Lavorando per il Regno
Lavorando per il Regno
Prima di iniziare vorrei dire due parole di fondo a quanto vado proponendo, pensando anche a tutti coloro che hanno o vorrebbero avere a cuore la Verità, intesa anche, come soluzione per i dolori del cuori, i disagi, le ansie che questa esistenza porta con sé. Qui ci si imbatte nel conflitto tra ciò che è chiamato mondo e la Verità. È questo un tema sicuramente realistico ma di talmente grande portata da finire tra le cose che si iniziano in pompa magna ma poi ci si perde per strada, focalizzando la nostra attenzioni sulle cose palpabili e di pancia con cui ci imbattiamo ogni giorno, senza chiederci quante di queste cose rientrino nel conflitto citato prima.
Come tutti quelli che hanno un sito, un blog e si occupano di temi di interesse generale e comune, devo confessare il deserto che si vive in questa attività, non tanto per la solitudine fisica che è oggettiva e già si sapeva, essendo una scelta personale, ma soprattutto per il senso di insensibilità alla propria esistenza in senso pieno, che si percepisce nell’accontentarsi di vivere di ‘like’ e ‘cuoricini’.
Insciallah!
In quel tempo, Pietro, disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».
(Mt 19,27-29)
Commento di un sacerdote
[…]
Noi saremmo semplici spettatori? Il Vangelo non ci riguarderebbe?
Eppure il Vangelo parla dell’avvento di un nuovo regno, del segreto inaudito che fa sì che Dio permetta che nasca un regno senza fine. Ciò significa dunque che Dio ha delle aspettative su di noi. È il dramma dell’amore. E la mia storia con Dio. La storia del regno dei cieli è già cominciata. Bisogna continuare a raccontare la storia come storia di Dio e del suo mondo. In questo Vangelo, è la sua storia che Gesù racconta quando dice: “Nella nuova creazione, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria…” (Mt 19,28).
Per Gesù, ciò vuol dire amore fino alla croce.
[…]
C’erano tante vie percorribile nel secolo scorso (nonché nel millennio scorso), la scienza aveva dalla sua il beneficio d’inventario, le tante potenzialità occulte della mente e del cosmo. Tutto ciò contrastava con l‘approccio devozionale e senza spiragli di vitalità che veniva dalla visione creazionistica che le religioni, nel nostro caso la Religione Cattolica, proponevano. Al massimo della saggezza spirituale si proponeva come riferimento la Croce, senza entrare nella testa di chi ascoltava e che vedeva tutto ciò come autolesionismo e gusto della cose tristi.
Nello scorrere degli anni, tutti quei personaggi che avevano ottenuto notorietà ed alone di mistero sapienziale, godendo della mancanza di dati certi, ancora in raccolta, si sono rivelati in buona sostanza dei buchi nell’acqua. Le asserzioni di avere più di mille anni, di conoscere correlazioni particolari occulte tra gli elementi del cosmo, di aver avuto esperienze particolari, si sono dissolte, vanificando chissà quante altre cose che forse una verità la avevano o l’hanno.
Che valore hanno le nostre fantasie escatologiche basate su aggregazioni di emozioni ed elementi artistici di cui non sappiamo l’efficacia?
Il fatto certo è quello della candela che si accorcia ed il cuore che ancora spera di dare un senso a tutto questo.
Remo Rosati
13 Luglio 2023
L’autore Remo Rosati rivendica i diritti sui testi riportati nel sito a sua firma