L’Amore in te

L’Amore in te

Se n’è andato Alvin; chissà a cosa gli servirà l’esser stato un grande chitarrista? Ora che è di là, che sa come stanno le cose; ora che ha finito di stare in questa parte della realtà, così piena di mistificazione. San Tommaso nella Somma Teologica dice che abbiamo, pur nelle distanze infinite, qualcosa che ci accomuna a Dio, avendoci creato a Sua immagine e somiglianza. Così come questa vita attuale ha delle affinità con quella futura, per la quale siamo destinati.

In questa nostra esperienza esistenziale, dovremmo aspirare al fine per il quale viviamo. Questo però richiede coerenza interiore, serietà d’intento, verità, quindi impegno. Soprattutto tenendo conto che spesso vivere vien fatto passare per un esercizio estetico e culturale ma spesso e soprattutto nei momenti topici, quelli fondamentali, non c’è molto margine per il gioco.

Tutti hanno un ruolo nella vita, chi più legato al proprio nucleo ristretto e chi invece incidendo sulla vita di intere comunità. Quel bene necessario al trattare col prossimo, deve venire da dentro. Fuori spesso è teatralità e vanagloria, un mettere in mostra cose vane e senza un lungo futuro.

 

«Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro» (Mc 7,15)

 

Da ragazzo sei preso dal problema del crescere e dell’essere accettato, del sentirti una persona nel mondo. Da adulto cerchi di cogliere a piene mani le stagioni dell’impegno familiare e sociale. Quando poi divieni più maturo, il mondo tende a lasciarti ai margini, o piuttosto è l’individuo che si sente un corpo estraneo, un peso che va crescendo e da elemento attivo, si sente divenire passivo e ne soffre.

Molti momenti della nostra vita li passiamo dietro ad una serie di problemi che ci sembrano tanto importanti, che a volte ci avvelenano la vita, facendoci distogliere l’attenzione sul tema vero, sul senso del nostro esistere e sul suo fine.

Sta in una riga, una frase ma è la realtà di come la nostra superbia ed orgoglio ci portino a non volerci sentire come coloro che fanno cose dettate da altri.

Fan parte queste cose, dell’azione provvidenziale divina, per farci divenire ciò che dovremmo essere, tutto questo viene permesso perché emerga la nostra natura.

Come può l’amore divenire da umano a divino? Come può estendersi dal nucleo dei conoscenti, al mondo intero in modo spontaneo?

Credo che l’amore sia iniziativa di Dio, noi ci mettiamo la nostra disponibilità a farci amare; dopo aver conosciuto l’amore di Dio, ci verrà spontaneo ricambiare tale amore, riversandolo sulle Sue creature e a Lui stesso.

 

Remo Rosati

 

21 Settembre 2018

 

 

L’autore Remo Rosati rivendica i diritti sui testi riportati nel sito a sua firma

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