altra cosa, tanto più ci allontaniamo dalla possibilità di conoscerli…

Lui è il fondamento, Lui è la sostanza, Lui è l’insegnamento, Lui è il maestro, Lui è il fine e Lui è la ricompensa per cui ogni anima amante si affatica; e questo è noto e sarà noto a ogni anima a cui lo Spirito Santo lo rivela…

Imparai che si dà maggior gloria a Dio quando si ama una cosa in particolare… E se dovessi comportarmi saggiamente dopo questo insegnamento, non dovrei rallegrarmi per una cosa in particolare, né inquietarmi per una qualsiasi cosa, perché tutto sarà bene: poiché la pienezza della gioia è contemplare Dio in tutto…

Poiché tutto ciò che è buono nostro Signore lo fa, e tutto ciò che è male nostro Signore lo permette.

Non dico che il male torna a suo onore, ma dico che la tolleranza di nostro Signore Dio torna a suo onore, poiché rivela la sua eterna bontà…

Con la sua tolleranza Dio lascia che noi cadiamo; nel suo amore beato, mediante la misericordia e la grazia, ci eleva a una gioia mille volte più grande.

E così nella giustizia e nella misericordia, Egli desidera essere conosciuto e amato, ora e per sempre.

E l’anima che contempla saggiamente nella grazia si trova ben appagata in ambedue e gioisce per l’eternità…

E fino a quando noi saremo in questa vita, tutte le volte che noi da sciocchi ci volgiamo a contemplare i dannati, teneramente il nostro Signore ci tocca e beneficiente ci chiama, dicendo all’anima nostra:

“Lascia fare a me, mia cara figlia, tu guarda me. Io ti basto, e gioisci nel tuo salvatore e per la tua salvezza”.

E che questa sia l’opera che nostro Signore compie ne sono sicura…

Nostro Signore mi mostrò che io avrei peccato, in me sola sono intesi tutti.

Allora fui presa da una vaga paura, e a questo nostro Signore rispose:

“Io ti custodisco in tutta sicurezza”.

È solo per la mancanza d’amore da parte nostra, che finiamo per essere travagliati…

E Dio mi rivelò che il peccato non sarà a vergogna dell’uomo, ma a suo onore, poiché come per ogni peccato c’è una pena corrispondente, così per ogni peccato alla medesima anima è data per amore una gioia… E che questo sia vero, Dio lo dimostra sulla terra con moltissimi miracoli che avvengono continuamente accanto al suo corpo: e tutto questo è per renderci gioiosi felici nell’amore…

Con il massimo amore, il nostro buon Signore ci custodisce quando ci sembra di essere quasi abbandonati respinti a causa del nostro peccato, e quando noi crediamo di aver meritato questo abbandono.

E per l’umiltà che ne ricaviamo, veniamo elevati a un liyello altissimo agli occhi di Dio…

Così c’è un rovesciamento: come siamo puniti qui con il dolore e la penitenza, saremo ricompensati in cielo dall’amore cortese del nostro Dio onnipotente, il quale vuole che nessuno di quelli che giungono là perda in alcun modo il guadagno delle sue fatiche.

Perché Egli considera che il peccato è dolore e pena per quelli che lo amano, e a questi per amore Egli non fa nessun rimprovero… Così la vergogna si trasformerà in onore e gioia…

Ma Egli ci vuole attenti al fatto che è Lui il fondamento di tutta la nostra vita, nell’amore, e inoltre è il nostro eterno custode, e ci difende potentemente contro tutti nostri nemici: questi sono feroci e crudeli contro di noi e così il nostro bisogno di aiuto è grande, tanto più che con il nostro peccato finiamo per offrire loro l’occasione di attaccarci…

È necessario vivere sempre con il nostro Signore Gesù in dolce preghiera e in un desiderio pieno d’amore.

Ma…

Se qualche uomo o donna fosse spinto scioccamente a dire o pensare:

“Se questo è vero, allora è bene peccare per avere una maggior ricompensa”, o se ritenesse che il peccato conti meno, stia attento a questo pensiero istintivo. Perché davvero, se viene, è falso e suggerito dal demonio. Dobbiamo odiare il peccato, ma solo per amore…

Quanto più un’anima buona vede ciò nell’amore cortese del nostro Signore Gesù, tanto più è riluttante a peccare, e tanto più ne ha vergogna.

Poiché se fossero poste davanti a noi tutte le pene che sono nell’inferno, in purgatorio e sulla terra, la morte e tutto il resto, noi dovremmo scegliere queste pene piuttosto che il peccato…

A me fu rivelato che nessun inferno è peggiore del peccato, perché un’anima buona non odia il dolore ma il peccato…
Dobbiamo odiare il peccato senza riserve, come Dio lo odia, e amare l’anima come Dio la ama.
Poiché le parole che Dio mi disse sono una forza infinita: “Io ti proteggo con assoluta fedeltà”.

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